Confesso la mia ignoranza: non so cosa sia la VIGILANZA SULLE AZIENDE DI CREDITO di cui la BI sarebbe officiata. E francamente manco lo sapevo quando stavo nel Grottino di Santo Spirito agli ordini prima di Mancini, poi di Zoffoli, quindi di Arista ed anche di Capriccioli. Capriccioli fu liquidato come sanno quelli che sanno. Subentrò Cerciello alla cui nomina confesso di avere contribuito tramile il mio amico il signore dell'UNIONE della CGIL, Ivo Turchetti. Allora la CIGIL contava. Ma fu proprio Cerciello a giubilarmi spedendomi agli ordini del grande mi Ministro socialista Reviglio, Distaccato mi dissero in un primo tempo, per mia scelta dopo di modo che l'allora il padre di Marullo Reedtz poté tramite Ciancaglini falcidiarmi lo stipendio. Quando nel 1968 entrai all'Ispettorato nessuno sapeva cosa intendeva la Legge per Ispezioni BI delle Aziende di credito. Solo uno scheletrico art. 31 della fascista Legge Bancaria (che si intendeva come raccolta di leggi e R.D.L. (sì, regi) come era piaciuto coordinare all'estranea ABI che si era persino permessa di omettere l'art. 13. Mi diedero da leggere rapporti dei massimi ispettori di allora, Matta, Biserni, Jannuzzi etc. Mi sollazzai a leggere 'è di leggieri', 'per soprassello' e l'aggirante dizione per dare dell'omosessuale a qualche dirigente bancario ispezionato, 'non che lo desse a vedere ove si eccutui il porgere della mano molle'. Dell'Uva. De Sario, Zecca, Salvemini e non ricordo chi altro, erano divenuti subito i pupilli di Zoffoli. Avevano ricevuto subito la gratifica piena (a me Zoffoli, non amandomi, me la dimezzò). Poi Arista mi perseguitò credendomi un fedele zoffoliano., Così andavano le cose al Grottino, allora invero si stava nei bassi fondi di Via Nazionale 91. Sia come sia quei ragazzotti che gli anziani ci schernivano come 'giovani lenoni'. rivoluzionammo tutta la teorica ispettiva dell'art. 31 e coniugando l'art. 1 L.B. (funzioni d'interesse pubblico raccolta del risparmio e esercizio del credito) con l'rt. 47 della Costituzione ci ergemmo a dittatori ispettivi strafottendocene degli adagi di quei sicofanti della Consulenza legale e di quei teoremi d'alta matematica di coloro che schernivamo come gatti soriani dipinti di rosso quali albergavamo al Servizio Studi da cui però germogliavano i tanti governatori croce e delizia di nemici alla Renzi o amici del tipo Meloni del Secolo d'Italia. Perseguitammo le 'riserve interne' e i 'sussidiari del conto economico'. Riuscii a giubilare un paio di grandi banche (Sindona e C.R.Livorno, sì proprio la patria di Ciampi). e certi organi consiliari e presidenziali finirono sotto processo, magari subito assolti con le scuse. Allora come adesso. Vigeva L'ART. 10 : DOVEVAVAMO RIFERIRE ESCLUSIVAMENTE AL SIGNOR GOVERNATORE "tutte le irregolarità anche quando assumano la veste di reato". E se il governatore omette di fare rapporto senza indugio che succede, se io ispettore referente lo vengo a sapere? Fatti li c... tua mi si rispondeva. Però scoppiò il caso Bazan e i signori della Consulenza Legale si inventarono la Commissione Consultiva per le Sanzioni. Erano loro che venivano a censurare i rapporti e li riducevano a cosette innocue, salvo casi eclatanti o teste dure come il sottoscritto che li faceva trovare dinanzi al fatto compiuto e non cambiava idea. Finii in conflitto con lo Stato maggiore e finii in viale dell'Aeronautica agli ordini di Reviglio. Mi divertii a dire che art,. 13 L,B. vigeva e quindi a BI aveva abbuonato costi enormi di vigilanza alle banche finendo con lo scrivere in bilancio costi non inerenti che eludevano la debita tassazione. Ciampi se ne preoccupò tanto e buon per lui che intervenne il Condono Tombale e così BI e UIC si salassarono per far la tomba alle loro dichiarazioni dei redditi carichi di costi non inerenti. Io lasciai la BI il 31 gennaio 1981 e da allora non più seguito le contorsioni ermeneutiche dell'art. 31 L.B. Ora il valido collega Boccia mi dice che con il 1993 la vecchia legge bancaria apparve superata e vigerebbe adesso una nuova Legge Bancaria che mi pare non contiene nessuna legge e francamente non so come si siano superate le angustie del vecchio art. 31 L,B. Mi pare però di potere affermare che ai miei tempi si poté costruire una Vigilanza costituzionale volta alla difesa del risparmio e alla tutela del credito superando le regolette societarie dell'ordinario diritto commerciale pur di conseguire 'funzioni di interesse pubblico'; con le nuove visioni comunitarie si dovette inventare una sorta di privatizzazione della Vigilanza chiamata vigilanza prudenziale. Sia come sia a me pare che la Vigilanza prudenziale debba rifuggire dagli accertamenti afflttivi volti a dissolvere le private attività produttrice, specie con le accelerazioni dei crediti in incaglio o peggio in sofferenza e con previsione 'esterne' di perdite da banche in liquidazione e non in continuità operativa. Una vigilanza afflittiva io la considererei nefanda e darei per questo verso persino ragione all'inviso Renzi. Calogero taverna.
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