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Le mani della mafia su Expo: 11 arresti a Milano
Le società sono legate a Cosa Nostra: hanno ottenuto lavori per la costruzione di alcuni padiglioni di Expo 2015.
Expo 2015, padiglione Francia
globalist 6 luglio 2016
Undici persone, tra cui un avvocato, sono state arrestate stamani, 6 luglio 2016, nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Milano con al centro reati tributari, riciclaggio e associazione per delinquere con l'aggravante della finalità mafiosa. Secondo le indagini, gli arrestati hanno messo su un'associazione a delnquire che aveva il compito di favorire gli interessi della mafia nel capoluogo lombardo. Gli inquirenti sospettano che gli undici arrestati abbiano ottenuto in tre anni 20 milioni di appalti all'ente Fiera di Milano attraverso la società Nolostand.
Le persone finite in manette dovranno rispondere anche di riciclaggio e frode fiscale, sono punto di riferimento della famiglia mafiosa di Pietrapersa.
Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e affidate ai pm Sara Ombra e Paolo Storari: tra le commesse ci sarebbero anche quattro padiglioni per Expo 2015, ovvero quelli di Francia, Kuwait, Guinea Equatoriale e Birra Porelli. Insieme all'arresto avvenuto dopo l'ordinanza del gip Maria Cristina Mannocci, si è proceduto al sequestro preventivo di cinque milioni di euro riconducibili alle società degli arrestati.
Nelle indagini è stato 'intercettato' anche un camion partito dalla Lombardia e diretto in Sicilia che trasportava 400 mila euro in contanti, soldi - ben nascosti nella vettura - sequestrati in quanto riciclati. Il camion era guidato da Liborio Pace, collaboratore di Giuseppe Nastasi, amministratore del consorzio Dominus e altri 300 mila euro all'avvocato di Caltanissetta Danilo Tipo. Le Fiamme gialle sono adesso impegnati in diverse perquisizioni tra Lombardia e la Sicilia.
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