martedì 1 gennaio 2013

Torno a casa

Buon anno a tutti
sono lontano da casa ed approfitto di un computer dell'albergo per scrivere questa disattenta nota. Rientro nei ranghi della Banca d'Italia dopo trent'anni e mi metto nello strapuntino di un non lussuoso pullman del CSC il dopolavoro B.I. alla stregua di un postino delle Poste. La Banca d'Italia ha perso colpi di stile e di munificenza: quest'anno per dare buon esempio manco l'agenda augurale hanno stampato; ci dobbiamo accontentare di un biglieto di buon anno come si fa tra monachelle povere, Il compagno Visco dimentica che noi siamo materialisti e si trasforma e ci vuol trasformare in francescani. Lui lo stipendio se l'è decurtato del 33%, ma lui di stipendi e laute pensioni credo che ne prenda tre ( e non se li è decurtati tutti). Qualche povero pensionato, in casa Bankitalia da oltre trent'anni, si è visto aumentare l'affitto da 350 euro (equo canone) a 1350 euro: dovrà lasciare; non ce la fa (prende solo 2.000 euro di pensione (si parla oviamente di pagamenti mensili). Quando erano 4.000.000 di lire, si credeva ed era un signore.Ringraziamo Ciampi che ci ha portato nell'EURO a quelle equiparazioni: abbiamo avuto una inflazione surrettizia del 50% e non ce ne siamo accorti.
Quanto a Racalmuto, ho visto la tomba di Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia; una ulteriore prova che noi con Finale Ligure e con quel marchesato non c'entravamo nulla. Abbiamo speso soldi a iosa per un assurdo gemelleaggio e non ce lo potevamo permettere.
Quanto al quadro dell'Opera di Santa Maria in Fiore di Firenze che mi ricorda tanto le erogazioni annue di buone uscite di oltre sedici milioni e mezzo di euro, il discorso si fa lungo e ne parlerò stasera che torno a casa.

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