Annamaria Cancellieri, ministro della Giustizia, è
intervenuta a favore di Giulia Ligresti per farla uscire dal carcere. Gabriella
Fregni, compagna di Salvatore Ligresti, lo ha detto al telefono ad Antonino
Ligresti (fratello di Salvatore). La telefonata è stata intercettata dagli
organi inquirenti e pubblicata, proprio oggi dal giornale La Repubblica in un
articolo a firma di Ottavia Giustetti. La Cancellieri ha sollecitato due
dirigenti del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria mettendoli a
conoscenza del fatto che la donna soffriva di anoressia ed era quindi a
rischio. Qualche giorno dopo l’intervento del ministro è arrivata la
scarcerazione. Una storiella per niente edificante. E fin qui niente di strano!
Potremmo semplicemente dire come è ‘umana’ questa possente donna che ricopre
l’incarico di ministro della Giustizia! Ma su tale sospetto ‘umano’
interessamento del Ministro per la sorte della figlia di Salvatore Li Gresti,
ahimè, la solita Procura di Torino ha ritenuto bene di aprire un’inchiesta. Il
ministro Cancellieri è stata infatti sentita dai magistrati torinesi, presso il
Ministero della Giustizia, il 22 agosto. In quella circostanza ammetteva
candidamente che: «effettivamente ho ricevuto una telefonata da Antonino
Ligresti (fratello del più noto Salvatore) che conosco da molti anni. Ligresti
mi ha rappresentato la preoccupazione per lo stato di salute della nipote,
Giulia Mari, la quale soffre di anoressia e rifiuta il cibo. In relazione a
tale argomento ho sensibilizzato i due vice capi di dipartimento del Dap,
Francesco Cascini e Luigi Pagano, perché facessero quanto di loro stretta
competenza per la tutela della salute dei carcerati». La Cancellieri spiega, e
il procuratore aggiunto di Torino, Vittorio Nessi, titolare dell'inchiesta sul
falso in bilancio insieme al sostituto procuratore Marco Gianoglio, riportano
nel verbale che il ministro dice di avere a cuore la salute dei detenuti in
generale. Ma poi chiarisce, proseguendo nel racconto, che il suo interessamento
diretto è stato per un carcerato soltanto: Giulia Maria Ligresti, figlia di
quel Salvatore che ha beneficiato il figlio del ministro con un lauto incarico
che gli ha fruttato circa 5 milioni di euro in un anno! Già Il 22 ottobre
scorso, quasi come se si trattasse di una profezia, pubblicavamo, su Link
Sicilia, un servizio in cui ci sforzavamo di capire quali rapporti
intercorressero, al di là della tanto conclamata amicizia, tra il ministro
Cancellieri e suo figlio e la potentissima famiglia Li Gresti, tutta quanta arrestata,
l’estate scorsa, a seguito delle inchieste giudiziarie condotte dalla Procura
della Repubblica di Torino, retta da Giancarlo Caselli. L’amletico dubbio che
ci assaliva, poco più di una settimana fa, era contenuto nel titolo di una nota
a mia firma. Volevamo capire cioè: ‘’DA CHI E’ AMMINISTRATA LA GIUSTIZIA IN
ITALIA? MAMMA MIA! FIGLIO MIO! Proseguivamo, ripercorrendo alcune gesta
ministeriali e non solo della Cancellieri: ‘’vi ricordate di un certo
Piergiorgio Peluso, figlio del Ministro Cancellieri ha percepito, da FONDIARIA
SAI, complessivamente, circa 5 milioni di euro, in 14 mesi di duro lavoro?
