Alfano | 1 febbraio 2015
Al Circolo Unione di Racalmuto, ieri sera, è stata ricordata la figura di don Alfonso Puma, l’arciprete del paese di Sciascia, scomparso nel 2008, che molto ha inciso nella vita sociale, culturale e, per certi versi, anche politica del paese. A ricordare l’uomo e il religioso, il racconto del dottore Calogero Taverna che, di fronte a una platea attenta, ha tracciato le doti umane, artistiche e religiose di Padre Alfonso Puma.
Un’amicizia durata per ben sessantacinque anni, cominciata in seminario ad Agrigento, dove Alfonso Puma e Calogero Taverna, si incontrarono e stabilirono da subito una empatia, una condivisione di interessi, una sinergia di intelletti che vide i due rinsaldare i rapporti e continuare in seguito, con profonda stima, un interesse comune per la storia e le tradizioni di Racalmuto. Don Alfonso Puma fu uno storico, un artista e uno scrupoloso archivista di tanti documenti, alcuni dei quali messi a disposizione del prete proprio dal dottore Taverna, che hanno permesso la ricostruzione di tante importanti tappe della vita di questo paese.
I soci del Circolo Unione hanno accolto favorevolmente l’iniziativa. Ha catturato l’attenzione di tutti la lettura di parte dell‘intervista fatta dal dottore Taverna a padre Puma nel 1995. Nutrita e interessata la partecipazione del pubblico che ha arricchito l’incontro con interessanti testimonianze e domande.
Una chiacchierata, quella di ieri, che è servita a dare identità a Racalmuto, a ricordarne le figure salienti, significative che hanno lasciato una profonda impronta per una continuazione di un ideale cammino futuro. Ci auguriamo che possano seguire altri incontri su altre figure importanti o meno ma non per questo meno significative che, comunque, hanno contribuito alla vita di questo paese. E che documenti, carteggi o altro possano tornare ad essere custoditi in appropriati luoghi e non affidati a privati cittadini, per essere fruibili da quanti vogliono scoprire radici e tradizioni di una terra tanto nobile e da un passato interessante.
Lo storico racalmutese traccia un profilo dell’arciprete di Racalmuto, restituendoci pienamente lo spessore umano e culturale del sacerdote, dell’uomo e dell’artista.
Al Circolo Unione di Racalmuto, ieri sera, è stata ricordata la figura di don Alfonso Puma, l’arciprete del paese di Sciascia, scomparso nel 2008, che molto ha inciso nella vita sociale, culturale e, per certi versi, anche politica del paese. A ricordare l’uomo e il religioso, il racconto del dottore Calogero Taverna che, di fronte a una platea attenta, ha tracciato le doti umane, artistiche e religiose di Padre Alfonso Puma.
Un’amicizia durata per ben sessantacinque anni, cominciata in seminario ad Agrigento, dove Alfonso Puma e Calogero Taverna, si incontrarono e stabilirono da subito una empatia, una condivisione di interessi, una sinergia di intelletti che vide i due rinsaldare i rapporti e continuare in seguito, con profonda stima, un interesse comune per la storia e le tradizioni di Racalmuto. Don Alfonso Puma fu uno storico, un artista e uno scrupoloso archivista di tanti documenti, alcuni dei quali messi a disposizione del prete proprio dal dottore Taverna, che hanno permesso la ricostruzione di tante importanti tappe della vita di questo paese.
I soci del Circolo Unione hanno accolto favorevolmente l’iniziativa. Ha catturato l’attenzione di tutti la lettura di parte dell‘intervista fatta dal dottore Taverna a padre Puma nel 1995. Nutrita e interessata la partecipazione del pubblico che ha arricchito l’incontro con interessanti testimonianze e domande.
Una chiacchierata, quella di ieri, che è servita a dare identità a Racalmuto, a ricordarne le figure salienti, significative che hanno lasciato una profonda impronta per una continuazione di un ideale cammino futuro. Ci auguriamo che possano seguire altri incontri su altre figure importanti o meno ma non per questo meno significative che, comunque, hanno contribuito alla vita di questo paese. E che documenti, carteggi o altro possano tornare ad essere custoditi in appropriati luoghi e non affidati a privati cittadini, per essere fruibili da quanti vogliono scoprire radici e tradizioni di una terra tanto nobile e da un passato interessante.
Salvatore Alfano
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