Una pischerla mistica e pudica se n'è ita dal mio diario. Per fortuna ben tre maschi nerboruti colti ed anche simpatici sono subentrati.
Pare che per il mio inveire contro le anime belle di fattura cattolica costoro si siano molto irate: indigesto loro il mio affenrderle in difesa del loro effimero mostro nomato Riina.
L'avere ricordato l'evangelico Marco l'han presa come indebita e strumentale invasione di campo catecuminale.
Bene: mi rivolgo anche alla Bindi e se non ho capito male anche all' ondivago prete Ciotti. Recita l'art. 27 della costituzione: "La responsabilità penale è personale". Come dire che per me Berlusconi non deve pagare per i dividend wasching di Confalonieri. E continua: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".
La certezza della pena è auspicabile, - ma LA VORREI PIù CHE ALTRO EQUA, NON COMMINATA PER UNA AUTOCALUNNIA ESTORTA A PRO' DELL'ANTIMAFIA.
SUCCEDE, SUCCEDE.
E' SENSO UMANITARIO FAR PASSARE GLI ULTIMI ISTANTI DELLA SUA VITA A RIINA A CASA SUA,
ANCHE PER RISPARMIARE SPESE DI DEGENZA allo Stato e soprattutto evitare agli aguzzini di Opera i fastidi dell'inchiesta giudiziaria che certamente seguono se Riina muore nelle allucinanti gabbie umane di quel carcere super duro. Se non mi credete informatevi.
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