Contra Omnia Racalmuto] La veridica storia di Ettore Messana
3 febbraio 17.26.00
Sono Giovanna Messana, la nipote di Ettore Messana.
Il grande Ettore Messana. Sono fiero della Sua amicizia sia pure "FB". Spero che mi dia il necessario supporto per una riconsiderazione adeguata di questo splendore racalmutese.
So che lei vive a Roma, sarebbe piacevole potersi incontrare.
Sì ho casa a Roma ma il mio fanatico attaccamento a questa contraddittoria ma meravigliosa terra racalmutese mi tiene per ora legato qui a Racalmuto via F. Martorana 11bis, tel 0922948173 cell. 3291383700
Non mancherà occasione d'incontro,Ho avuto la fortuna di trovare una cugina ,Domenica Valenti, so che lei la conosce bene
Ci conosciamo da solo pochi giorni ma reputo una fortuna potere colloquiare con una personalità tanto degna
6 febbraio 15.25.08
In questa fine settimana si celebra la festa vagamente pagana del Mandorlo in Fiore ad Agrigento. Le rivolgo un invito: perché non prende l'aereo e viene ospite mia graditissima qui in contrada Bovo di Racalmuto. Non dovrebbe preoccuparsi di nulla. S'incontri qui con la sua gentilissima parente Mimma Valenti. Potrebbe già vedere quale piazza dedicare a Suo nonno. So di essere temerario ma ne capirà il senso e mi regalerà credo persino un sorriso. Buon giorno.
6 febbraio 20.15.12
Un grande sorriso tutto per lei e un grazie per l'invito,mi è impossibile muovermi da Roma in questo momento,ho un figlio che èstato operato da poco,nulla di grave , ma vivendo da solola mia presenza è indispensabile,la mamma è sempre la mamma si dice......verrò al più presto appena sarà passato questo momento grazie ancora di cuore in modo particolare per quello che sta facendo per il mio grande nonno
Veramente lo sto facendo per Racalmuto. Se non onora i suoi grandi figli, che paese è? Come ho scritto alla signora Mimì sono incorso in una disinformazione: la festa del Mandorlo in Fiore per beghe politiche è stata rinviata a metà Marzo. Le cose quindi si semplificano. Ho parlato a lungo questo pomeriggio con l'ingegnere Puma che è il dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune e quindi dipende molto da lui l'intestazione delle vie ai grandi personaggi racalmutesi. Io avevo una opzione o Piazza S. Anna o l'intestazione di uno splendido belvedere al Serrone ove piazzare anche una statua del questore Messana. L'ingegnere Puma mi suggerisce invece una grande ed importante arterie che oggi si chiama inespressivamente la PROVVIDENZA. Una Sua presenza a Racalmuto oltre ad essere prestigiosa sarebbe anche agevolativa.
Bene allora mi sarà più facile poter venire per quella data Conoscerò lei e visiterò Racalmuto .Un saluto e ancora grazie.
12 febbraio 20.40.40
Caro Lillo, non storco il muso ma nutro qualche perplessita'. I documenti che ho letto su Messana, sul web ce ne stanno parecchi, gettano forti ombre sui suoi trascorsi di Questore a Lubiana e sulla sucessiva esperienza siciliana ai tempi di Giuliano, sino a considerarlo un criminale di guerra. Certamente non sono Vangelo e lo Stato italiano lo ha lasciato al suo posto sino al suo pensionamento nei primi anni '70 quale Dirigente generale di Pubblica sicurezza del Ministero. Ben vengano le tue ricerche: io non ne so abbastanza da poter esprimere un giudizio. 34 minuti fa · Mi piace .. Lillo Taverna Carissimo Gigi, quelle cazzate che hai letto tu le ho lette pure io; non c'è niente di documentato- Dico che una qualche colpa ce l'hanno i familiari a noin ereagire a colpi di quetìrele e denunce. Voglio vedere cosa porebbero eccepire questi signori calunniatori e melevoli dicitore di sospetti ipotesi e il nulla. Ho già mare di documenti per smentire tutti e tutto. Compreso LiCausi, ma siccome Li Causi è del mio vecchio partito comun ista sarò lieve con lui anche perché lui fu sì dispettoso conMessana ma con arguzia e abilità stilistica tutta rossa. Io e Li Causi siamio della stessa scuola e sappiamo quando un 16 minuti fa · Mi piace .. Lillo Taverna una battaglia la dobbiamo fare per scopi propagandistici. I nostri nemici di classe sono agguerriti e noi dobbiamo vincere se occorre anche con la menzogna se giova al partito- Sto scrivendo in fretta e furia proprio per essere il più schietto possibile. Questo pomeriggio l'ho passato con Guglielmo Schillaci ventura la lingua tagliente del circolo Uniuone che di tutti parla male fuor di sestesso scusandosi col dire: mica posso denigrare persino me stesso. Mi ha parlato a lungo dei grando meriti del questore messana,m del grandissimo bene che ha fatto a Racalmuto, mi citava fatti, persone uomini luoghi e cose. Gli ho detto consentimi di registrare. Non ho memoria così titanica. Ma mi difendo. Se Malgrado Tutto a suo tempo sbagliò. costa tanto oggi fare atto di resipiscenza? 11 minuti fa · Mi piace .. Lillo Taverna Scrivi un commento... .. . .. Informazioni Fatti pubblicità Crea una Pagina Sviluppatori Opportunità di lavoro Privacy Cookie Condizioni Centro assistenza Facebook © 2014 · Italiano
12 febbraio 22.50.09
Gentilissima signora Giovanna, credo che Le debba chiedere scusa. Mi perdonerà ma quando ho iniziato la mia battaglia per fare intestare una strada di Racalmuto al suo degno grandissimo figlio ETTORE MESSANA (e non è detto che a prescindere dalla rispettabile volontà della famiglia non ci riesca) non pensavo minimamente che certi ceffi racalmutesi si erano permessi talune imperdonabili infamie. Debbo anche stigmatizzare che un certo Messana per adozione abbia dato suggello a quelle infamie. Confesso che se avessi saputo non sarei stato così imprudente. Mi perdoni per questa imprudenza.
Il Messana acquisito ha cercato in modo maldestro di difendere il nome e non l'uomo,la cosa mi ha infastidito non poco ma data la fonte gli ho dato il giusto peso
Sì, ma finiva con l'avallare quello che stava scritto sopra, ammesso che l'abbia letto. Il meno che io possa dire è che se l'ha letto non ci ha capito un tubo. Quelle di sopra - mi consenta il mio linguaggio scurrile - è tutta una accolta di stronzate. Sono "superfetazioni" disinformate, malevoli, imbecilli. Che ci mettiamo a dar corda e spago alle veemenze di un certo TITO dell'epoca?. Questa è faccenda che trascende il giusto ritegno della famiglia, anche l'imbarazzo del Min. Interni di Alfano per certe cattiverie di poliziotti invidiosi e meschini. Questa è una faccenda che dovrebbe impegnare le autorità massime nella difesa del buon nome dell'Italia. Certe cose non offendono, senza fondamento, il Messana ma l'ITALIA. Noi noin siamo stati mai crudeli colonialisti. Forse solo Graziani. Ma si difese bene con il celebre libro: HO DIFESO LA PATRIA. Messana doveva scrivere un libro: ho servito e onorato l'Italia. Io non sono patriota, sa! Ma la verità soprattutto!. Le chiassate del 2012 a Riesi sanno di putridume propagandistico, di cerca di contributi per manifestazioni pseudo culturali. La Repubblica, non so che le ha preso. Di solito è giornale serio. Ma se nessuno contesta!
6 marzo 22.20.28
Veramente molto brava, le sue mani accarezzano le note con una dolcezza coinvolgente...grazie e un caro saluto
21 marzo 2.32.08
Circolo Unione Racalmuto, 20 marzo 2014 Studio98
26 marzo 11.08.39
Nella mia improvvida e allucinata galleria "Quando la pittura è pittura", si infilano di prepotenza pennelli e scalpelli fioriti in questa divina terra di Racalmuto. Quanto è superba questa Racalmuto! Come sa generare anche geni di universale respiro come il nostro Leonardo! Come odio i detrattori, le prefiche, i calunniatori, le cassandre autoctone, gli urologi che vengono a sporcarci con la pipì della loro calunniatrice insolenza, le visionarie del male, gli uccellacci della carta stampata. Contra Omnia Racalmuto non si cura di nulla di codesti idioti vocianti e araba fenice sorge risorge prospera e con una maliarda gioventù si accinge, bruciato il rancido vecchiume, a volare nei cieli del già incipiente felice avvenire, opulento ricco gioioso ironico e sardonico poetico e cromatico scultoreo colto e sapiente.
1 aprile 15.40.29
Egregio signor Sindaco Zambuto L'ho molta apprezzata nelle settimane scorso per avere voluto la Festa del Mandorlo in Fiore sia pure in differita al 50%. Anche se Lei mi pare clericale ha comunque voluto - sia pure in vesti dimesse - una festa che sprizza da tutti i suoi pori la grecità che sta in tutti noi nati in questo angelico e demoniaco lembo di terra che qualificherei dei Sicani. Le è giovane e quindi ardimentoso. Io son vecchio, ho fatto già le mie guerre, direbbe l'Omero dell'Iliade, e alle porte Scee mi porto per un parlare fiorito come cicale sul frondoso albero estivo. Mi permetta quindi di invitarla a esperimenti nuovi, arditi appunto. Forse l'attuale arcivescovo così frenetico nell'amdare in bici non se ne curerà. Vorrei che Lei facessere rivere i miti le orgie i simbol i il vero senso di quei magnifici templi che fanno di Agrigento se non la più bella città dei mortali (ora non più, di sicuro) almeno la più ambigua e pagana città del mondo. Impreziosire ad esempio il temio di Giunone; come?. Bello sarebbe fare recitare alle giovani ma appassite mogli le lamentele alla comprensiva e tradita moglie di Giove, la pingue Hera, le loro coniugali e anali doglianze. Ma non si può. Eppure dei balletti e delle rievocazioni da parte di corpi di ballo e di attorri che sappiano dare il senso del classico, si potrebbe. Le sottopondo così un canovaccio che mi pare intrigante assai. Questa pagina di Roberto Calasso (Le nozze di Cadmo e Armonia) sarebbe molta acconcia ad ispirare sceneggiature e intermezzi recitati magari con il sottofondo di musiche del maestro Michele Lizzi. Cosa Le chiedo per me? Nulla signor sindaco; per faccende anagrafiche e per pensioni baby nulla mi serve. Allora? Mi basterbbe dare qualche idea per il lancio del turismo colto ad Agrigento e ovvio esteso ai paesi sicani propinqui.