Ebbene chi glieli ha dati quei soldi se non l’amico della potente Mammà,
Salvatore Li Gresti, recentemente inguaiato in una vicenda giudiziaria assieme
con i suoi tre figli! Così titolava Il Fatto Quotidiano il 12 ottobre dello
scorso anno a proposito della lauta liquidazione che i magnanimi Li Gresti
hanno pagato al Peluso: “Fondiaria, buonuscita di 3,6 milioni per il figlio del
ministro Cancellieri”… I soldi liquidati a suo figlio fanno parte degli
indennizzi ‘inghiottiti’ dai Li Gresti? Quei soldi fanno forse parte del
malloppo di quasi 400 milioni di euro degli assicurati di Li Gresti?... Adesso,
non dico che abbiamo capito, ma quasi. E non bisogna per forza di cose
sciorinare sempre e comunque gli arcifamosi ed abusati detti latini, del tipo:
‘’do ut des’. Noi non avremmo voluto mai e poi mai sostenere che in virtù dei
milionari incarichi conferiti dai Li Gresti al figlio della Cancellieri, oltre l’amicizia,
tra le due famiglie, c’è forse qualcos’altro! Anche perché sugli incarichi,
compreso quello milionario del figlio del ministro della Giustizia Cancellieri
e le eventuali truffe per centinaia di milioni di euro del gruppo Li Gresti,
sta continuando ad indagare la Magistratura. La vicinanza tra il ministro e la
famiglia dell’ingegnere di Paternò è un fatto noto, come pure che il figlio
della Cancellieri, Piergiorgio Peluso, sia stato dirigente della compagnia
assicurativa Fondiaria Sai. Il nome di Peluso compare spesso nelle carte
dell’inchiesta torinese, mai però in veste di indagato.
Ma il ministro Cancellieri rafforza i nostri sospettosi
convincimenti: «essendo io buona amica della Fragni (compagna di Salvatore Li
Gresti) da parecchi anni – ha spiegato il ministro al procuratore – ho ritenuto
(oltre agli interessamenti di cui sopra), in concomitanza con l’arresto
dell’ingegnere Salvatore Li Gresti e delle figlie, di farle una telefonata di
solidarietà sotto l’aspetto umano». Sbirciando il giornale La Repubblica
leggiamo inoltre che: ‘Cancellieri e Fragni si sentono più di una volta per
telefono. Tanto che la compagna di Salvatore Ligresti, quando la situazione
della figlia Giulia non trova soluzione, parla con il cognato e suggerisce di
contattarla come ultimo tentativo. Gli avvocati difensori, Gianluigi Tizzoni e
Alberto Mittone, che avevano già parlato di un possibile patteggiamento, si
sono visti respingere l’istanza di scarcerazione dal giudice Silvia Salvadori,
nonostante il parere favorevole della Procura’.
Per la figlia di Salvatore Li Gresti, ovviamente si è smosso
mezzo mondo! Alla procura di Torino, poco dopo ferragosto, arriva via fax un
referto inviato dalle psicologhe dell'istituto penitenziario dove Giulia è
detenuta. Medici e assistenti sociali, apparentemente senza nessuna
sollecitazione, spediscono delle allarmanti certificazioni ai pm per segnalare
lo stato di depressione della donna ed attestare che le sue condizioni di
salute sono incompatibili con il carcere. Tali sollecitazioni rendono
obbligatoria la nomina di un medico legale, il quale, accertato l'effettivo
disagio della detenuta, fa in modo che in pochi giorni a Giulia Maria vengano
concessi i domiciliari.
Jonella, la sorella, rimasta qualche settimana nel carcere
di Cagliari (era stata arrestata mentre si trovava in vacanza in Costa Rei), è
stata trasferita a Torino.
Salvatore, invece, è sempre rimasto ai domiciliari. Unico
sfuggito alla misura cautelare è Paolo Gioacchino che risiede in Svizzera.
Giulia Maria rientra a casa il 28 agosto, undici giorni dopo che lo zio ha
chiamato il ministro. E cinque giorni dopo l'sms di "rassicurazioni "
di cui parla la stessa Cancellieri ai Magistrati il cui contenuto è il
seguente: "Ieri sera Antonino Ligresti mi ha inviato un sms chiedendomi se
avessi novità e gli ho risposto che avevo effettuato la segnalazione nei
termini che ho spiegato, nulla di più".
