La mia Racalmuto, schietta genuina ilare colta colma di sale cervello lucido e di zolfo micidiale ironico all'occorrenza letale. Racalmuto, toponimo arabo di uno spazio vitale non arabo, ma così designato da monaci basiliani venuti da Petralia nel XIII secolo. Sparsi nei millenni precedenti presicani (settemila anni fa da oggi) sicani XVIII secolo secondo la tradizione tucidedea, greca sino al midollo, romana per umana sopportazione, bizantina e poi crolli e riesumazioni, giudei e saraceni, anime sante e monaci blasfemi. Calogero Taverna
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