5 aprile 15.13.58
"contraddisse e si contraddisse", lo disse Sciascia? Forse che sì forse che no? Io non solo lo dico ma lo professo. Mi ha molto impressionato il fatto che Tano Savatteri improbabile sindaco finché era evidente che fosse una frottola del sornione Egidio il Grottese, appena sembrò che avesse l'avallo del Circolo Unione divenne all'improvviso dignitoso ed apprezzato candidato. Bastò che il Circolo Unione prestasse la sua firma a quel raduno post fascista alla Fondazione che l'incontro politico fra tutti gli aspiranti al seggio di Matrona divenisse cosa seria. Mi dico ora: MA PERCHE' IL CIRCOLO COL SUO MASSONICO SIMBOLO e con il suo pio presidente non presenta esso stesso una bella lista elettorale non inciuciata, calibrata, competente elitaria, ammodo? Sindaco, lo stesso già politico di lungo corso, il presidente Francesco Marchese; assessori, CALOGERO TAVERNA economia e finanza, Gaetano Savatteri, Cultura e turismo, Carmelo Borsellino, attività economiche e bilancio; Sergio Scimé, pubbliche relazioni e assistenza. Lista: sei delle donne socie, e dieci tra i soci non coinvolti in beghe politiche e in dissennatezze amministrative precorse. PROGRAMMA, quello che Calogero Taverna va contrabbandando. arricchito e corretto. Non si riescono a raccoglie le 250 firme di presentazione? Non credo che sia una cosa molto difficoltosa. https://www.youtube.com/watch?v=uCKS3a_oVjE
https://fbstatic-a.akamaihd.net/rsrc.php/v2/yw/r/drP8vlvSl_8.gif
Racalmuto Circolo Unione - Festa 150° Unità d'Italia
www.youtube.com
31 maggio 15.10.53
Gentilissima signora Giovanna. io già sto a Roma. Vi starò sino al 20 giugno. Quindi tornerò a Racalmuto per cercare di varare nel miglior modo possibile la mostra di scrittura/pittura nel connubio Sciascia-Agato Bruno. Avrà visto che mi sono fermato nelle mie ricerche su suo nonno. Resto sempre indefettibilmente fermo nella mia tesi di un commissario/questore Ettore Messana al di sopra e al di fuori delle denigrazioni politicizzate che 00hanno inseguito quest tetragoa fidura di poliziotto di Stato. Quello che no riesci a districare è la vicenda di Riesi del 1919/20. Che vi fu è fuori di discussione come verante si dipiegò nessuno lo sa. Ed è fuor di dubbio che il Viminale mantiene ancora il massimi riserbo che a dire il vero insspettisce. Umanamente parlando tra il quetore Messana e il paese di sciscia il rapporto fu vago e flebile. Il questore veniva qualche vota a Racalmuto solo per fars idoltrae da quel folkloristico pesinaggi he fu Don Luigino essana, prsonaggio ormaidi fama modale per l'effigie traxìcciata da leonardo Sciascia. Il questore Messana non nacque a Racalmuto, la mamma credo non racalmutese e sua nonna credo che odiasse il paese per ragioni sue intime. Il questore Messana però arruolò una caterva di racalmutesi ed un qualche racalmutese deve a lui se poi divenne un sia pure accidioso questore o vce quesore. Se nonlei, la sua parente Messana potrebbe benissimo costringereil neo sindaco Messana - con cui io sno diuturno conflitto ad intestare una piazza a questo personaggio di gran-commis dello Stat che fu suo nonno.Significherebbe anhescalpire sul marmo l'importanza della amoglia Messana a Racalmuto.
Stavo correggendo ma una mossa sbagliata ed ecco già partito il testo. Anche così dovrebbe essere leggibile; quindi lascio andare chiedendo scusa.
31 maggio 20.27.59
Vedo che alterniamo il tu al lei,mi farebbe piacere rimanere sul tu se sei d'accordo... il numero del mio cell è 3471738605 se può servire la mia presenza sarò disponibile ad un incontro
dipende dal mio momento psicologico nei tuoi confronti; il tu mi viene spontaneo se dialoghiamo così sommessamente; il lei me lo impone la maestosità della tua personalità che sento alitare quando il discorso si eleva. Vorrei invitarti al Caffè Greco per uno scambio di opinioni circa la personalità di tuo nonno.
Accetto,curiosa di conoscerti personalmente,lascio a te anche la scelta del giorno e dell'ora
Attenzione alle attese .. la delusione è assicurata. I sono un pensionata a 360 gradi quindi liberissimo. Qualsiasi giorni e qualsiasi ora è assicurata. Ti pregherei quindi di stabilire tu ora e giorno che ti fa più comodo. Grazie.
Non ho attese,mi piace parlare guardandosi ,gli occhi dicono più delle parole,...se mi dai un recapito telefonico sarà più facile
stqabilire il giorno e l'ora io abito ad Ostia
disturbo se ti chiamo ora?
Tutt'altro!!
3 giugno 18.47.31
Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedica ieri,ho appreso molto,rimaniamo d'accordo per giovedì mattina un saluto e buona serata
Ciao dolce splendida signora; a giovedì,(ma se vuoi possiamo anticipare a domani mercoledì).
domani ho un impegno con la scuola di mia nipote
A giovedì allora
si certo 1ora è arrivato il momento della riscossa.....
sto leggendo la poesia del cactus.........anche tu gli anni li porti a meraviglia ......
non lamentarti e poi il bene più grande è rimanete lucidi attivi con il cervello(organo prezioso)e a te funziona alla grande
Non mi lamento!!!
3 giugno 23.03.48
L'altra Parrocchia del '49. Leonardo Sciascia Paese con figure: E' questo il vero don Luigino Messana? ... ma il barone Trupia, entrando col suo passo anchilosato, il gran naso che gli disegna un profilo aerodinamico, muoveva le mani, leggere come farfalle, a foggiare nell'aria un gran corpo di donna: una di quelle gigantesse alla Baudelaire, alla cui ombra don Ignazio riprende quota come una piccola mongolfiera. Così tutti i nostri personaggi (perché sono gli uomini che vediamo ogni giorno, ma al tempo stesso sono personaggi in cerca d'autore) parlano ora di donne - e il signor Munisteri riprende sonno dentro la sua poltrona. Le donne, le donne. Sono tutti mariti premurosi e fedelissimi, di donne non conoscono che la propria moglie: ma quale fantasia, che baldiniana golosità, con che gusto si accendono in determinazioni anatomiche, in battute piccanti. Il barone Trupia si affida all'eloquenza delle mani: forse vedremo le sue mani staccarsi, volteggiare nell'aria, svanire alla ricerca di quella donna incontrata quarant'anni fa a Pinerolo, nella tal via di Milano, dentro la tal piazza di Roma. Ecco: è già un personaggio, il nostro barone Trupia; può benissimo entrare dentro le saporitissime pagine di uno scrittore contemporaneo che tanto amiamo. E magari uscirne sbattendo la porta, tanto la sua presenza annienterebbe i vari Percolla e Muscarà del "Don Giovanni in Sicilia".
5 giugno 21.56.45
Sciascia stravolge poi la sua ironia sulla sessuomania del Circolo Unione. Ecco come "I giovani apposta tirano fuori discorsi sulle donne., fingono malinconia considerando chi per l'età più non le può godere. Don Ferdinando Trupia salta su dal divano - ho settant'anni, ma una bella donna la sento da qui alla chiesa del Carmine; voi voglio vedere quando avrete la mia età. I giovani protestano - ma noi in generale parliamo, sappiamo quello che lei è ancora capace di fare. Sì - dice don Ferdinando - son capace di fare cose da pazzi, con una donna. L'altro giorno, a Palermo , sapete che mi disse una donna? Tu meglio di un giovane di vent'anni sei, mi disse, non è una cosa normale, dovresti andare da Coppola (Coppola è il primario della clinica psichiatrica universitaria). Da Coppola, capite? Pare anche a me che non è una cosa normale, proprio voglio andarci, i nervi sono. Il barone Lascuda leva gli occhi dal giornale, si volge al vicino - lui deve andare da Coppola? E io che dovrei fare? Chiudermi tra quattro mura enon uscire più di casa, questo dovrei fare. Una cosa ti dico, che non ne posso più. L'altra sera sono andato a fare visita ad un amico, c'erano tre ragazze che mi stavano intorno, son dovuto andar via perché non ce la facevo più; queste se ne accorgono, pensavo, e che figura ci faccio? Che stai dicendo? - chiede don Ferdinando, vibrante come un diapason nel timore che si mormori di lui - Vai cercando donne? E perché no - dice il barone, tu sei dell'ottantatre e io dell'ottantasette. te ne sei scordato? Don Ferdinando si avvicina ad uno dei giovani, mormora - ora ci divertiamo - questo qui raglia sempre di donne, come un asino castrato è, non c'è da credere mezza parola. Poi rivolto al barone - raccontami di queste ragazze, credo di sapere chi sono, forse ti pigliavano a gabbo. Tu non sai niente - dice il barone - né io posso dirti niente; ma per pigliare a gabbo me ce ne vuole, e tu lo sai. Le ragazze mi strusciavano addosso come gatte, una ce n'era con un paio d'occhi, una bocca. e il petto che mi toccava l'orecchio, lei si chinava apposta e il petto mi toccava l'orecchio, qui; era una osa --- poi si è messa a suonare il pianoforte, io le stavo di faccia, in um modo mi guardava ..." [segue]
6 giugno 13.26.16
Buongiorno....sono al pc e sto documentandomi sui fatti riguardanti la Slovenia ....non ti nascondo che la cosa non mi è facile.....c'è comunque tanta voglia di andare infondo
ieri avevi parlato di compiti a casa .......
io ieri il compito a casa l'ho fatto. Ho raccolto un centinaio di pagine su tuo nonno. Ti avevo chiesto se avevi il telefono fisso perché dovendo parlare a lungo il telefonino è micidiale. Ora vado a pranzo. Questo pomeriggio, mettiamoci in contatto. Un carissimo saluto e l'augurio di uno splendido pomeriggio.
6 giugno 15.24.14
Qui riporto antiche mie cose. In sintesi vi è poi il mio approccio alla questione ETTORE MESSANA. Non condividevo allora sberleffi infondati, figurarsi adesso che di ricerche ne ho fatte tante e molto proficue in onore del Questore Ettore Messana e molto a disdoro dei di lui denigratori, falsari e sopprattuto calunniatori. Io spero che Totò (come MALGRADO TUTTO) mi leggano già qui e si accingano a contattarmi per una loro indefettibile RESIPISCENZA OPEROSA (altrimenti corrono brutti rischi dovendosela vedere con le ire della signora GIOVANNA MESSANA di Roma - ma abita a Osta - che è poi l'unica ad essere superstite parente diretta del questore le cui radici racalmutesi alla fin fine si legano solo al suo genitore) Si dà il caso che l’ex Sindaco di Racalmuto sia penna vivacissima e irrefrenabilmente polemica. Mi delizia, come può accadere tra affini. Ha per il momento i guai suoi e non sono bazzecole. Dovrebbe rinchiudersi nei suoi attacchi-difesa. Ma son panni per lui molto stretti. Così deborda in un comodo anticomunismo d’altri tempi, in confronti tra le paghe dei ricchi e le miserie dei poveri, ed ecco da ultimo nel dileggio di grandi (in ogni senso, anche negativo) personaggi locali. Cozza così con le mie convinzioni di aduso alle ispezioni bancarie d’alto tiro e con i risultati delle mie frequentazioni dei più disparati archivi di stato o di santa romana chiesa. Riprendo un mio contrappormi in Facebook per darne ragguaglio anche a miei lettori d’altre sponde. Scusatemi. 6 febbraio Salvatore Petrottoha pubblicato qualcosa sullaCalogero Taverna 16 ore fa Scoprire con triste ed amara meraviglia che certi personaggi, davvero inquietanti, che hanno segnato, assai negativamente, la storia d'Italia sono di Racalmuto, mi rattrista non poco. Mi riferisco al mafioso vero e non presunto tale, Jò Macaluso, braccio destro di Sindona, una sorta di factotum siculo-americano che aveva le porte aperte persino alla Casa Bianca, ai tempi di Nixon! Od ancora, ad Et...tore Messana, il terribile questore, fascista della prima ora, già alle prese con le stragi di centinaia di operai e contadini durante il famoso Biennio Rosso, tra il 1919 e 1920. Lo stesso Messana che, vent'anni dopo avere represso nel sangue le lotte sindacali di moltitudini di poveri disgraziati, fece sterminare migliaia di iugoslavi a Lubiana, in Slovenia, con la scusa che erano comunisti. Un criminale di guerra che, anziché essere condannato per le torture ed i numerosi eccidi perpetrati, dopo la caduta del Fascismo, viene, inspiegabilmente, riabilitato e nominato capo della polizia in Sicilia, dal governo Bonomi, di cui faceva parte anche Alcide De Gasperi. Una volta in Sicilia il Messana si accorda con la mafia, la stessa mafia che fece uccidere centinaia di inermi contadini e che perpetrò la prima strage di Stato in Italia, all'indomani della caduta del fascismo, quella di Portella delle Ginestre. Mafia che fece uccidere i sindacalisti Accursio Miraglia e Girolamo Li Causi. Quest'ultimo, Li Causi, tra l'altro, proprio a proposito del Messana, ebbe modo di dire che era il capo dei banditi, mentre Giuliano una sorta di capo della polizia. Tutto a ruoli invertiti! Stato ed Antistato, mafia ed antimafia, sono spesso allora come oggi la stessa cosa! Che tristi ed amare verità, un pò sciasciane ed un un pò troppo racalmutesi, visto che tali protagonisti, di queste terribili storie d'Italia, sono di Racalmuto! Sciascia ed i suoi contrari, potremmo concludere, se ci riferiamo al questore aguzzino, poi divenuto capo della polizia in Sicilia, Ettore Messana, od ancora al mafioso Jò Macaluso.Visualizza altro ********************* Lillo Taverna Carissimo Totò, ti piace il tono acuto anzi acutissimo e figurati se puoi troare un censore nel sottoscritto che se può ha voglia di gridare più di te. Trattandosi ora dell'onore di Racalmuto cui tengo in modo spasmodico sino a bittare natemi a figli di amici miei che mi sono sari e cui debbo persino gratitudine, mi permetto di contraddirti. 10 ore fa • Mi piace Lillo Taverna Joe Macluso non fu (anzi non è visto che è ancora vivo) quel truculento boss della mafia siculo-americana che fu comodo far credere. Le ciarle dei giornali e dei mass-madia sono comiche di disinformati. Personaggio folklorico quanto ti pare, capace di andare a S. Francesco e cercare di liberare il padre dal tetto, ma niente di più. Quanto a Sindona - e credo di saperne e di sapere cose in esclusiva - fu utile idiota, tanto più utile quanto più idiota. Ci rimise persino la pelle per la sua insipienza. Sai che Occiuto ed io restammo disorientati dal fatto che codesto signor Presidente di ben quattro banche (tre a Milano ed una a Messina) non aveva manco apposto la firma nei più scottanti verbali dei consigli di amministrazione e non per furbizia, solo per non essere stato manco inviato.
