Da quanti strani pulpiti ci vengono tante moralistiche prediche!
Io difendo plaudo ed ammiro Enzo Sardo, giornalista robusto, letterato raffinato, dalla prosa iridescente. Ha il coraggio di andare contro corrente e ad uno che sta imponendo a mezzo mondo il dissennato suo blog, alla Cecco Angiolieri direbbe Beppe Cino, CONTRA OMNIA RACALMUTO, quel che ha fatto, quel che ha detto, quel che ha imposto Enzo Sardo agrigentino suona musica libertaria, moralità intrinseca ammirevole, coraggio civico e grande senso del diritto naturale.
Io mai mi permetterei - e contra omnia mi sono avventurato in difesa perigliosa – una allettevole esaltazione di quel cinico insulso inutile e dannoso “GIOCHI di POTERE” di un'antimafia all'acqua di rose che per i suoi giudizi sommari moralistici afflittivi e calunniatori son costati a Racalmuto un gravissimo danno forse irreversibile, un crack finanziario spalmato esizialmente per non so quanti decenni futuri.
Io giammai mi metterei a giudicare il blando nepotismo di Agrigento Acque stomacato dall'orgiastico immorale malversatore dispensatore scialacquio delle Tre Sorgenti ereditate dalla politica fascista di Enrico Macaluso.
E quanto a ‘Malerba’, fatto o misfatto che non mi è andato a genio (come tanti mi potrebbero contestare) non mi aggrapperei all'iroso e poi repentito giudizio dell'estroso e da me molto apprezzato Gaspare Agnello di Grotte.
Quel romanzo, che anche il mio amico ergatolano Aldredo Sole. pentito non remunerato, ha stigmatizzato come falso tronfio letterario e furbetto, ha comunque agitato le acque del locupletante professionismo dell’ANTIMAFIA e qualche benefico effetto l’ha conseguito, come dimostra quel che sta avvenendo ad Opera.
E mi vado sempre più convincendo che dai frutti si giudica un albero e di questi tempi sono molto disgustato di quegli uomini di ex potere anche comunale che dimentichi del loro dispensare favori a cugini e graduati poi vorrebbero giudicare dall'albero i frutti a prescindere dalla qualità di questi ultimi.
Io difendo plaudo ed ammiro Enzo Sardo, giornalista robusto, letterato raffinato, dalla prosa iridescente. Ha il coraggio di andare contro corrente e ad uno che sta imponendo a mezzo mondo il dissennato suo blog, alla Cecco Angiolieri direbbe Beppe Cino, CONTRA OMNIA RACALMUTO, quel che ha fatto, quel che ha detto, quel che ha imposto Enzo Sardo agrigentino suona musica libertaria, moralità intrinseca ammirevole, coraggio civico e grande senso del diritto naturale.
Io mai mi permetterei - e contra omnia mi sono avventurato in difesa perigliosa – una allettevole esaltazione di quel cinico insulso inutile e dannoso “GIOCHI di POTERE” di un'antimafia all'acqua di rose che per i suoi giudizi sommari moralistici afflittivi e calunniatori son costati a Racalmuto un gravissimo danno forse irreversibile, un crack finanziario spalmato esizialmente per non so quanti decenni futuri.
Io giammai mi metterei a giudicare il blando nepotismo di Agrigento Acque stomacato dall'orgiastico immorale malversatore dispensatore scialacquio delle Tre Sorgenti ereditate dalla politica fascista di Enrico Macaluso.
E quanto a ‘Malerba’, fatto o misfatto che non mi è andato a genio (come tanti mi potrebbero contestare) non mi aggrapperei all'iroso e poi repentito giudizio dell'estroso e da me molto apprezzato Gaspare Agnello di Grotte.
Quel romanzo, che anche il mio amico ergatolano Aldredo Sole. pentito non remunerato, ha stigmatizzato come falso tronfio letterario e furbetto, ha comunque agitato le acque del locupletante professionismo dell’ANTIMAFIA e qualche benefico effetto l’ha conseguito, come dimostra quel che sta avvenendo ad Opera.
E mi vado sempre più convincendo che dai frutti si giudica un albero e di questi tempi sono molto disgustato di quegli uomini di ex potere anche comunale che dimentichi del loro dispensare favori a cugini e graduati poi vorrebbero giudicare dall'albero i frutti a prescindere dalla qualità di questi ultimi.
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