Sceso a Racalmuto dopo quasi mezzo secolo mi sto chiedendo se sono in un mondo sano di mente o tra giocherelloni della comune logica. Incontro questo pomeriggio l'avvocato di cassazione Emilio MESSANA. Gli chiedo qualcosa su questa vicenda degli undici licenziandi del Comune. Lo trovo molto preparato. Mi spiega che sì vi è il primo comma di questa strana legge regionale che abolisce diciamo il 90% + 10% ma nel successivo comma mi pare 7 istituisce un sistema forse alquanto farraginoso ma che se ben letto il Comune di Racalmuto avrebbe addirittura il dovere di rinnovare il contratto di lavoro a tempo determinato di questi undici lavoratori oggi e di un centinaio dopo. Salta l'obbligo del 10% si entra in un sistema remunerativo molto più articolato. Se le cose stanno così (ed io dico che stanno così) come spiegarmi gli avventurismi sindacali sia pure cigiellini o peggio le sovrastanti letture di chi poi autore di quella legge regionale è. La legalità - ecco come parafraso - qui impedisce addirittura i licenziamenti. L'avvocato Emilio Messana è stato sino ad ieri il segretario provinciale del PD. Perché il buon Panepinto lo ha baipassato nel suo avvento nel palazzetto delle Clarisse? Mi permetta un pressante invito: parli con Emilio, si faccia erudire e torni da Galeani; se costui brancola in siffatte vertenze sindacali e non si fida se non del dottore Italia, si dimetta e il ministero di Alfano nomini un commissario all'altezza che credo non potrebbe giammai trovare tra i segretari di prefettura in quiescenza.
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