6 giugno 18.19.42
stasera ho inviato questo breve preavviso a Claudia Cernigoi: lei dovrebbe essere l'autrice di foglietti infamanti il dottore Ettore Messana già ispettore generale di pubblica sicurezza. In contatto con la nipote di tanto grande personaggio della storia di Italia ho fatto e continuo a fare ricerche che la smentiscono in pieno Non so se reputa di procedere ad una sorta di resipiscenza operosa. Sappia che la signora Giovanna Messana non è persona da oppiare. Certo non ha avuto tempo per inseguire e perseguire codesti sedicenti storici fabbricanti di calunnie nei confronti del suo grande avo. Ma ora ha deciso.
,bravissimo,ottimo avvertimento,
ne sto spedendo un altro a G. Casarrubea
bene
Malgrado Tutto si è reso colpevole di una diffusione di notizie infamanti nei confronti di questo nostro grande concittadino, il noto personaggio Ettore Messana, celeberrimo ospite nel nostro famosissimo personaggio don Luigino Messana in arte - per voce corrente - don Ferdinando Trupia di sciasciana memoria. Ho inviato un subdolo preavviso solo apparentemente rivolto ad una sedicente giornalista triestina. Ecco: stasera ho inviato questo breve preavviso a Claudia Cernigoi: lei dovrebbe essere l'autrice di foglietti infamanti il dottore Ettore Messana già ispettore generale di pubblica sicurezza. In contatto con la nipote di tanto grande personaggio della storia di Italia ho fatto e continuo a fare ricerche che la smentiscono in pieno Non so se reputa di procedere ad una sorta di resipiscenza operosa. Sappia che la signora Giovanna Messana non è persona da oppiare. Certo non ha avuto tempo per inseguire e perseguire codesti sedicenti storici fabbricanti di calunnie nei confronti del suo grande avo. Ma ora ha deciso.
ottimo......l'ho già condiviso
6 giugno 23.19.02
Questo il passo di Li Causi che dovresti cercare e trascrivere o fotocopiare nell'Archivio Centrale di Stato. Da qui parte l'ignominia Riesi -------------------- Cfr. Discorso di Girolamo Li Causi al Senato della repubblica, 23 giugno 1949, in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, Atti relativi alla strage di Portella della Ginestra, parte prima, p. 90.
7 giugno 2.36.24
A UMBERTO SANTINO mi pare che lei scriva che "il Commissario Messana" avrebbe nel 1919 fatto sparare sui contadini di Riesi provocando 15 morti e 50 feriti. Sto facendo ricerche accurate e questo non mi risulta anzi mi sa di mistificazione diffamatoria. Sto cercando di tutelare il buon nome del nonno della signora Giovanna Messana e quindi credo che sia suo dovere dimostrarmi la fondatezza della sua accusa
Leggo a suo nome espressioni lesive dell'onore del questore Ettore Messana. Per incarico della signora Giovanna Messana, nipote di questo grande personaggio storico e altamente meritevole quale il grande Ufficiale Ettore Messana Ispettore generale di PS sto conducendo accurate indagini storiche e quindi posso comprovare nelle competenti sede che la Signora intende adire che quanto affermato nell'articolo a suo nome è infondato e distorsivo della verità nei termini e nel significato che verranno più pertinentemente formulati.
7 giugno 19.24.45
Ho trovato un testo storico sui fatti di Riesi che ti riporto qui. Reputi che possa pubblicarlo subito o è meglio che appuriamo altre cose?
il libro è questo qui
e questi alcuni dati su quello storico: (Scusami se non riesco a farti delle copie decenti.se trovi difficolta allora puoi tirar fuori direttamente tu il libro da internet http://www.riesi.com/archiviolastoriadiriesisalferro/home,htm )
8 giugno 18.05.24
non sono riuscita a leggere nulla ,cliccando sull'indirizzo non mi si apre la paggina sono costretta a farmi aiutare da mia nipote,non sono a casa ti chiamo al telefono domani mattina,oggi ho avuto la bellissima sorpresa della venuta di Domenica,siamo state insieme non molto perchèera in partenza con il figlio per Napoli ci sentiamo domani ciao e grazie
ho visto la foto: complimenti e tantissimi auguri a questa grande famiglia dei Messana, nelle forme più allargate. Hai fatto un ottimo pranzo.
si è stata una piacevolissima sorpresa
sto leggendo l'intervento di Licausi ......altre pag non mi si sono aperte devo chiedere aiuto a mia nipote
sono a casa di mia figlia e sto adoperando il suo pc ti telefono da casa
non so se faro dardi se rientro ad orario decente ti chiamo
ci spero e ci conto
8 giugno 22.46.38
ho stasera inviato questo biglietto all'IstitutoItaliano di Cultura - Lubiana.
Sto facendo delle ricerche storiche sul questore Ettotre Messana. Fu questore di Lubiana nel tragico periodo tra il 1941 e il 1942. Potreste darmi suggerimenti, notizie, riferimenti bibliografici ed altro?Vi sarei particolarmente grato. Calogero Taverna già ispettore capomissione della Vigilanza sulle aziende di credito della Banca d'Italia; superispettore del SECIT (Ministero Finanze) nel settennio della fondazione sotto il ministro Reviglio - ab. a Roma via Lorenzo Rocci 68, 00151 Roma, tel. 0665742876 o cell. 3291383700. Spesso me ne sto nel mio paese natio, il paese di Sciascia, Racalmuto, in via F. Martorana 11bis, 92020 Racalmuto (Ag.) tel. 0922948173. Grazie.
10 giugno 0.21.48
Carissima Giovanna, leggo in Storia d'Italia- Le regioni - DALL'UNITA' AD OGGI, LA SICILIA / GIULIO EINAUDI EDITORI Rosario Mangiameli la regione di guerra 1945/50, pag. 576 /ss. I continui rasstellamenti avrebbero dovuto mettere incrisi secondol-opinione di Ettore Messana , responsabile dell-ispettorato di Pubblica Sicurezza, i traffici illegali e alienare a Giuliano le simpatie della popolazione che lo considerava suo protettore. E- convinzione di molti che se Giuliano non cadr' ben presto nelle maniella giustizia dovr' rimanere vittima della maffia, stanca ed atterrita dallo sconvolgimento che ha determinato l-inusitato quanto inaspettato movimento di forze anzidette. In questi giorni / non [ strana coincidenza / non pochi malfattori, alcuni di essi noti capobancda, sono stati trovatiuccisi senza che sia stata rivelata alcuna traccia egli uccisori.
Tralascio le considerazioni di Mangiameli decisamente settarie e prevenute. penso che i successivi accadidienti abbian dat ragione al Messana anzich{ alle postume insinuazioni del Mangiameli. Quello per; che qui importa [ la seguente citazione> ACS, per arcivio centrale di stato, PCM , 1944 / 47 , 8\2 | 10371 Sicilia ordine pubblico rapporto di Messana cel 17 febbraio 1946 Sulle indagini per la cattura di Giuliano vedi le ben documentate pagine di Spano- Faccia a faccia con lamafia.
pag. 578 nota n. 25 Il primo a fare il nome di Giuliano fu l-ispettore Mesana che contava su impoetanti confidenti nella banda, il principale di questi Fra Diavolo, al ecoloSalvatore Ferrei, legato alla mafia del Trapanese, fu ucciso il 27 giugno 1947 nella caserma dei carabinieri di Alcamo, dove si trovava in stato di fermo. Era questo un episodiodella lotta tra polizia e carabinieri per assicurarsi la cattura di Giuliano, ma on la morte di ferreri scompariva un possibile testimonesui mandanti ella strage di Portella della Ginestra. Ferrei infatti per primoaveva parlato della esistenza di un lettera che consegnata da Pasquale Sciortino a Giuliano, vrebbe influito sulla decisione di compierela strage. Cfr, le deposizioni del generale dei carabinieriGiacinto Paoloantonio davanti alla commissione antimafia in Archivio Italiano Testo integrale , pp. 419&23, 467/83. 723 37.
Carissima Giovanna, leggo in Storia d'Italia- Le regioni - DALL'UNITA' AD OGGI, LA SICILIA - GIULIO EINAUDI EDITORI Rosario Mangiameli la regione di guerra 1945/50, pag. 576 /ss. “I continui rastrellamenti avrebbero dovuto mettere in crisi secondo l’opinione di Ettore Messana , responsabile dell’ispettorato di Pubblica Sicurezza, i traffici illegali e alienare a Giuliano le simpatie della popolazione che lo considerava suo protettore: «E’ convinzione di molti che se Giuliano non cadrà ben presto nelle mani della giustizia dovrà rimanere vittima della maffia, stanca ed atterrita dallo sconvolgimento che ha determinato l’inusitato quanto inaspettato movimento di forze anzidette. In questi giorni -non è strana coincidenza - non pochi malfattori, alcuni di essi noti capi banda, sono stati trovati uccisi senza che sia stata rivelata alcuna traccia degli uccisori. » Tralascio le considerazioni di Mangiameli decisamente settarie e prevenute. Penso che i successivi accadimenti abbiano dato ragione al Messana anziché alle postume insinuazioni del Mangiameli. Quello però che qui importa è la seguente citazione: ACS, (per Archivio centrale di Stato), PCM , 1944- 47, 8-2 /10371 Sicilia ordine pubblico rapporto di Messana del 17 febbraio 1946 Sulle indagini per la cattura di Giuliano vedi le ben documentate pagine di Spanò- Faccia a faccia con la mafia. Nella successiva pagina 578 abbiamo questa importantissima nota: n. 25 Il primo a fare il nome di Giuliano fu l’ispettore Messana che contava su importanti confidenti nella banda, il principale di questi Fra Diavolo, al secolo Salvatore Ferreri, legato alla mafia del Trapanese, fu ucciso il 27 giugno 1947 nella caserma dei carabinieri di Alcamo, dove si trovava in stato di fermo. Era questo un episodio della lotta tra polizia e carabinieri per assicurarsi la cattura di Giuliano, ma con la morte di Ferreri scompariva un possibile testimone sui mandanti della strage di Portella della Ginestra. Ferreri infatti per primo aveva parlato della esistenza di una lettera che consegnata da Pasquale Sciortino a Giuliano, avrebbe influito sulla decisione di compiere la strage [di Portella delle Ginestre]. Cfr, le deposizioni del generale dei carabinieri Giacinto Paoloantonio davanti alla Commissione antimafia in Archivio Italiano Testo integrale , pp. 419-23, 467-83. 723- 37.
