Mi sorprende il tuo pessimismo. Ti confesso che questa ultima faccenda di Napolitano non la conosco per niente e manco la voglio conoscere. Resto però fermo alla faccenda del siluramento di Bersani e alla sceneggiata del volere apparire come l'indispensabile uomo della provvidenza quando la volontà politica ormai aveva deciso di eleggere a presidente della Repubblica Rodotà (che io personalmente non stimo molto). Ho assistito a tre atti come dire di eccessiva confidenza con i rigidi canoni costituzionali. Volere pretendere da Bersani una maggioranza certa e solida quando la volontà popolare con il massiccio voto al M5S voleva una realtà tripartizan anziché la solita bipolarità e saggiamente aveva spaccato Camera e senato con due opposte maggioranze, per me è stato un arbitrio. Costituire una sorta di governo ombra con quei venti saggi alcuni dei quali proprio saggi non erano anche lì con quella sorta di ribaltamento di una repubblica parlamentare in una repubblica presidenziale mi ha lasciato molto sorpreso sotto il profilo appunto costituzionale. La manfrina di bloccare quel processo lento ma inesorabile che stava portando all'elezione di Rodotà per me rappresenta un unico disegno quasi da colpo di stato. Giudizio molto soggettivo, s'intende. E siccome c'è sempre una nemesi. Si finisce sempre col pagare per una colpa inesistente colpe rimaste impunite ed occulte.
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