Mia riposta:
La ringrazio proprio per queste Sue graditissime parole. Mi è rincresciuto che la Cernigoi mi abbia frainteso e sia partita alquanto, mi consenta, istericamente. Avendo tutta la vita fatte ispezioni bancarie e tributarie la mia propensione è solo quella di cercare di intessere un dialogo col dio - di solito il demone - ascoso nel profluvio di carte e documenti e contabilità e pezze d'appoggio e contraffatte dichiarazioni. Proprio oggi mi sono recato alla Biblioteca Nazionale qui a Roma e ho consultato il 1919 del Giornale di Sicilia. Ho trovato le corrispondenze sul celebre caso di Riesi. Sfido chiunque a dirmi che vi si parla di un certo commissario Messana. Se penso ai film, ai convegni, all'ANPI di Palermo mi disoriento. Sono sincero: Lei cade nel trabocchetto teso da Li Causi. Per ragioni che non so e in tempi molto sospetti, quando forse voleva far carriera nel PCI (e il carrierismo là fu feroce; ne so qualcosa per confidenze avute) volle fare apparire il giubilato Ispettore Generale di P.S. gr.uff. comm. dell'Ordine di S. Maurizio e Lazzaro dottore Ettore Messana la reincarnazione di Bava Beccaris per la faccenda di Riesi, il negriero di Lubiana per l'istruttoria al processo Tomsic e il "compare" di Ferreri alias fra Diavolo. In base alla mole di documenti e di ricostruzioni storiche che ho potuto trovare o condurre soprattutto per l'ausilio (magari non voluto) che Ella con i suoi tre preziosi testi pubblicati da Bompiani, sono giunto alla conclusione che a Riesi Messana non c'era o se c'era il suo ruolo fu marginale e nessun tribunale ebbe mai ad inquisirlo; che la faccenda di Lubiana è uno dei tanti aspetti dell'insana guerra che volle Mussolini e che il Messana, quale subalterno del Ministero degli Interni, non durò a Lubiana più di un anno per non essere in grado di quelle ferocie che i fascisti militanti esigevano. Ne ebbe conseguenze che rasentano la retrocessione finendo come in subordine a Trieste dove ad avviso degli stessi suoi denigratori non commise azioni di rilievo. Quindi non aderì alla RSI, fu destituito dai fascisti tra i quali non escludo quel Ricciardelli che poi diventa il malevolo Torquemada del Messana, fu privato dello stipendio; scappò a Roma nascondendosi sino alla liberazione degli Americani quando poté tornare al Viminale e per la sua fede monarchica e forse per le sue protezioni massoniche ritornò in auge, destinazione Palermo. Qui visse i suoi brutti momenti. Lei diligentemente scrive che ebbe a denunciare i criminali finanziamenti degli Americani all'EVIS. Fatto questo, che con più ampiezza e con maggiore efficacia emerge dalle relazioni autografe del Messana al suo Ministro, quali ho rinvenuto in ACS (e mi pare che si tratti di rivelatrici relazioni non pubblicate da alcuno). Il collegamento con Ferreri fu un atto imposto. Lei stesso parla dell'incontro a Roma tra il padre del Ferreri, Aldisio e in subordine il Messana. Su quale fu lo snodo di tale collegamento, io non ho dubbi di sorta ed accedo alla verità processuale di Viterbo e cioè alla deposizione esaustiva del Messana la cui prima interpretazione è quella letterale e le superfetazioni analogiche e dietristiche io le ripudierei anche per l'obbligo della "avalutatività" che bisogna seguire nelle scienze sociale. Per questo dissento dalla sua tesi dello Stato connivente, quasi prefigurazione dell'attuale processo di Palermo.
Un lungo discorso per insinuare una mia proposta. Racalmuto è la patria di Sciascia, una Fondazione si erge a suo nome. Mi piacerebbe che Lei potesse presiedere un incontro per la chiarificazione del ruolo e. se vi sono, delle colpe del compaesano racalmutese Ettore Messana, magari per stabilire se gli si deve dedicare una strada in commemorazione oppure no, per comprovata indegnità. E mi piacerebbe che nella Fondazione SI ISTITUISSE UNA SORTA DI SEMINARIO PER RICERCHE STORICHE NON PRECONCETTE DA LEI PRESIEDUTO. PENSO A GIOVANI CHE POTREBBERO ANDARE A STUDIARE LE CARTE DELLA N.A.R.A. quali lei meritevolmente illustra nel suo LUPARA NERA (e credo altrove). E non mi dispiacerebbe che vi partecipasse anche la Cerrigoi, sempreché desista dalle non provate accuse contro il Messana.
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