10 giugno 12.59.58
Contra Omnia Racalmuto ...per mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo. sabato 15 febbraio 2014 Li Causi, chi era l'on. Girolamo Li Causi. Ci imbattiamo in codesto grande comunista in queste nostre attuali ricerche sulla massiccia figura del questore Messana. Se amiamo la verità, la nostra indagine deve spaziare a trecentosessanta gradi con spirito storico, distaccato, per quanto possibile avalutativo. Come vedremo Casarrubea si appoggia a Li Causa per deturpare la figura di Messana. Ne vedremo a suo tempo le distorsioni persino infamanti Girolamo Li Causi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. sen. Girolamo Li Causi Bandiera italiana Parlamento italiano Senato della Repubblica GirolamoLiCausi.jpg Luogo nascita Termini Imerese Data nascita 1º gennaio 1896 Luogo morte Palermo Data morte 14 aprile 1977 Titolo di studio Laurea in scienze economiche Professione Pubblicista Partito PCI Legislatura I, V Gruppo Comunista Incarichi parlamentari Vicepresidente della commissione speciale pdl enti locali regione siciliana dal 9 marzo 1950 al 24 giugno 1953 Vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della "mafia" dal 13 novembre 1968 al 24 maggio 1972 Incarichi parlamentari Vicepresidente della Commissione Speciale Per L'esame Del Disegno Di Legge N.1: "Autorizzazione All'esercizio Provvisorio Del Bilancio Per L'anno Finanziario 1953-1954" dal 25 giugno 1953 all'11 giugno 1958 Vicepresidente della Giunta Per I Trattati Di Commercio E La Legislazione Doganale dal 6 ottobre 1953 all'11 giugno 1958 Vicepresidente della Camera dei Deputati dal 12 giugno 1958 al 15 maggio 1963 Vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia dal 5 giugno 1963 al 4 giugno 1968 on. Girolamo Li Causi Bandiera italiana Assemblea costituente Collegio Unico Nazionale Pagina istituzionale « Perché avete fatto uccidere Giuliano? Perché avete turato questa bocca? La risposta è unica: l'avete turata perché Giuliano avrebbe potuto ripetere le ragioni per le quali Scelba lo ha fatto uccidere. Ora aspettiamo che le raccontino gli uomini politici, e verrà il tempo che le racconteranno. » (Girolamo Li Causi. Intervento alla Camera dei deputati nella seduta del 26 ottobre 1951[1]) Girolamo Li Causi (Termini Imerese, 1º gennaio 1896 – Palermo, 14 aprile 1977) è stato un politico italiano. È stato il primo segretario del PCI siciliano. Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Incarichi istituzionali 1.2 Portella della Ginestra 1.2.1 Documenti 2 Note 3 Bibliografia 4 Collegamenti esterni Biografia[modifica sorgente] Già dirigente socialista, aderì al Partito Comunista d'Italia nel 1924. Nel 1926 fu per alcuni mesi direttore de L'Unità. Nel 1928 venne arrestato per la sua attività antifascista e condannato a 21 anni di carcere. Liberato nell'estate del 1943, diventò partigiano ed entrò nel CLNAI. Venne quindi rimandato nella natia Sicilia per organizzare la presenza del Partito Comunista, di cui divenne il primo segretario regionale. Il forte impegno politico contro la mafia caratterizzò subito la sua azione e per questo 16 settembre 1944 fu vittima di un attentato da parte di un gruppo di mafiosi guidato da Calogero Vizzini. In tale occasione, in cui vennero ferite 14 persone, Li Causi venne attaccato durante un comizio in cui stava intervenendo insieme a Gino Cardamone e Michele Pantaleone a Villalba[2]. Incarichi istituzionali[modifica sorgente] Nel 1946 venne eletto deputato nell'Assemblea Costituente. Fu eletto per la Prima volta in Parlamento nel 1948 e, attraverso varie legislature, ricoprì la carica di Deputato e quella di Senatore. Fu vicepresidente della prima Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno mafioso. Portella della Ginestra[modifica sorgente] « Gli obiettivi immediati delle forze alleate in Sicilia furono dunque: a) mantenere l'ordine conservando nello stesso tempo buoni rapporti con la popolazione; b) ripristinare un tessuto sociale affidabile e conforme agli interessi anglo-americani, come si venivano delineando nel quadro strategico internazionale; c) stroncare le forze di sinistra prima di un loro troppo profondo radicamento sociale. » (Nicola Tranfaglia in "Come nasce la Repubblica", pagine fra 91 e 98) Li Causi fu probabilmente l’uomo politico più direttamente impegnato sulla strage di Portella della Ginestra: la denunciò all’opinione pubblica e ne seguì gli sviluppi, individuandone la principale causa nella vittoria, alle elezioni regionali, dell’alleanza elettorale di sinistra in un contesto di scontro tra il separatismo isolano e il movimento contadino che chiedeva l’applicazione della riforma agraria. Li Causi indirizzò inoltre durissime accuse anche alle forze di polizia, denunciando i loro legami con mafiosi e saparatisti, e al ministro Mario Scelba, più volte accusato di essere direttamente implicato nella vicenda. Documenti[modifica sorgente] Il 10 maggio 1950, durante la sua deposizione istruttoria, Girolamo Li Causi presentò alcuni significativi documenti. Venne esibita per prima una lettera mandata da Salvatore Giuliano all'Unità con richiesta di pubblicazione. Il timbro fa risalire la missiva al 2 ottobre 1948. Fra gli stralci di interesse investigativo si trova questo: "[...] oggi potrei mostrare una lettera che un amico intimo del signor Scelba, proprio alla vigilia delle elezioni, mi mandò e conteneva la promessa [...]". Il secondo documento presentato, era una missiva autografa di Giuliano che rispondeva al comizio dello stesso Li Causi tenuto a Portella della Ginestra i 1º maggio 1949, quando venne scoperta la lapide dedicata alle vittime. In questo discorso che fece scalpore all'epoca, Li causi chiese direttamente a Giuliano di far i nomi dei mandanti della strage e nella lettera esibita Giuliano rispondeva: "I nomi possono farli coloro che tengono la faccia di bronzo, ma non un uomo [...]". Li Causi esibì infine una terza lettera autografa di Giuliano, già pubblicata dall'Unità il 30 aprile 1950, in cui il malvivente minacciava senza mezzi termini Mario Scelba in riferimento al suo luogotenente Gaspare Pisciotta, in odore di tradimento. « Il Giuliano allora si è avvicinato a me chiedendomi dove fosse mio fratello. Ho risposto che si trovava in paese con un foruncolo. Egli allora mi ha detto: 'E' venuta la nostra liberazione'. Io ho chiesto: -E qual è?- Ed egli di rimando mi disse: 'Bisogna fare un'azione contro i comunisti: bisogna andare a sparare contro di loro, il 1º maggio a Portella della Ginestra. Io ho risposto dicendo che era un'azione indegna, trattandosi di una festa popolare alla quale avrebbero preso parte donne e bambini ed aggiunsi: 'Non devi prendertela contro le donne ed i bambini, devi prendertela contro Li Causi e gli altri capoccia. » (Dichiarazione di Gaspare Pisciotta, luogotenente di Salvatore Giuliano) Tutte queste lettere, unitamente alla deposizione di Pisciotta in cui lo stesso sostiene la presenza di una corrispondenza tra Giuliano e il Ministro Mario Scelba (latore un deputato amico), non fornirono, secondo gli investigatori, riscontri oggettivi al proseguimento delle indagini in direzione di un intreccio destabilizzante fra Salvatore Giuliano e segmenti dell'ambiente politico. [1] Note[modifica sorgente] 1.^ at Leinchieste.com 2.^ dai fatti raccontati da Alfio Caruso nel libro Turiddu il postelegrafonico Bibliografia[modifica sorgente] Girolamo Li Causi, "Terra di Frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-1960", a cura di Davide Romano presentazione di Italo Tripi e della prefazione di Oliviero Diliberto Edizioni La Zisa, 2009. Francesco Petrotta, Portella della Ginestra. La ricerca della verità, Ediesse 2007, ISBN 978-88-230-1201-1 Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, Tango Connection, Bompiani Carlo Ruta, Giuliano e lo Stato. Documenti e testimonianze sul primo intrigo della repubblica, Edi.bi.si., Messina 2002 Collegamenti esterni[modifica sorgente] Lo sbarco Alleato ed il riemergere della mafia Portella della Ginestra Intervento di Girolamo Li Causi all'Assemblea Costituente, seduta del 15 luglio 1947. Mafia e banditismo Estratto da un documento del 18 settembre 1948, conservato presso l'Archivio Istituto Gramsci Siciliano, fondo "Girolamo Li Causi" Il Filo Nero a cura di Vincenzo Vasile Documenti statunitensi e italiani sulla Banda Giuliano, la X Mas e il neofascismo in Sicilia (1944 – 1947) a cura di Giuseppe Casarrubea
annotiamo questi appunti. Ne trarrermo spunti per documentare come si sbatte un mostro in prima pagina. Vizio giornalistico mondiale, nequizia della sedicente cultura storica italiana molto nostrana. Lo scoop come lo scoop anche nell'inventare una fasulla pagina di storia. Si vince una cattedra. Il mostro sbattuto in prima pagina si chiama: questore ETTORE MESSANA da Regalpetra Libera Racalmutouto: l'onore della famiglia gravemente vilipeso, il buon nome di Racalmuto giù nel fango. Difenderemo con documenti sia l'onore della famiglia Messana, sia il buon nome di questo infangato grande paese di Sciascia, RACALMUTO. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. < Utente:Lupo rosso | Sandbox Indice [nascondi] • 1 il convegno di Palermo o 1.1 Introduzione o 1.2 intervento di Salvatore Lupo o 1.3 intervento di Ernesto Burgio e Lino Buscemi o 1.4 intervento di Giuseppe Casarrubea o 1.5 intervento di Giuseppe Carlo Marino • 2 Collegamenti Esterni • 3 Note il convegno di Palermo[modifica | modifica sorgente] Utente:Lupo_rosso/Sandbox/relazioni_mafia_fascismo_servizi_segreticaso_Mori Introduzione[modifica | modifica sorgente] Il convegno di Palermo prende spunto da un libro giudicato dagli esperti del settore molto importante per documenti presentati .Il titolo del libro e' come nasce la repubblica? diNicola Tranfaglia;il convegno di Palermo e' inerente ai rapporti tra mafia, Vaticano e neofascismo dallo sbarco degli alleati in Sicilia al 1947 basato sulla ricerca di Nicola Tranfaglia e di Giuseppe Casarrubea,come nasce la repubblica? utilizza come pezza d'appoggio i documenti americani e italiani desecretati,il convegno arriva, arricchendole della conoscenza ed esperienza degli storici partecipanti, a conclusioni che si ritrovano sviluppate e completate da materiali storici comprovanti nel libro [1] Promotori del convegno sono il preside della Facoltà di Lettere Giovanni Ruffini e Salvatore Lupo, ordinario di Storia contemporanea presso la stessa facolta'. Le parole di Girolamo Li Causi nell'intervento alla camera dei deputatinella seduta del 26 ottobre 1951 servono ad introdurre la tematica del convegno di Palermo in cui si sviluperranno le tesi accusatorie espresse da Girolamo Li Causi ed avvalorate dai documenti desecretati presentati da Nicola Tranfaglia in come nasce la repubblica? « Il popolo siciliano è stato accusato dal Ministro Scelba di omertà. Ma voi, come potete immaginare che a Monreale, dove si sapeva che la famiglia del Miceli era d'accordo con Verdiani,[2][3] In quella seduta, Girolamo Li Causi si assume il compito di illustrare l'interpellanza presentata assieme con Giuseppe Montalbano[4], Riccardo Lombardi, Virgilio Nasi, Umberto Fiore[5] e Luigi Sansone al presidente del Consiglio e dai ministri dell'Interno e di Grazia e Giustizia sulla gravità della situazione in Sicilia. e che ospitava Giuliano, ci possa essere chi vada a denunciare i Miceli[6][7]? Polizia, banditi, mafia, erano insieme, mangiavano insieme, e voi accusate il popolo siciliano di omertà, mentre il funzionario dello Stato appare il correo, il favoreggiatore, l'istigatore. Voi avete accusato il popolo siciliano di omertà, ma l'omertà è vostra, per aver sospinto i vostri funzionari a questi metodi, per aver indirizzato la loro azione a martoriare le popolazioni, per aver tollerato che violassero la legge. Ma è
3 febbraio 17.26.00
Sono Giovanna Messana, la nipote di Ettore Messana.
