Se mi si domanda: ma tu sei andato a firmare l'atto ribelle di
SARDO&C.? rispondo assolutamente NO!
Perché? superfluo per Emilio, dannoso per noi contribuenti, salvifico
per Lauricella, bassaniniamente responsabile di tutto e di più.
Si parte proprio col piede sbagliato. Citazione ad minchiam; elogio
all'asilo infantile della squadra assessorile. Al mio paese si dice: cu
si curca cu li picciliddri agghiorna cacatu.
I nostro maggiori guai vengono proprio da loro; nessuna competenza, nessuna
autorevolezza, nessuna personalità, nessuna illibatezza nel precorso tragitto
politico.
A capo l'esile avvocato cassazionista. Credo di conoscerlo molto bene:
timido introverso pauroso ma obbligato a fare il riccardo cuor di leone in una
fossa dei serpenti come Racalmuto. E' pericoloso perché quando prende una
decisione poi non lo smuove nessuno.
La sua forsennata lettura di questa pirandelliana faccenda monnezzara racalmutese
è tutta chiara ed evidente nel proclama
assolutorio diramato ieri e che io credo di avere contestato.
Ma è inutile, nessuno lo smuove più. Andiamo all'ex caserma dei carabinieri
al Monte a rappresentare le nostre ragioni e chi troviamo all'altezza? Nessuno
in grado di capire i nostri sottili ragionamenti se vogliamo liberarci dei lacci
e laccioli che il Lauricella, dalla
fisarmonica alle pandette, ci ha teso.
A meno che non avete qualche compiacente parente che abbocca alle vostre
false ragioni, siete fottuti.
E' la loro ragnatela tecnico contabile amministrativa giuridica che va
smontata.
Dove? Io penso che non ci resta altro che la procura della Repubblica.
Per quali ragioni? Io nel mio caso ne posso ordire un fottio. Molte vi
riguardano, ma se seguite questi falsi profeti apocalittici dai cappelli a
larghe falde siete fottuti.
Intanto, vedete si attaccano all'art. 1 del Decreto legislativo 15 novembre 1993 n. 507.
Anche il più sprovveduto sente puzza di muffa. L'ufficio Tributi deve prescindere
da quella legge e da altre successive se sono s.m.i. di quella desueta del 1993.
Questi grandi ufficiali tributari di palazzo Matrona sono poi scivolati su
una buccia di banana non rendendosi conto che si sono castrati. E quindi hanno
commesso una serie di errori false applicazioni tentate estorsioni pubbliche da
subire processi penali a non finire e soprattutto imponendo al sindaco di fare
lui una inchiesta su di loro, accertare le loro responsabilità, prendere
provvedimenti e a sua tutela mandare tutto alla corte dei conti perché appuri
se si è operato in eccesso di favor fisci che all'atto pratico significa grave
danno per l'erario.
(Sappiano Lauricella e C. che se commettono per tutelarsi un errore a
mio danno perché tanto agiscono a favore del Fisco, ora per sentenze
consolidate vanno soggetti a gravi sanzioni).
La pubblica amministrazione per dettato costituzionale deve essere saggia,
equa, prudente e in dubiis pro reo (o contribuente nel nostro caso).
Quella storia capitata a me, nel
dubbio noi facciamo finta di avere ACCERTATO, se il malcapitato ha regione noi
gliela diamo. Non si può. Ma Emilio ha parenti o affini lì dentro e credo che
mai si indurrebbe a fare la dovuta inchiesta interna. Che posso farci? Pagherà
lui per loro.
E' chiaro che qui non mi metto a svelare le mie armi segrete, e ce ne ho
tante. Se in separata sede mi chiama il sindaco e vuol sapere il mio pensiero,
dove sono arrivato con questa mia che in fondo è una ispezione tributaria
all'ufficio tributario come pagato dallo Stato per sette anni al SECIT, sarei collaborativo.
Ma Emilio, se lo voglio un bacio in piazza, me lo dà, ma niente di più.
Quello che nel proclama Sardo si invoca impropriamente, per nostra fortuna
(o per mia se mi lasciate solo) è più e meglio contenuto nell'art. 1
"della DELIBERA di C.C. n. 98 del 05/12/1995”. L'ufficio di Lauricella
aggiunge improvvidamente " s.m.i.". Se questi vi stanno perché non me
li notifica, se non vi stanno che senso hanno, a generica salvaguardia del loro
culo?
Le due foto che qui metto valgano come rinvio ricettizio.
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