In questi tempi di ricordi settari, avrei voglia di indagare su questo personaggio, forse davvero grande criminale di guerra ma forse vittima di sedicenti partigiani, assetati di sangue e di oro. L'esecuzione di Collotti e compagna incinta mi lascia esterrefatto. Io non sono di destra, eppure per me la Verità è sempre rivoluzionaria.
Calogero Taverna
Gaetano Collotti
Gaetano Colotti (Castelbuono, 1917 – Mignagola, 28 aprile 1945) è stato un poliziotto italiano, alla guida dell'Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia di Trieste.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
In forza al commissariato di Trieste, si distinse nell'aprile del 1943 quando completamente da solo[1], viene coinvolto in una sparatoria contro i partigiani sloveni, uccidendone uno, ferendone un altro e catturandone un terzo. Dopo l'8 settembre aderì alla Repubblica Sociale Italiana. A ventidue anni è un vice commissario in servizio all'Ispettorato di Pubblica Sicurezza di Trieste con un organico di circa 180 uomini[2]. Nell'ufficio di investigazione speciale destinato alla lotta contro gli oppositori del regime fascista, dove utilizzò metodi brutali di interrogazione, come i casi delle torture di "Villa Triste" [3]. All'interno dell'Ispettorato che ha sede a Trieste, in via Bellosguardo n. 8, nella cosiddetta "Villa Triste" e che ha come comandante Giuseppe Gueli, crea la cosiddetta "Banda Collotti".Il tentativo di fuga[modifica | modifica wikitesto]
Verso la fine della guerra, tenta la fuga, ma è catturato ad un posto di blocco con un carico d'oro a Olmi di San Biagio di Callalta (TV) assieme ad alcuni suoi agenti e all'amante in attesa di un figlio. Tutti furono portati alla Cartiera di Mignagola. I partigiani di Gino Simionato detto "Falco" li fucilarono, compresa la donna, e l'oro scomparve, diviso tra partigiani democristiani e comunisti[4][5][6].Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Il Mostro e l'Eroe
- ^ Nuova Alabarda - Ispettorato speciale - visto 16 dicembre 2008
- ^ ESPRESSO -Paolo Rumiz La regina di “Villa Triste” - L'ebrea triestina che superò le torture
- ^ Antonio Serena, La Cartiera della morte, pag. 63
- ^ Antonio Serena, I giorni di Caino, pp. 212-214
- ^ Giampaolo Pansa, Il sangue dei vinti, pp. 187-188
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Caduti Polizia - biografia - Visto 16 dicembre 2008
- DidaWeb - Ispettorato di Pubblica Sicurezza Trieste 1943 - visto 16 dicembre 2008
- Nuova Alabarda - Ispettorato speciale - visto 16 dicembre 2008
- ANPI - Foibe - visto 16 dicembre 2008
- La Resistenza tradita
Nessun commento:
Posta un commento