Il grande Ettore Messana. Sono fiero della Sua amicizia sia pure "FB". Spero che mi dia il necessario supporto per una riconsiderazione adeguata di questo splendore racalmutese.
So che lei vive a Roma, sarebbe piacevole potersi incontrare.
Sì ho casa a Roma ma il mio fanatico attaccamento a questa contraddittoria ma meravigliosa terra racalmutese mi tiene per ora legato qui a Racalmuto via F. Martorana 11bis, tel 0922948173 cell. 3291383700
Non mancherà occasione d'incontro,Ho avuto la fortuna di trovare una cugina ,Domenica Valenti, so che lei la conosce bene
Ci conosciamo da solo pochi giorni ma reputo una fortuna potere colloquiare con una personalità tanto degna
6 febbraio 15.25.08
In questa fine settimana si celebra la festa vagamente pagana del Mandorlo in Fiore ad Agrigento. Le rivolgo un invito: perché non prende l'aereo e viene ospite mia graditissima qui in contrada Bovo di Racalmuto. Non dovrebbe preoccuparsi di nulla. S'incontri qui con la sua gentilissima parente Mimma Valenti. Potrebbe già vedere quale piazza dedicare a Suo nonno. So di essere temerario ma ne capirà il senso e mi regalerà credo persino un sorriso. Buon giorno.
6 febbraio 20.15.12
Un grande sorriso tutto per lei e un grazie per l'invito,mi è impossibile muovermi da Roma in questo momento,ho un figlio che èstato operato da poco,nulla di grave , ma vivendo da solola mia presenza è indispensabile,la mamma è sempre la mamma si dice......verrò al più presto appena sarà passato questo momento grazie ancora di cuore in modo particolare per quello che sta facendo per il mio grande nonno
Veramente lo sto facendo per Racalmuto. Se non onora i suoi grandi figli, che paese è? Come ho scritto alla signora Mimì sono incorso in una disinformazione: la festa del Mandorlo in Fiore per beghe politiche è stata rinviata a metà Marzo. Le cose quindi si semplificano. Ho parlato a lungo questo pomeriggio con l'ingegnere Puma che è il dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune e quindi dipende molto da lui l'intestazione delle vie ai grandi personaggi racalmutesi. Io avevo una opzione o Piazza S. Anna o l'intestazione di uno splendido belvedere al Serrone ove piazzare anche una statua del questore Messana. L'ingegnere Puma mi suggerisce invece una grande ed importante arterie che oggi si chiama inespressivamente la PROVVIDENZA. Una Sua presenza a Racalmuto oltre ad essere prestigiosa sarebbe anche agevolativa.
Bene allora mi sarà più facile poter venire per quella data Conoscerò lei e visiterò Racalmuto .Un saluto e ancora grazie.
12 febbraio 20.40.40
Caro Lillo, non storco il muso ma nutro qualche perplessita'. I documenti che ho letto su Messana, sul web ce ne stanno parecchi, gettano forti ombre sui suoi trascorsi di Questore a Lubiana e sulla sucessiva esperienza siciliana ai tempi di Giuliano, sino a considerarlo un criminale di guerra. Certamente non sono Vangelo e lo Stato italiano lo ha lasciato al suo posto sino al suo pensionamento nei primi anni '70 quale Dirigente generale di Pubblica sicurezza del Ministero. Ben vengano le tue ricerche: io non ne so abbastanza da poter esprimere un giudizio. 34 minuti fa · Mi piace .. Lillo Taverna Carissimo Gigi, quelle cazzate che hai letto tu le ho lette pure io; non c'è niente di documentato- Dico che una qualche colpa ce l'hanno i familiari a noin ereagire a colpi di quetìrele e denunce. Voglio vedere cosa porebbero eccepire questi signori calunniatori e melevoli dicitore di sospetti ipotesi e il nulla. Ho già mare di documenti per smentire tutti e tutto. Compreso LiCausi, ma siccome Li Causi è del mio vecchio partito comun ista sarò lieve con lui anche perché lui fu sì dispettoso conMessana ma con arguzia e abilità stilistica tutta rossa. Io e Li Causi siamio della stessa scuola e sappiamo quando un 16 minuti fa · Mi piace .. Lillo Taverna una battaglia la dobbiamo fare per scopi propagandistici. I nostri nemici di classe sono agguerriti e noi dobbiamo vincere se occorre anche con la menzogna se giova al partito- Sto scrivendo in fretta e furia proprio per essere il più schietto possibile. Questo pomeriggio l'ho passato con Guglielmo Schillaci ventura la lingua tagliente del circolo Uniuone che di tutti parla male fuor di sestesso scusandosi col dire: mica posso denigrare persino me stesso. Mi ha parlato a lungo dei grando meriti del questore messana,m del grandissimo bene che ha fatto a Racalmuto, mi citava fatti, persone uomini luoghi e cose. Gli ho detto consentimi di registrare. Non ho memoria così titanica. Ma mi difendo. Se Malgrado Tutto a suo tempo sbagliò. costa tanto oggi fare atto di resipiscenza? 11 minuti fa · Mi piace .. Lillo Taverna Scrivi un commento... .. . .. Informazioni Fatti pubblicità Crea una Pagina Sviluppatori Opportunità di lavoro Privacy Cookie Condizioni Centro assistenza Facebook © 2014 · Italiano
12 febbraio 22.50.09
Gentilissima signora Giovanna, credo che Le debba chiedere scusa. Mi perdonerà ma quando ho iniziato la mia battaglia per fare intestare una strada di Racalmuto al suo degno grandissimo figlio ETTORE MESSANA (e non è detto che a prescindere dalla rispettabile volontà della famiglia non ci riesca) non pensavo minimamente che certi ceffi racalmutesi si erano permessi talune imperdonabili infamie. Debbo anche stigmatizzare che un certo Messana per adozione abbia dato suggello a quelle infamie. Confesso che se avessi saputo non sarei stato così imprudente. Mi perdoni per questa imprudenza.
Il Messana acquisito ha cercato in modo maldestro di difendere il nome e non l'uomo,la cosa mi ha infastidito non poco ma data la fonte gli ho dato il giusto peso
Sì, ma finiva con l'avallare quello che stava scritto sopra, ammesso che l'abbia letto. Il meno che io possa dire è che se l'ha letto non ci ha capito un tubo. Quelle di sopra - mi consenta il mio linguaggio scurrile - è tutta una accolta di stronzate. Sono "superfetazioni" disinformate, malevoli, imbecilli. Che ci mettiamo a dar corda e spago alle veemenze di un certo TITO dell'epoca?. Questa è faccenda che trascende il giusto ritegno della famiglia, anche l'imbarazzo del Min. Interni di Alfano per certe cattiverie di poliziotti invidiosi e meschini. Questa è una faccenda che dovrebbe impegnare le autorità massime nella difesa del buon nome dell'Italia. Certe cose non offendono, senza fondamento, il Messana ma l'ITALIA. Noi noin siamo stati mai crudeli colonialisti. Forse solo Graziani. Ma si difese bene con il celebre libro: HO DIFESO LA PATRIA. Messana doveva scrivere un libro: ho servito e onorato l'Italia. Io non sono patriota, sa! Ma la verità soprattutto!. Le chiassate del 2012 a Riesi sanno di putridume propagandistico, di cerca di contributi per manifestazioni pseudo culturali. La Repubblica, non so che le ha preso. Di solito è giornale serio. Ma se nessuno contesta!
6 marzo 22.20.28
Veramente molto brava, le sue mani accarezzano le note con una dolcezza coinvolgente...grazie e un caro saluto
21 marzo 2.32.08
Circolo Unione Racalmuto, 20 marzo 2014 Studio98
26 marzo 11.08.39
Nella mia improvvida e allucinata galleria "Quando la pittura è pittura", si infilano di prepotenza pennelli e scalpelli fioriti in questa divina terra di Racalmuto. Quanto è superba questa Racalmuto! Come sa generare anche geni di universale respiro come il nostro Leonardo! Come odio i detrattori, le prefiche, i calunniatori, le cassandre autoctone, gli urologi che vengono a sporcarci con la pipì della loro calunniatrice insolenza, le visionarie del male, gli uccellacci della carta stampata. Contra Omnia Racalmuto non si cura di nulla di codesti idioti vocianti e araba fenice sorge risorge prospera e con una maliarda gioventù si accinge, bruciato il rancido vecchiume, a volare nei cieli del già incipiente felice avvenire, opulento ricco gioioso ironico e sardonico poetico e cromatico scultoreo colto e sapiente.
1 aprile 15.40.29
Egregio signor Sindaco Zambuto L'ho molta apprezzata nelle settimane scorso per avere voluto la Festa del Mandorlo in Fiore sia pure in differita al 50%. Anche se Lei mi pare clericale ha comunque voluto - sia pure in vesti dimesse - una festa che sprizza da tutti i suoi pori la grecità che sta in tutti noi nati in questo angelico e demoniaco lembo di terra che qualificherei dei Sicani. Le è giovane e quindi ardimentoso. Io son vecchio, ho fatto già le mie guerre, direbbe l'Omero dell'Iliade, e alle porte Scee mi porto per un parlare fiorito come cicale sul frondoso albero estivo. Mi permetta quindi di invitarla a esperimenti nuovi, arditi appunto. Forse l'attuale arcivescovo così frenetico nell'amdare in bici non se ne curerà. Vorrei che Lei facessere rivere i miti le orgie i simbol i il vero senso di quei magnifici templi che fanno di Agrigento se non la più bella città dei mortali (ora non più, di sicuro) almeno la più ambigua e pagana città del mondo. Impreziosire ad esempio il temio di Giunone; come?. Bello sarebbe fare recitare alle giovani ma appassite mogli le lamentele alla comprensiva e tradita moglie di Giove, la pingue Hera, le loro coniugali e anali doglianze. Ma non si può. Eppure dei balletti e delle rievocazioni da parte di corpi di ballo e di attorri che sappiano dare il senso del classico, si potrebbe. Le sottopondo così un canovaccio che mi pare intrigante assai. Questa pagina di Roberto Calasso (Le nozze di Cadmo e Armonia) sarebbe molta acconcia ad ispirare sceneggiature e intermezzi recitati magari con il sottofondo di musiche del maestro Michele Lizzi. Cosa Le chiedo per me? Nulla signor sindaco; per faccende anagrafiche e per pensioni baby nulla mi serve. Allora? Mi basterbbe dare qualche idea per il lancio del turismo colto ad Agrigento e ovvio esteso ai paesi sicani propinqui.
