ti rispondo confusamente. Nel Cicolano a Santa Lucia di
Fiamignano c'è uno sportello bancomat dell'Unicredit che serve un circondario
di una decina di chilometri di raggio. L'altro mese hanno limitato il bancomat
a solo due giorni la settimana. Intanto mi dicono che hanno messo in cassa
integrazione o liquidati una massa di dipendenti sulle ventimila. Non assicuro
l'esattezza dei dati ma il fenomeno pare sicuro. Ciò significa: stato di illiquidità
pernicioso. Finora le tre banche di interesse nazionale e quelle di diritto
pubblico comunque ora si chiamano son
potute sopravvivere per la nota chiacchierata e incompresa rivalutazione del capitale
sociale della B.I.- Ma quelle mirabolanti alchimie cartacee quanto durano? Vedo
incombere un crollo di tutto il sistema bancario italiano passato dalla funzione di pubblico interesse
sostenuto e vigilato dalla Banca d'Italia (art. 1 della vecchia legge fascista
ma costituzionalizzata persino da Togliatti) alla mitteleuropea vigilanza prudenziale
di Draghi De Sario Fazio De Mattia. Sinora ho sentito solo D'Alema spiegare la
tragica congiuntura: non crisi strutturale dell'economia italiana ma sistema illiquido.
A questo punto piace anche a me giocare con le parole.
Ma io che pure sono pure sono ottimista incomincio davvero a
vederla brutta. E questo perché la mia
cultura da Magna Grecia mi insegna che Giove rende folli quelli che vuol
perdere. E follie e cazzate e moralismo e e no io non ho colpa no la colpa è tua
no della bella ministra e perché non del padre e della madre di quel ciarlatano
diRenzi? E intanto Bisanzio brucia.
Mia moglie mi dice ma se la soluzione è così semplice perché
non l'adottano (v. la mia apoditticasoluzione aliunde)? Francamente non lo so. Forse
la stanno trovando ma nascosstamente: late biosas sempre la mia cultura della
magna grecia . Il capitale non pone mai un problema se non ha la soluzione
(Karl Mark). Voglio sperarlo. Abbiamo alle spalle la secolare saggezza della
Banca d'Italia (anche se io ne parlo male) e la nostra destrezza a districarci
dai guai nazionali è notoria. Sì, lo stellone d'Italia.
Quando però non si sa
a che appigliarsi si fa ricorso alle megere e ai segni apotropaici. Non per
nulla per ora esplode la stupida guerra del crocifisso nelle scuole pubbliche.
Calogero Taverna
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