Mi vien da ridere. Stasera volevano spillare a Monti una
bella condanna di Bankitalia, della Consob. di Renzi
e Boschi. Povera Gruber! C’è' rimasta con un palmo di naso.
Non è che Monti non era capace di mettere sulla graticola
l'ex comunista ma soprattutto il gatto soriano dipinto di rosso del buon Visco,
allevato nel seminario maggiore del Servizio Studi, quello da cui vengono
governatori gracilini come Baffi, Fazio
e direttori o vice direttori come Padoa Schioppa o Masera o Rinaldo Ossola
o Magnifico o altri che ora non ben conosco per trentennale allontanamento da
Palazzo Koch , tutti chierici addetti al Kamasutra bancario ma che commettono
un errore fondamentale quello di credere
che quella cosa è orizzontale anziché verticale, per non averla mai vista.
E il gentiluomo fa il finto tondo quando D'Amato gli cita
tutta quella frotta di superni dirigenti della Consob passati a miglior vita -
lì per lì - a parare il sacco al vice presidente Boschi, mandato in premio all'Etruria, in
articulo mortis.
Ricordo l'imbarazzo della Consob di Spaventa quando gli
mandai un papiello aggressivo contro Cesare Geronzi a proposito o a sproposito della
Mediterranea che aveva avuto il merito di sistemare contabilmente l'acquisto da parte del vecchio PCI, senza soldi, di un palazzo in piena Potenza terremotata.
Mi si rispose soltanto che loro non rispondevano ai privati
cittadini e tale mi ero ridotto dopo essere stato Ispettore Capo Missione anche
per seppellire il Sindona della Banca Privata Finanziaria ed essere stato anche Superlspettore del Secit di
Reviglio e nella qualità avevo contestata evasione fiscale stramiliardaria (sia
pure in vecchie lire) alla stessa mia Banca D'Italia divenuta sgabello del professor di lettere Mammoletta
Ciampi.
Ma Monti è sornione, finge bontà quando invece ti seppellisce.
Ammette che nel 2011 salvò l’Italia da un crack finanziario
del Tesoro. Certo non mi racconta come. Quando andrà a testimoniare a Trani
(ammesso che ci vada) mentirà? No! soltanto non dirà la verità. Ci sono segreti
di Stato e soprattutto SEGRETI BANCARI di STATO che vanno tenuti gelosamente segreti.
E pare che a Trani anche Prodi abbia saputo tacere parlando.
Allora, dice Monti, le Banche erano sane. Frottola sonora.
Da quando tempo vi stanno i derivati, la finanza creativa americana tanto cara
a Tremonti. Certo allora Monti i conti economici delle grandi banche riuscì con
un colpo di bacchetta magica a farli
apparire prosperi da collabenti che erano. Dopo con la patrimonializzazione
della sottovalutata partecipazione al capitale sociale della Banca d'Italia vi
è stata un’altra salutare iniezione di ossigeno reddituale.
E ora? L'Unicredit riduce a soli due giorni lavorativi la
funzionalità dell'unico bancomat nel raggio di 10 chilometri in quel di Santa
Lucia di Fiamignano. Quanti esodati? Altro che Etruria o quelle tre inezie divenute
l'oggetto di uno scandalo tale per cui ha ragione Monti a dirci: state attenti;
c’è diversamente la perdita della fiducia dei depositanti (o del parco buoi
come si diceva un tempo nella nostra camera chatitatis di via Nazionale 91). E
allora ve ne accorgerete che guai: altro che Grecia!
E una commissione d'inchiesta di peones agli ordini del vociante
Renzi e della sua ninfa Egeria dove ci porta e cosa risolve?
Sono d'accordo. Ho ancora presente la tragicommedia della inchiesta
parlamentare del caso Sindona.
Presidente un De Martino (il socialista) illanguidito e sonnolento;
vice Manueluzzo da Palermo che quando l'indisciplinato don Peppino D’Alema mi voleva spingere a palesare il grande
inganno della banchetta di Via Veneto fagocitata da Valerio Borghese Iunio
(sic) penso su istigazione di un piagnoso Segni per un colpo di Stato che poi
hanno fatto apparire come una carnevalata per la folcloristica discesa da Città
Ducale della Forestale mi pare di Renzi (credo nulla a che fare con l'attuale
Renzi, ma attenzione che i nomi li sbaglio tutti. Faccenda di memoria che a 82
anni evapora.), povero don Peppino D’Alema ci rimose dopo la vita per
abbassamento delle difese immunitarie.
Renzi sputtanato da tali Boschi (padre e figlia ma credo senza spirito santo) che vuole ancora?
Nobile Ofelio vai in convento. Hai voluto rottamare il diabolico baffetto e guarda
quello che ti combina? Fa sapere che nei Modd. A e B della Banca d'Italia la
famiglia Renzi aveva omesso partecipazioni e altro. Di quei moduli quanti me ne
so passati nelle mani in trent'anni di attività ispettiva della Banca d'Italia? Tutti falsi ovvio,
diversamente come fa una banca a concedere un prestito con tutti i ratios che
ora impone questa maltrattata Banca d'Italia che comunque non ha più quei
poteri di vigilanza di un tempo; ora dovrebbe badare solo ad una vigilanza
"prudenziale", stante l'abolizione del costituzionale art. 1 del vecchio
TULB proteso alla difesa del risparmio.
E questa amputazione degli zebedei della Banca d’Italia chi l'ha
fatta, chi la vuole, chi la mantiene? Penso a Tremonti che si voleva
impossessare della Banca d'Italia tramite Consob – intanto la devitalizzò come
un dente cariato - alla Tarantola che Berlusconi e Bertone volevano farne la
Prima Governatrice della Banca d'Italia in gonnella e qualche giorno fa irridevo a Salvini per
quella grossa magagna della banchetta molto più audace di Etruria, asservita
agli interessi di Bossi Maroni e di tutta la gerarchia in verde di Pontida,
ma ora siccome ne parlano tutti io mi taccio: se non son originale
muoio.
Calogero Taverna
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