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difficile puntualizzarne i contorni al di là della nebulosa definizione lessicale, legate in
larga misura al fitto reticolo di pievi articolate sul territorio, che nel Cicolano, e non solo,
non hanno costituito in generale grandi poli di aggregazione della popolazione, ma hanno
fatto riferimento a più nuclei dove erano attestate cappelle dipendenti.
In queste aree più interne e montuose la coesistenza delle varie forme insediative fu
ancora più marcata che in Sabina, in partico lare là dove la maglia degli insediamenti
doveva essere necessaria mente più rada e le dimensioni più ridotte per le meno favorevoli
condizioni ambientali, e perciò stesso i villaggi ebbero un ruolo più determinante e dura-
turo nell’occupazione del suolo e nel dissodamento di nuove terre, pur visti nella loro
evoluzione cronologica, come hanno dimostrato le indagini archeologiche effettuate al
castello di Rascino, evidenziando due nuclei insediativi aperti al di sotto del castello e nei
pressi della chiesa di S. Maria. Trasformazione indotta dal sommarsi di molti fattori, tra i
quali uno dei principali fu il collasso del potere centrale, che si frammentò in piccoli seg-
menti locali, che esercitarono in modo progressivo il loro dominio opprimente sul territo-
rio, sovrapponendosi a quello delle grandi abbazie benedettine, entrate in crisi in questa
fase storica, che avevano in larga misura svolto fino ad allora anche la funzione di cura
Fig. 1 - Poggio Poponesco
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