5 aprile 15.13.58
"contraddisse e si contraddisse", lo disse Sciascia? Forse che sì forse che no? Io non solo lo dico ma lo professo. Mi ha molto impressionato il fatto che Tano Savatteri improbabile sindaco finché era evidente che fosse una frottola del sornione Egidio il Grottese, appena sembrò che avesse l'avallo del Circolo Unione divenne all'improvviso dignitoso ed apprezzato candidato. Bastò che il Circolo Unione prestasse la sua firma a quel raduno post fascista alla Fondazione che l'incontro politico fra tutti gli aspiranti al seggio di Matrona divenisse cosa seria. Mi dico ora: MA PERCHE' IL CIRCOLO COL SUO MASSONICO SIMBOLO e con il suo pio presidente non presenta esso stesso una bella lista elettorale non inciuciata, calibrata, competente elitaria, ammodo? Sindaco, lo stesso già politico di lungo corso, il presidente Francesco Marchese; assessori, CALOGERO TAVERNA economia e finanza, Gaetano Savatteri, Cultura e turismo, Carmelo Borsellino, attività economiche e bilancio; Sergio Scimé, pubbliche relazioni e assistenza. Lista: sei delle donne socie, e dieci tra i soci non coinvolti in beghe politiche e in dissennatezze amministrative precorse. PROGRAMMA, quello che Calogero Taverna va contrabbandando. arricchito e corretto. Non si riescono a raccoglie le 250 firme di presentazione? Non credo che sia una cosa molto difficoltosa. https://www.youtube.com/watch?v=uCKS3a_oVjE
https://fbstatic-a.akamaihd.net/rsrc.php/v2/yw/r/drP8vlvSl_8.gif
Racalmuto Circolo Unione - Festa 150° Unità d'Italia
www.youtube.com
31 maggio 15.10.53
Gentilissima signora Giovanna. io già sto a Roma. Vi starò sino al 20 giugno. Quindi tornerò a Racalmuto per cercare di varare nel miglior modo possibile la mostra di scrittura/pittura nel connubio Sciascia-Agato Bruno. Avrà visto che mi sono fermato nelle mie ricerche su suo nonno. Resto sempre indefettibilmente fermo nella mia tesi di un commissario/questore Ettore Messana al di sopra e al di fuori delle denigrazioni politicizzate che 00hanno inseguito quest tetragoa fidura di poliziotto di Stato. Quello che no riesci a districare è la vicenda di Riesi del 1919/20. Che vi fu è fuori di discussione come verante si dipiegò nessuno lo sa. Ed è fuor di dubbio che il Viminale mantiene ancora il massimi riserbo che a dire il vero insspettisce. Umanamente parlando tra il quetore Messana e il paese di sciscia il rapporto fu vago e flebile. Il questore veniva qualche vota a Racalmuto solo per fars idoltrae da quel folkloristico pesinaggi he fu Don Luigino essana, prsonaggio ormaidi fama modale per l'effigie traxìcciata da leonardo Sciascia. Il questore Messana non nacque a Racalmuto, la mamma credo non racalmutese e sua nonna credo che odiasse il paese per ragioni sue intime. Il questore Messana però arruolò una caterva di racalmutesi ed un qualche racalmutese deve a lui se poi divenne un sia pure accidioso questore o vce quesore. Se nonlei, la sua parente Messana potrebbe benissimo costringereil neo sindaco Messana - con cui io sno diuturno conflitto ad intestare una piazza a questo personaggio di gran-commis dello Stat che fu suo nonno.Significherebbe anhescalpire sul marmo l'importanza della amoglia Messana a Racalmuto.
Stavo correggendo ma una mossa sbagliata ed ecco già partito il testo. Anche così dovrebbe essere leggibile; quindi lascio andare chiedendo scusa.
31 maggio 20.27.59
Vedo che alterniamo il tu al lei,mi farebbe piacere rimanere sul tu se sei d'accordo... il numero del mio cell è 3471738605 se può servire la mia presenza sarò disponibile ad un incontro
dipende dal mio momento psicologico nei tuoi confronti; il tu mi viene spontaneo se dialoghiamo così sommessamente; il lei me lo impone la maestosità della tua personalità che sento alitare quando il discorso si eleva. Vorrei invitarti al Caffè Greco per uno scambio di opinioni circa la personalità di tuo nonno.
Accetto,curiosa di conoscerti personalmente,lascio a te anche la scelta del giorno e dell'ora
Attenzione alle attese .. la delusione è assicurata. I sono un pensionata a 360 gradi quindi liberissimo. Qualsiasi giorni e qualsiasi ora è assicurata. Ti pregherei quindi di stabilire tu ora e giorno che ti fa più comodo. Grazie.
Non ho attese,mi piace parlare guardandosi ,gli occhi dicono più delle parole,...se mi dai un recapito telefonico sarà più facile
stqabilire il giorno e l'ora io abito ad Ostia
disturbo se ti chiamo ora?
Tutt'altro!!
3 giugno 18.47.31
Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedica ieri,ho appreso molto,rimaniamo d'accordo per giovedì mattina un saluto e buona serata
Ciao dolce splendida signora; a giovedì,(ma se vuoi possiamo anticipare a domani mercoledì).
domani ho un impegno con la scuola di mia nipote
A giovedì allora
si certo 1ora è arrivato il momento della riscossa.....
sto leggendo la poesia del cactus.........anche tu gli anni li porti a meraviglia ......
non lamentarti e poi il bene più grande è rimanete lucidi attivi con il cervello(organo prezioso)e a te funziona alla grande
Non mi lamento!!!
3 giugno 23.03.48
L'altra Parrocchia del '49. Leonardo Sciascia Paese con figure: E' questo il vero don Luigino Messana? ... ma il barone Trupia, entrando col suo passo anchilosato, il gran naso che gli disegna un profilo aerodinamico, muoveva le mani, leggere come farfalle, a foggiare nell'aria un gran corpo di donna: una di quelle gigantesse alla Baudelaire, alla cui ombra don Ignazio riprende quota come una piccola mongolfiera. Così tutti i nostri personaggi (perché sono gli uomini che vediamo ogni giorno, ma al tempo stesso sono personaggi in cerca d'autore) parlano ora di donne - e il signor Munisteri riprende sonno dentro la sua poltrona. Le donne, le donne. Sono tutti mariti premurosi e fedelissimi, di donne non conoscono che la propria moglie: ma quale fantasia, che baldiniana golosità, con che gusto si accendono in determinazioni anatomiche, in battute piccanti. Il barone Trupia si affida all'eloquenza delle mani: forse vedremo le sue mani staccarsi, volteggiare nell'aria, svanire alla ricerca di quella donna incontrata quarant'anni fa a Pinerolo, nella tal via di Milano, dentro la tal piazza di Roma. Ecco: è già un personaggio, il nostro barone Trupia; può benissimo entrare dentro le saporitissime pagine di uno scrittore contemporaneo che tanto amiamo. E magari uscirne sbattendo la porta, tanto la sua presenza annienterebbe i vari Percolla e Muscarà del "Don Giovanni in Sicilia".
5 giugno 21.56.45
Sciascia stravolge poi la sua ironia sulla sessuomania del Circolo Unione. Ecco come "I giovani apposta tirano fuori discorsi sulle donne., fingono malinconia considerando chi per l'età più non le può godere. Don Ferdinando Trupia salta su dal divano - ho settant'anni, ma una bella donna la sento da qui alla chiesa del Carmine; voi voglio vedere quando avrete la mia età. I giovani protestano - ma noi in generale parliamo, sappiamo quello che lei è ancora capace di fare. Sì - dice don Ferdinando - son capace di fare cose da pazzi, con una donna. L'altro giorno, a Palermo , sapete che mi disse una donna? Tu meglio di un giovane di vent'anni sei, mi disse, non è una cosa normale, dovresti andare da Coppola (Coppola è il primario della clinica psichiatrica universitaria). Da Coppola, capite? Pare anche a me che non è una cosa normale, proprio voglio andarci, i nervi sono. Il barone Lascuda leva gli occhi dal giornale, si volge al vicino - lui deve andare da Coppola? E io che dovrei fare? Chiudermi tra quattro mura enon uscire più di casa, questo dovrei fare. Una cosa ti dico, che non ne posso più. L'altra sera sono andato a fare visita ad un amico, c'erano tre ragazze che mi stavano intorno, son dovuto andar via perché non ce la facevo più; queste se ne accorgono, pensavo, e che figura ci faccio? Che stai dicendo? - chiede don Ferdinando, vibrante come un diapason nel timore che si mormori di lui - Vai cercando donne? E perché no - dice il barone, tu sei dell'ottantatre e io dell'ottantasette. te ne sei scordato? Don Ferdinando si avvicina ad uno dei giovani, mormora - ora ci divertiamo - questo qui raglia sempre di donne, come un asino castrato è, non c'è da credere mezza parola. Poi rivolto al barone - raccontami di queste ragazze, credo di sapere chi sono, forse ti pigliavano a gabbo. Tu non sai niente - dice il barone - né io posso dirti niente; ma per pigliare a gabbo me ce ne vuole, e tu lo sai. Le ragazze mi strusciavano addosso come gatte, una ce n'era con un paio d'occhi, una bocca. e il petto che mi toccava l'orecchio, lei si chinava apposta e il petto mi toccava l'orecchio, qui; era una osa --- poi si è messa a suonare il pianoforte, io le stavo di faccia, in um modo mi guardava ..." [segue]
6 giugno 13.26.16
Buongiorno....sono al pc e sto documentandomi sui fatti riguardanti la Slovenia ....non ti nascondo che la cosa non mi è facile.....c'è comunque tanta voglia di andare infondo
ieri avevi parlato di compiti a casa .......
io ieri il compito a casa l'ho fatto. Ho raccolto un centinaio di pagine su tuo nonno. Ti avevo chiesto se avevi il telefono fisso perché dovendo parlare a lungo il telefonino è micidiale. Ora vado a pranzo. Questo pomeriggio, mettiamoci in contatto. Un carissimo saluto e l'augurio di uno splendido pomeriggio.
6 giugno 15.24.14
Qui riporto antiche mie cose. In sintesi vi è poi il mio approccio alla questione ETTORE MESSANA. Non condividevo allora sberleffi infondati, figurarsi adesso che di ricerche ne ho fatte tante e molto proficue in onore del Questore Ettore Messana e molto a disdoro dei di lui denigratori, falsari e sopprattuto calunniatori. Io spero che Totò (come MALGRADO TUTTO) mi leggano già qui e si accingano a contattarmi per una loro indefettibile RESIPISCENZA OPEROSA (altrimenti corrono brutti rischi dovendosela vedere con le ire della signora GIOVANNA MESSANA di Roma - ma abita a Osta - che è poi l'unica ad essere superstite parente diretta del questore le cui radici racalmutesi alla fin fine si legano solo al suo genitore) Si dà il caso che l’ex Sindaco di Racalmuto sia penna vivacissima e irrefrenabilmente polemica. Mi delizia, come può accadere tra affini. Ha per il momento i guai suoi e non sono bazzecole. Dovrebbe rinchiudersi nei suoi attacchi-difesa. Ma son panni per lui molto stretti. Così deborda in un comodo anticomunismo d’altri tempi, in confronti tra le paghe dei ricchi e le miserie dei poveri, ed ecco da ultimo nel dileggio di grandi (in ogni senso, anche negativo) personaggi locali. Cozza così con le mie convinzioni di aduso alle ispezioni bancarie d’alto tiro e con i risultati delle mie frequentazioni dei più disparati archivi di stato o di santa romana chiesa. Riprendo un mio contrappormi in Facebook per darne ragguaglio anche a miei lettori d’altre sponde. Scusatemi. 6 febbraio Salvatore Petrottoha pubblicato qualcosa sullaCalogero Taverna 16 ore fa Scoprire con triste ed amara meraviglia che certi personaggi, davvero inquietanti, che hanno segnato, assai negativamente, la storia d'Italia sono di Racalmuto, mi rattrista non poco. Mi riferisco al mafioso vero e non presunto tale, Jò Macaluso, braccio destro di Sindona, una sorta di factotum siculo-americano che aveva le porte aperte persino alla Casa Bianca, ai tempi di Nixon! Od ancora, ad Et...tore Messana, il terribile questore, fascista della prima ora, già alle prese con le stragi di centinaia di operai e contadini durante il famoso Biennio Rosso, tra il 1919 e 1920. Lo stesso Messana che, vent'anni dopo avere represso nel sangue le lotte sindacali di moltitudini di poveri disgraziati, fece sterminare migliaia di iugoslavi a Lubiana, in Slovenia, con la scusa che erano comunisti. Un criminale di guerra che, anziché essere condannato per le torture ed i numerosi eccidi perpetrati, dopo la caduta del Fascismo, viene, inspiegabilmente, riabilitato e nominato capo della polizia in Sicilia, dal governo Bonomi, di cui faceva parte anche Alcide De Gasperi. Una volta in Sicilia il Messana si accorda con la mafia, la stessa mafia che fece uccidere centinaia di inermi contadini e che perpetrò la prima strage di Stato in Italia, all'indomani della caduta del fascismo, quella di Portella delle Ginestre. Mafia che fece uccidere i sindacalisti Accursio Miraglia e Girolamo Li Causi. Quest'ultimo, Li Causi, tra l'altro, proprio a proposito del Messana, ebbe modo di dire che era il capo dei banditi, mentre Giuliano una sorta di capo della polizia. Tutto a ruoli invertiti! Stato ed Antistato, mafia ed antimafia, sono spesso allora come oggi la stessa cosa! Che tristi ed amare verità, un pò sciasciane ed un un pò troppo racalmutesi, visto che tali protagonisti, di queste terribili storie d'Italia, sono di Racalmuto! Sciascia ed i suoi contrari, potremmo concludere, se ci riferiamo al questore aguzzino, poi divenuto capo della polizia in Sicilia, Ettore Messana, od ancora al mafioso Jò Macaluso.Visualizza altro ********************* Lillo Taverna Carissimo Totò, ti piace il tono acuto anzi acutissimo e figurati se puoi troare un censore nel sottoscritto che se può ha voglia di gridare più di te. Trattandosi ora dell'onore di Racalmuto cui tengo in modo spasmodico sino a bittare natemi a figli di amici miei che mi sono sari e cui debbo persino gratitudine, mi permetto di contraddirti. 10 ore fa • Mi piace Lillo Taverna Joe Macluso non fu (anzi non è visto che è ancora vivo) quel truculento boss della mafia siculo-americana che fu comodo far credere. Le ciarle dei giornali e dei mass-madia sono comiche di disinformati. Personaggio folklorico quanto ti pare, capace di andare a S. Francesco e cercare di liberare il padre dal tetto, ma niente di più. Quanto a Sindona - e credo di saperne e di sapere cose in esclusiva - fu utile idiota, tanto più utile quanto più idiota. Ci rimise persino la pelle per la sua insipienza. Sai che Occiuto ed io restammo disorientati dal fatto che codesto signor Presidente di ben quattro banche (tre a Milano ed una a Messina) non aveva manco apposto la firma nei più scottanti verbali dei consigli di amministrazione e non per furbizia, solo per non essere stato manco inviato.
