Carissima Santina, le promesse elettorali sono vizio vecchio quanto il cucco. Debbo riconoscere che ora non è più facile promettere come una volta per due ordini di ragioni: a) la gente è sempre meno credulona di una volta; b) il livello culturale dei candidati è migliorato e direi che c'è più pudore. Ma nelle elezioni comunali si sa che se un parente arriva a comandare a palazzo delle Clarisse, qualcosa di buono per la famiglia ne viene sempre. E si parla assai ma alla fine si vota per colui che ci potrebbe essere più utile per vincoli familiari. Magari per il sindaco si vota per dispetto. A suo tempo Racalmuto votò per le bizzarrie di Petrotto che voleva denunciare il maresciallo che non gli aveva elevato contravvenzione e fior di politici come Federico Martorana e il dottore Lauricella furono battuti; poi il baby sindaco, mio cugino Gigi, battè addirittura Milioto alleato anche con Sardo e persino Bongiorno. C'ero anch'io: ebbi solo sette voti. A chi dar colpa? Ma non diamola a nessuno e cominciamo a fare politica seria come ad esempio stai facendo tu. Non colpe (degli altri) ma fatti (fatti positivitivi fatti da noi).
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