E nulla di più abbiamo da aggiungere pure noi! Chissà se il
nostro Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, ha mai profuso lo
stesso impegno o ha mai dimostrato lo stesso fervore umanitario nei confronti
delle decine di migliaia di detenuti che giacciono nelle nostre patrie galere,
magari senza aver commesso uno straccio di reato, o più semplicemente perché
sono dei tossicodipendenti o degli extra-comunitari. La figlia di Salvatore Li
Gresti, del resto è una reo-confessa che aveva tentato di patteggiare la
propria pena, per il buco, anzi la voragine, fin qui scoperta dalla
Magistratura, di oltre 400 milioni di euro che lei assieme al padre, la sorella
ed il fratello hanno provocato al gruppo Fondiaria SAI. Furto commesso ai danni
di decine di migliaia di assicurati truffati proprio dalla famiglia Li Gresti.
Reato compiuto e cofessato dall’intera famiglia Li Gresti, anche per favorire i
figli dei potenti, attraverso incarichi ‘fasulli’, per svariate decine di
milioni di euro! Embé, cara Ministro, a quando l’interessamento suo per le
decine di migliaia di poveri disgraziati che anche senza aver commesso alcun
reato, ambirebbero di ottenere lo stesso trattamento di favore (per lo meno gli
arresti domiciliari) della figlia del suo amico di famiglia, Salvatore Li
Gresti?
Salvatore Petrotto
schifosamente vergognoso!
uno schifo
guarda un pò si è interessata sulle condiaione di salute
della signora,
e si!
Cose di normale raccomandazione a sfondo ricattatorio. Chi
non ha peccati in proposito scagli la prima pietra magari per cose di Comune
consuetudine. Io veramente la prima pietra sono disposto a lanciarla-
Come vedi simo arrivati al dunque! Chi ci ha cancellati, sta
per essere cancellata dai suoi stessi gesti eroici, a favore di un figlio (il
suo, ovviamente!) e di un'intera famiglia, i Li Gresti. Cosa non si fa per il
vile denaro, soprattutto se è tanto!
Mi sembri Sciascia quando attaccava Guttuso per certa
vigliaccheria in difesa della "famiglia". A me la morale targata
Racalmuto mi piace. Se non fosse però per certi rigurgiti fascisti contro gli
immigrati. Ho letto ieri un post con empiti senofobi tinti di nero che mi hanno
sconcertato. Ringrazio l'Anagrafe dei nei commissari della Cancellieri che mi
hanno negato il ritorno a casa. Se devo essere sincero questa faccenda mi
disgusta più della faccenda del figlio della Cancellieri i cui veri risvolti
giuridici risalgono al 2002 e quindi al governo Berlusconi, come varie volte ho
tentato invano di far capire. Quelli dell'Anagrafe mi risultano particolarmente
raccomandati. De minimis non curat praetor?
Dobbiamo smetterla di piangerci addosso ! Azioni forti e
signoficative che diano un segnale deciso .
Ieri un infame post magari sotto forma di commento ad una
nobilissima lapide commemorativa dava il segnale dell'insorgenza di forme
razzistiche in questo paese in cui nell'era famigerata circolava la foto di
nostri truci militari alle prese con teste decapitate nelle nostre risibili neo
colonie africane ed oggi quattro auto briciate di prima mattina, tutto ciò mi
dà il senso scorato di una Racalmuto non solo tornata infame ma addirittura
accresciutasi nell'ignominia. Carissimo Totò a me non frega un cazzo se un
figlio di una ministra si avvale di benefici ai sensi di legge, o meglio
avvalendosi di un artificio legislativo del duo Berlusconi-Castelli ma mi
preoccupa molto che proprio io possa avere ragione quando mi sono detto se
'Ngilino senza fiatare firma un decreto di dilatazione del commissariamento di
Racalmuto (che a mio avvivo preannuncia un nuovo lungo periodo di
commissariamento) gatta ci cova. Cosa sa il Viminale che io non so? Quel che
temevo potessi sapere comincia a divenire certezza. Mi si dice che quasi tre
anni di indagini amministrative al palazzetto delle Clarisse stanno sfociando
nel vaglio degli organi amministrativi di controllo e ce ne sarà per tutti.
Conta poco la storia Peloso a Racalmuto, conta invece molto sapere quanti moralisti
dell'ultima ora hanno da rendere conto alla giustizia amministrativa. E
comincio a dire: era ora!