6 giugno 18.19.42
stasera ho inviato questo breve preavviso a Claudia Cernigoi: lei dovrebbe essere l'autrice di foglietti infamanti il dottore Ettore Messana già ispettore generale di pubblica sicurezza. In contatto con la nipote di tanto grande personaggio della storia di Italia ho fatto e continuo a fare ricerche che la smentiscono in pieno Non so se reputa di procedere ad una sorta di resipiscenza operosa. Sappia che la signora Giovanna Messana non è persona da oppiare. Certo non ha avuto tempo per inseguire e perseguire codesti sedicenti storici fabbricanti di calunnie nei confronti del suo grande avo. Ma ora ha deciso.
,bravissimo,ottimo avvertimento,
ne sto spedendo un altro a G. Casarrubea
bene
Malgrado Tutto si è reso colpevole di una diffusione di notizie infamanti nei confronti di questo nostro grande concittadino, il noto personaggio Ettore Messana, celeberrimo ospite nel nostro famosissimo personaggio don Luigino Messana in arte - per voce corrente - don Ferdinando Trupia di sciasciana memoria. Ho inviato un subdolo preavviso solo apparentemente rivolto ad una sedicente giornalista triestina. Ecco: stasera ho inviato questo breve preavviso a Claudia Cernigoi: lei dovrebbe essere l'autrice di foglietti infamanti il dottore Ettore Messana già ispettore generale di pubblica sicurezza. In contatto con la nipote di tanto grande personaggio della storia di Italia ho fatto e continuo a fare ricerche che la smentiscono in pieno Non so se reputa di procedere ad una sorta di resipiscenza operosa. Sappia che la signora Giovanna Messana non è persona da oppiare. Certo non ha avuto tempo per inseguire e perseguire codesti sedicenti storici fabbricanti di calunnie nei confronti del suo grande avo. Ma ora ha deciso.
ottimo......l'ho già condiviso
6 giugno 23.19.02
Questo il passo di Li Causi che dovresti cercare e trascrivere o fotocopiare nell'Archivio Centrale di Stato. Da qui parte l'ignominia Riesi -------------------- Cfr. Discorso di Girolamo Li Causi al Senato della repubblica, 23 giugno 1949, in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia, Atti relativi alla strage di Portella della Ginestra, parte prima, p. 90.
7 giugno 2.36.24
A UMBERTO SANTINO mi pare che lei scriva che "il Commissario Messana" avrebbe nel 1919 fatto sparare sui contadini di Riesi provocando 15 morti e 50 feriti. Sto facendo ricerche accurate e questo non mi risulta anzi mi sa di mistificazione diffamatoria. Sto cercando di tutelare il buon nome del nonno della signora Giovanna Messana e quindi credo che sia suo dovere dimostrarmi la fondatezza della sua accusa
Leggo a suo nome espressioni lesive dell'onore del questore Ettore Messana. Per incarico della signora Giovanna Messana, nipote di questo grande personaggio storico e altamente meritevole quale il grande Ufficiale Ettore Messana Ispettore generale di PS sto conducendo accurate indagini storiche e quindi posso comprovare nelle competenti sede che la Signora intende adire che quanto affermato nell'articolo a suo nome è infondato e distorsivo della verità nei termini e nel significato che verranno più pertinentemente formulati.
7 giugno 19.24.45
Ho trovato un testo storico sui fatti di Riesi che ti riporto qui. Reputi che possa pubblicarlo subito o è meglio che appuriamo altre cose?
il libro è questo qui
e questi alcuni dati su quello storico: (Scusami se non riesco a farti delle copie decenti.se trovi difficolta allora puoi tirar fuori direttamente tu il libro da internet http://www.riesi.com/archiviolastoriadiriesisalferro/home,htm )
8 giugno 18.05.24
non sono riuscita a leggere nulla ,cliccando sull'indirizzo non mi si apre la paggina sono costretta a farmi aiutare da mia nipote,non sono a casa ti chiamo al telefono domani mattina,oggi ho avuto la bellissima sorpresa della venuta di Domenica,siamo state insieme non molto perchèera in partenza con il figlio per Napoli ci sentiamo domani ciao e grazie
ho visto la foto: complimenti e tantissimi auguri a questa grande famiglia dei Messana, nelle forme più allargate. Hai fatto un ottimo pranzo.
si è stata una piacevolissima sorpresa
sto leggendo l'intervento di Licausi ......altre pag non mi si sono aperte devo chiedere aiuto a mia nipote
sono a casa di mia figlia e sto adoperando il suo pc ti telefono da casa
non so se faro dardi se rientro ad orario decente ti chiamo
ci spero e ci conto
8 giugno 22.46.38
ho stasera inviato questo biglietto all'IstitutoItaliano di Cultura - Lubiana.
Sto facendo delle ricerche storiche sul questore Ettotre Messana. Fu questore di Lubiana nel tragico periodo tra il 1941 e il 1942. Potreste darmi suggerimenti, notizie, riferimenti bibliografici ed altro?Vi sarei particolarmente grato. Calogero Taverna già ispettore capomissione della Vigilanza sulle aziende di credito della Banca d'Italia; superispettore del SECIT (Ministero Finanze) nel settennio della fondazione sotto il ministro Reviglio - ab. a Roma via Lorenzo Rocci 68, 00151 Roma, tel. 0665742876 o cell. 3291383700. Spesso me ne sto nel mio paese natio, il paese di Sciascia, Racalmuto, in via F. Martorana 11bis, 92020 Racalmuto (Ag.) tel. 0922948173. Grazie.
10 giugno 0.21.48
Carissima Giovanna, leggo in Storia d'Italia- Le regioni - DALL'UNITA' AD OGGI, LA SICILIA / GIULIO EINAUDI EDITORI Rosario Mangiameli la regione di guerra 1945/50, pag. 576 /ss. I continui rasstellamenti avrebbero dovuto mettere incrisi secondol-opinione di Ettore Messana , responsabile dell-ispettorato di Pubblica Sicurezza, i traffici illegali e alienare a Giuliano le simpatie della popolazione che lo considerava suo protettore. E- convinzione di molti che se Giuliano non cadr' ben presto nelle maniella giustizia dovr' rimanere vittima della maffia, stanca ed atterrita dallo sconvolgimento che ha determinato l-inusitato quanto inaspettato movimento di forze anzidette. In questi giorni / non [ strana coincidenza / non pochi malfattori, alcuni di essi noti capobancda, sono stati trovatiuccisi senza che sia stata rivelata alcuna traccia egli uccisori.
Tralascio le considerazioni di Mangiameli decisamente settarie e prevenute. penso che i successivi accadidienti abbian dat ragione al Messana anzich{ alle postume insinuazioni del Mangiameli. Quello per; che qui importa [ la seguente citazione> ACS, per arcivio centrale di stato, PCM , 1944 / 47 , 8\2 | 10371 Sicilia ordine pubblico rapporto di Messana cel 17 febbraio 1946 Sulle indagini per la cattura di Giuliano vedi le ben documentate pagine di Spano- Faccia a faccia con lamafia.
pag. 578 nota n. 25 Il primo a fare il nome di Giuliano fu l-ispettore Mesana che contava su impoetanti confidenti nella banda, il principale di questi Fra Diavolo, al ecoloSalvatore Ferrei, legato alla mafia del Trapanese, fu ucciso il 27 giugno 1947 nella caserma dei carabinieri di Alcamo, dove si trovava in stato di fermo. Era questo un episodiodella lotta tra polizia e carabinieri per assicurarsi la cattura di Giuliano, ma on la morte di ferreri scompariva un possibile testimonesui mandanti ella strage di Portella della Ginestra. Ferrei infatti per primoaveva parlato della esistenza di un lettera che consegnata da Pasquale Sciortino a Giuliano, vrebbe influito sulla decisione di compierela strage. Cfr, le deposizioni del generale dei carabinieriGiacinto Paoloantonio davanti alla commissione antimafia in Archivio Italiano Testo integrale , pp. 419&23, 467/83. 723 37.
Carissima Giovanna, leggo in Storia d'Italia- Le regioni - DALL'UNITA' AD OGGI, LA SICILIA - GIULIO EINAUDI EDITORI Rosario Mangiameli la regione di guerra 1945/50, pag. 576 /ss. “I continui rastrellamenti avrebbero dovuto mettere in crisi secondo l’opinione di Ettore Messana , responsabile dell’ispettorato di Pubblica Sicurezza, i traffici illegali e alienare a Giuliano le simpatie della popolazione che lo considerava suo protettore: «E’ convinzione di molti che se Giuliano non cadrà ben presto nelle mani della giustizia dovrà rimanere vittima della maffia, stanca ed atterrita dallo sconvolgimento che ha determinato l’inusitato quanto inaspettato movimento di forze anzidette. In questi giorni -non è strana coincidenza - non pochi malfattori, alcuni di essi noti capi banda, sono stati trovati uccisi senza che sia stata rivelata alcuna traccia degli uccisori. » Tralascio le considerazioni di Mangiameli decisamente settarie e prevenute. Penso che i successivi accadimenti abbiano dato ragione al Messana anziché alle postume insinuazioni del Mangiameli. Quello però che qui importa è la seguente citazione: ACS, (per Archivio centrale di Stato), PCM , 1944- 47, 8-2 /10371 Sicilia ordine pubblico rapporto di Messana del 17 febbraio 1946 Sulle indagini per la cattura di Giuliano vedi le ben documentate pagine di Spanò- Faccia a faccia con la mafia. Nella successiva pagina 578 abbiamo questa importantissima nota: n. 25 Il primo a fare il nome di Giuliano fu l’ispettore Messana che contava su importanti confidenti nella banda, il principale di questi Fra Diavolo, al secolo Salvatore Ferreri, legato alla mafia del Trapanese, fu ucciso il 27 giugno 1947 nella caserma dei carabinieri di Alcamo, dove si trovava in stato di fermo. Era questo un episodio della lotta tra polizia e carabinieri per assicurarsi la cattura di Giuliano, ma con la morte di Ferreri scompariva un possibile testimone sui mandanti della strage di Portella della Ginestra. Ferreri infatti per primo aveva parlato della esistenza di una lettera che consegnata da Pasquale Sciortino a Giuliano, avrebbe influito sulla decisione di compiere la strage [di Portella delle Ginestre]. Cfr, le deposizioni del generale dei carabinieri Giacinto Paoloantonio davanti alla Commissione antimafia in Archivio Italiano Testo integrale , pp. 419-23, 467-83. 723- 37.
