mercoledì 7 febbraio 2018

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    1. Il 31 marzo 2017 l’Assemblea ordinaria dei Partecipanti al capitale della Banca d’Italia ha approvato il bilancio 2016. L’attivo è aumentato di 186 miliardi per effetto soprattutto della crescita delle operazioni di politica ...
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      Lillo Taverna A tale stratosferica entità di utili dei precorsi esercizi sono da aggiungere i 3.272.177 euro della SIDIEF e mi pare non del tutto arbitrario i 19.766.693,23 euro provenienti dal bilancio della inqualificabile CSR. Cifre che fanno da formaggio alla succittata redditualità dell'evirata Banca d'Italia
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      Lillo Taverna A valere sull’utile netto di 2.686 milioni (2.797 milioni nel 2015), sono stati assegnati alla riserva ordinaria 150 milioni e ai Partecipanti dividendi per 340 milioni. Tuttavia l’erogazione effettiva è risultata inferiore e pari a 207 milioni: infatti, i dividendi relativi alle quote eccedenti il limite di detenzione del 3 per cento del capitale, pari a 133 milioni, sono stati attribuiti (ex art. 3 dello Statuto) alla riserva ordinaria, portando l’assegnazione complessiva alla stessa a 283 milioni (300 nel 2015).
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      Lillo Taverna Come dire che la Banca d'italia non essendo più istituto di emissione, non potendo più fare la pretatrice di ultima istanza, non essendo da tempo la Tesoriera UNICA dello Stato Italiano, etc.. in un anno, con una arcigna politica di costi/benefici, ha guadagnato di netto due miliardi e 686 milioni di euro. E come si può giustificare quella mania di chiudere fiiliali e chiudendo le filiali privare il Territorio degli apporti delle rappresentanze della CSR, oltre a non disporre più di osservatori economici e di strumenti di indirizzo creditizio che ne avevano fatto una ISTITUZIONE tanto pregevole quanto stimata. E che senso ha dismettere stabili storici che la avevano resa benemerita per la preservazione dei valori architettonici delle più grandi città italiane. E poi, che senso ha vessare benemerite pensionate da cui si pretendono affitti esorbitanti per fabbricati resi fatiscenti, ed esigere pretesi repuperi di vessatorie spese di riscaldamento di oltre cinque anni fa. E se i sindacatini non sono in grado di redarguire lo stato maggiore della BI, vadano a casa. Calogero Taverna

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