Calogero Taverna, anziché essere sibillino, puoi essere più
esplicito?
Altrimenti sembra che Tu fai solo del terrorismo.
Sulla Cancellieri ci sono delle inequivocabili certezze.
Anche su 'Ngilinu', come dici Tu.
Ho poco da essere sibillino. Me lo diceva proprio Gigi che
se vi è stata una proroga questa è dovuta al fatto che la Prefettura l'ha
richiesta affermando che siamo ritornati più mafiosi di prima (e quindi
infiltrabili) perché a suo tempo bruciarono nello stesso tempo e in punti più
svariati mi pare sette automezzi. Affermai ma che c'entriamo noi con la mafia
che è aliena. Noi vittime saremmo. Ma pare che i Viminale - consapevole - abbia
poi agito a ragion veduta. Ma è l'altra l'incontestabile ragione: pare che sia
partita per la Corte dei Conti - credo e non escludo altre sedi di più temibile
controllo un voluminosissimo carteggio accusatorio. Io è certo che non ci sto.
Solo che in certi luoghi temono che ridando l'amministrazione agli autoctoni
racalmutesi vi sarebbero intralci pesanti al corso della giustizia
amministrativa (e solo quella?) Così faccio ancora terrorismo? Non ne ho voglia
e nemmeno. C'è da essere terrorizzati? Francamente sì. Volevo e voglio essere
circospetto non terrorista. Ma essendo un libertario sai quanto me ne frega di
quello che possono pensare a Racalmuto che nell'indifferenza (giustificabilissima)
di tutti non mi rinnova neppure la residenza.
Chi compie certi atti lo fa per occultare le vere
motivazioni che hanno spinto chi li ha mandati ad inveire contro un'intera
comunità...
E chi dice certe cose lo fa soltanto perché vuole creare il
panico generale...
Già io voglio generare il panico generale!!! Come se certi
fatti non li sapessimo tutti e come se tutti siamo davvero dei gonzi da credere
a libelli propagandistici tendenti ad occultare trascorsi inverecondi.
Non so di quali fatti e/o libelli parli...
Io so soltanto che qua si sta tentando, disperatamente di
giustificare dei terribbili boiardi di stato, calati a Racalmuto per violentare
una comunità...
E perché dovresti saperne? Di libelli anonimi è piena
Racalmuto. Vizio antico. Sai quanti ne ho trovati begli archivi persino
vaticani.
Io non so chi sono questi terribili boiardi di Stato. Sai
bene che non li ho mai amato e mai rispettato. Ma alt! Sutor ne ultra crepidam.
Attenzione che lo stato è un leone malandato, pidocchioso, sonnolento; sta lì
sdraiato e tutti si sentono di potergli dargli calci, pernacchie
--all'improvviso si veglia dà una zampata e il desso va al camposanto, magari
alla vulnerata ex chiesa di Santa Margherita.
Io credo che se prima dovevamo gridare 'mamma li turchi!',
adesso dobbiamo dire mannaggia a mamma cancellieri e ngilinu, soggetti di
grande spessore crimin,,,e
Totò, scusami ma in questo momento tutta Racalmuto ha di che
tremare.
E perchè?
Saranno i fatti a dirlo .. io non son profeta.
Ma i fatti spesso se non ci sono, si possono anche
inventare!
Come hanno fatto a Racalmuto sinora.
Ho letto "giochi di potere" e mi sembravano tutte
boiate e l'ho detto e l'ho scritto e se volete lo ripeto. Tanto rumore per
nulla ho scritto. Infatti tutto si è sinora risolto ad infangare sei
racalmutesi. Due sono stati prosciolti con formula piena. Due mi risultano
colpevolii una di portare un doppio cognome, l'altro di amare una bellissima e
degnissima ragazza e altri due per tortuose vicende che devono ancora
districarsi. Tutto bene dunque. Ma i fatti di stanotte (se sono veri o se mi
vengono riportati correttamente visto che oggi una Anagrafe (incolpevole?) mi
ha relegato al confino romano) mi fanno tremare. E il mio osservatorio romano è
più asettico di quello racalmutese ove troppo si strilla ma tutto stride.
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