10 giugno 12.59.58
Contra Omnia Racalmuto ...per mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo. sabato 15 febbraio 2014 Li Causi, chi era l'on. Girolamo Li Causi. Ci imbattiamo in codesto grande comunista in queste nostre attuali ricerche sulla massiccia figura del questore Messana. Se amiamo la verità, la nostra indagine deve spaziare a trecentosessanta gradi con spirito storico, distaccato, per quanto possibile avalutativo. Come vedremo Casarrubea si appoggia a Li Causa per deturpare la figura di Messana. Ne vedremo a suo tempo le distorsioni persino infamanti Girolamo Li Causi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. sen. Girolamo Li Causi Bandiera italiana Parlamento italiano Senato della Repubblica GirolamoLiCausi.jpg Luogo nascita Termini Imerese Data nascita 1º gennaio 1896 Luogo morte Palermo Data morte 14 aprile 1977 Titolo di studio Laurea in scienze economiche Professione Pubblicista Partito PCI Legislatura I, V Gruppo Comunista Incarichi parlamentari Vicepresidente della commissione speciale pdl enti locali regione siciliana dal 9 marzo 1950 al 24 giugno 1953 Vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della "mafia" dal 13 novembre 1968 al 24 maggio 1972 Incarichi parlamentari Vicepresidente della Commissione Speciale Per L'esame Del Disegno Di Legge N.1: "Autorizzazione All'esercizio Provvisorio Del Bilancio Per L'anno Finanziario 1953-1954" dal 25 giugno 1953 all'11 giugno 1958 Vicepresidente della Giunta Per I Trattati Di Commercio E La Legislazione Doganale dal 6 ottobre 1953 all'11 giugno 1958 Vicepresidente della Camera dei Deputati dal 12 giugno 1958 al 15 maggio 1963 Vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia dal 5 giugno 1963 al 4 giugno 1968 on. Girolamo Li Causi Bandiera italiana Assemblea costituente Collegio Unico Nazionale Pagina istituzionale « Perché avete fatto uccidere Giuliano? Perché avete turato questa bocca? La risposta è unica: l'avete turata perché Giuliano avrebbe potuto ripetere le ragioni per le quali Scelba lo ha fatto uccidere. Ora aspettiamo che le raccontino gli uomini politici, e verrà il tempo che le racconteranno. » (Girolamo Li Causi. Intervento alla Camera dei deputati nella seduta del 26 ottobre 1951[1]) Girolamo Li Causi (Termini Imerese, 1º gennaio 1896 – Palermo, 14 aprile 1977) è stato un politico italiano. È stato il primo segretario del PCI siciliano. Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Incarichi istituzionali 1.2 Portella della Ginestra 1.2.1 Documenti 2 Note 3 Bibliografia 4 Collegamenti esterni Biografia[modifica sorgente] Già dirigente socialista, aderì al Partito Comunista d'Italia nel 1924. Nel 1926 fu per alcuni mesi direttore de L'Unità. Nel 1928 venne arrestato per la sua attività antifascista e condannato a 21 anni di carcere. Liberato nell'estate del 1943, diventò partigiano ed entrò nel CLNAI. Venne quindi rimandato nella natia Sicilia per organizzare la presenza del Partito Comunista, di cui divenne il primo segretario regionale. Il forte impegno politico contro la mafia caratterizzò subito la sua azione e per questo 16 settembre 1944 fu vittima di un attentato da parte di un gruppo di mafiosi guidato da Calogero Vizzini. In tale occasione, in cui vennero ferite 14 persone, Li Causi venne attaccato durante un comizio in cui stava intervenendo insieme a Gino Cardamone e Michele Pantaleone a Villalba[2]. Incarichi istituzionali[modifica sorgente] Nel 1946 venne eletto deputato nell'Assemblea Costituente. Fu eletto per la Prima volta in Parlamento nel 1948 e, attraverso varie legislature, ricoprì la carica di Deputato e quella di Senatore. Fu vicepresidente della prima Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno mafioso. Portella della Ginestra[modifica sorgente] « Gli obiettivi immediati delle forze alleate in Sicilia furono dunque: a) mantenere l'ordine conservando nello stesso tempo buoni rapporti con la popolazione; b) ripristinare un tessuto sociale affidabile e conforme agli interessi anglo-americani, come si venivano delineando nel quadro strategico internazionale; c) stroncare le forze di sinistra prima di un loro troppo profondo radicamento sociale. » (Nicola Tranfaglia in "Come nasce la Repubblica", pagine fra 91 e 98) Li Causi fu probabilmente l’uomo politico più direttamente impegnato sulla strage di Portella della Ginestra: la denunciò all’opinione pubblica e ne seguì gli sviluppi, individuandone la principale causa nella vittoria, alle elezioni regionali, dell’alleanza elettorale di sinistra in un contesto di scontro tra il separatismo isolano e il movimento contadino che chiedeva l’applicazione della riforma agraria. Li Causi indirizzò inoltre durissime accuse anche alle forze di polizia, denunciando i loro legami con mafiosi e saparatisti, e al ministro Mario Scelba, più volte accusato di essere direttamente implicato nella vicenda. Documenti[modifica sorgente] Il 10 maggio 1950, durante la sua deposizione istruttoria, Girolamo Li Causi presentò alcuni significativi documenti. Venne esibita per prima una lettera mandata da Salvatore Giuliano all'Unità con richiesta di pubblicazione. Il timbro fa risalire la missiva al 2 ottobre 1948. Fra gli stralci di interesse investigativo si trova questo: "[...] oggi potrei mostrare una lettera che un amico intimo del signor Scelba, proprio alla vigilia delle elezioni, mi mandò e conteneva la promessa [...]". Il secondo documento presentato, era una missiva autografa di Giuliano che rispondeva al comizio dello stesso Li Causi tenuto a Portella della Ginestra i 1º maggio 1949, quando venne scoperta la lapide dedicata alle vittime. In questo discorso che fece scalpore all'epoca, Li causi chiese direttamente a Giuliano di far i nomi dei mandanti della strage e nella lettera esibita Giuliano rispondeva: "I nomi possono farli coloro che tengono la faccia di bronzo, ma non un uomo [...]". Li Causi esibì infine una terza lettera autografa di Giuliano, già pubblicata dall'Unità il 30 aprile 1950, in cui il malvivente minacciava senza mezzi termini Mario Scelba in riferimento al suo luogotenente Gaspare Pisciotta, in odore di tradimento. « Il Giuliano allora si è avvicinato a me chiedendomi dove fosse mio fratello. Ho risposto che si trovava in paese con un foruncolo. Egli allora mi ha detto: 'E' venuta la nostra liberazione'. Io ho chiesto: -E qual è?- Ed egli di rimando mi disse: 'Bisogna fare un'azione contro i comunisti: bisogna andare a sparare contro di loro, il 1º maggio a Portella della Ginestra. Io ho risposto dicendo che era un'azione indegna, trattandosi di una festa popolare alla quale avrebbero preso parte donne e bambini ed aggiunsi: 'Non devi prendertela contro le donne ed i bambini, devi prendertela contro Li Causi e gli altri capoccia. » (Dichiarazione di Gaspare Pisciotta, luogotenente di Salvatore Giuliano) Tutte queste lettere, unitamente alla deposizione di Pisciotta in cui lo stesso sostiene la presenza di una corrispondenza tra Giuliano e il Ministro Mario Scelba (latore un deputato amico), non fornirono, secondo gli investigatori, riscontri oggettivi al proseguimento delle indagini in direzione di un intreccio destabilizzante fra Salvatore Giuliano e segmenti dell'ambiente politico. [1] Note[modifica sorgente] 1.^ at Leinchieste.com 2.^ dai fatti raccontati da Alfio Caruso nel libro Turiddu il postelegrafonico Bibliografia[modifica sorgente] Girolamo Li Causi, "Terra di Frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-1960", a cura di Davide Romano presentazione di Italo Tripi e della prefazione di Oliviero Diliberto Edizioni La Zisa, 2009. Francesco Petrotta, Portella della Ginestra. La ricerca della verità, Ediesse 2007, ISBN 978-88-230-1201-1 Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, Tango Connection, Bompiani Carlo Ruta, Giuliano e lo Stato. Documenti e testimonianze sul primo intrigo della repubblica, Edi.bi.si., Messina 2002 Collegamenti esterni[modifica sorgente] Lo sbarco Alleato ed il riemergere della mafia Portella della Ginestra Intervento di Girolamo Li Causi all'Assemblea Costituente, seduta del 15 luglio 1947. Mafia e banditismo Estratto da un documento del 18 settembre 1948, conservato presso l'Archivio Istituto Gramsci Siciliano, fondo "Girolamo Li Causi" Il Filo Nero a cura di Vincenzo Vasile Documenti statunitensi e italiani sulla Banda Giuliano, la X Mas e il neofascismo in Sicilia (1944 – 1947) a cura di Giuseppe Casarrubea
annotiamo questi appunti. Ne trarrermo spunti per documentare come si sbatte un mostro in prima pagina. Vizio giornalistico mondiale, nequizia della sedicente cultura storica italiana molto nostrana. Lo scoop come lo scoop anche nell'inventare una fasulla pagina di storia. Si vince una cattedra. Il mostro sbattuto in prima pagina si chiama: questore ETTORE MESSANA da Regalpetra Libera Racalmutouto: l'onore della famiglia gravemente vilipeso, il buon nome di Racalmuto giù nel fango. Difenderemo con documenti sia l'onore della famiglia Messana, sia il buon nome di questo infangato grande paese di Sciascia, RACALMUTO. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. < Utente:Lupo rosso | Sandbox Indice [nascondi] • 1 il convegno di Palermo o 1.1 Introduzione o 1.2 intervento di Salvatore Lupo o 1.3 intervento di Ernesto Burgio e Lino Buscemi o 1.4 intervento di Giuseppe Casarrubea o 1.5 intervento di Giuseppe Carlo Marino • 2 Collegamenti Esterni • 3 Note il convegno di Palermo[modifica | modifica sorgente] Utente:Lupo_rosso/Sandbox/relazioni_mafia_fascismo_servizi_segreticaso_Mori Introduzione[modifica | modifica sorgente] Il convegno di Palermo prende spunto da un libro giudicato dagli esperti del settore molto importante per documenti presentati .Il titolo del libro e' come nasce la repubblica? diNicola Tranfaglia;il convegno di Palermo e' inerente ai rapporti tra mafia, Vaticano e neofascismo dallo sbarco degli alleati in Sicilia al 1947 basato sulla ricerca di Nicola Tranfaglia e di Giuseppe Casarrubea,come nasce la repubblica? utilizza come pezza d'appoggio i documenti americani e italiani desecretati,il convegno arriva, arricchendole della conoscenza ed esperienza degli storici partecipanti, a conclusioni che si ritrovano sviluppate e completate da materiali storici comprovanti nel libro [1] Promotori del convegno sono il preside della Facoltà di Lettere Giovanni Ruffini e Salvatore Lupo, ordinario di Storia contemporanea presso la stessa facolta'. Le parole di Girolamo Li Causi nell'intervento alla camera dei deputatinella seduta del 26 ottobre 1951 servono ad introdurre la tematica del convegno di Palermo in cui si sviluperranno le tesi accusatorie espresse da Girolamo Li Causi ed avvalorate dai documenti desecretati presentati da Nicola Tranfaglia in come nasce la repubblica? « Il popolo siciliano è stato accusato dal Ministro Scelba di omertà. Ma voi, come potete immaginare che a Monreale, dove si sapeva che la famiglia del Miceli era d'accordo con Verdiani,[2][3] In quella seduta, Girolamo Li Causi si assume il compito di illustrare l'interpellanza presentata assieme con Giuseppe Montalbano[4], Riccardo Lombardi, Virgilio Nasi, Umberto Fiore[5] e Luigi Sansone al presidente del Consiglio e dai ministri dell'Interno e di Grazia e Giustizia sulla gravità della situazione in Sicilia. e che ospitava Giuliano, ci possa essere chi vada a denunciare i Miceli[6][7]? Polizia, banditi, mafia, erano insieme, mangiavano insieme, e voi accusate il popolo siciliano di omertà, mentre il funzionario dello Stato appare il correo, il favoreggiatore, l'istigatore. Voi avete accusato il popolo siciliano di omertà, ma l'omertà è vostra, per aver sospinto i vostri funzionari a questi metodi, per aver indirizzato la loro azione a martoriare le popolazioni, per aver tollerato che violassero la legge. Ma è
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