
Tavola sciasciana di pag. 28 Edizione Bardi. Il nobile cavallo e il concreto mulo beffardo. Bucolico,sereno Agato Bruno. Animali quieti in prati freschi di verdura, in radure solatie ma senza stoppie, in una Racalmuto satura di limpida luce. Quando Sciascia compone i galantuomini del Circolo Unione - quello all'epoca frequentato da Nanà con giovanile sornioneria - persa l'antica boria fan quasi ora la fame; manco il bramato gioco d'azzardo possono più permettersi, quello si pratica ormai al Mutuo Soccorso di Angilu Cuddura - così dice Sciascia, ma tavolta si sbaglia.

Agato Bruno, ora a distanza di un sessantennio, ha altra ispirazione: gioiosa, giocosa. Abbagliato dal rappreso cromatismmo dello Zaccanello, vede solo pacifici animali beati in radure che in vero sono magari stopposi con i ruderi delle vecchie cadenti ville che un tempo furono dei grandi signori di Racalmuto. ora decaduti, i baroni, i Tulumello, i Matrona. Ma Bruno ha occhi ormai veneti per badare a siffatti rigurgiti della antica rivolta paesana .Sciascia invece la viveva.
Nessun commento:
Posta un commento