LE MIE DISAVVENTURE
Tra la famiglia LICATA e la mia v’è un più che secolare
rapporto di stima di simpatia e con tanti membri di profonda amicizia. Non
saranno dunque un paio di arditezze contestative a smuovre neppure di tanto un
provocatore nato come me.
Con i miei compaesani – cui sono sinceramente affezionato.
Ripeto: io non amo Racalmuto ma i racalmutesi. I miei studi da certosino sui
polverosi rolli della Matrice mi hanno costretto a convincermi che a Racalmuto
siamo tutti parenti – con loro dunque il rapporto non sempre è idilliaco. Vi
sono certi presuntuosetti che credono di cogliermi in castagna. Signori miei,
tutto è possibile, ma ottant’anni di vita, la quasi totalità passata in
osservatori più che privilegiati e segreti (non per merito mio ma per l’intelligenza
fornitami da madre natura) e tante ore passate sui libri (anche presso l’Archivio
Vaticano Segreto, se è per questo), mi
hanno costretto ad imparare almeno una cosa eccezionale al giorno. Fate voi i
conti. Comunque, sia per mia chiusura delle fonti anonime, sia per le
rispostacce che si sono dovute sorbire ora mi lasciano in pace. Fanno solo
finta di non leggermi. Poco male per me visto che mi leggono in quasi tutto il
mondo. Da ultimo anche in Egitto.
Quelli che invece ci cascano sono certi accademici
miracolati dal nostro Sciascia (un tempo era padre Scimè a miracolare maestri e
maestre di scuola a iosa) e da ultimo anche un certo Tano Todaro che mi
rinfaccia persino la mia grande ignoranza storica visto che non saprei neppure
quando è stato lo sbarco dell’avventuriero Garibaldi nei pressi di Marsala. Povero
lui. Anche un tal sedicente giornalista siciliano infiltratosi in un non so che
tiaso di trans iniziò a insolentirmi sol perché il mio disprezzo verso tutta la
classe giornalistica è inverecondo, e da un po’ di tempo con particolare riguardo
a quella sicula che nulla sa o vuol sapere dello sperpero di un milione di euro
regionale per ricompensare supporter elettorali titolando in infami gazzette
ufficiali quasi davvero si trattasse di finanziamenti ad assurdi ed improbabili
documentari cinematografici.
Nessuno sa chi e che cosa ci stanno dietro? Io lo so e stigmatizzo
i silenzi omertosi di siffatti professionisti della carta stampata o parlata.
Da ultimo me la sto prendendo con la scuola ridotta ad
ammortizzatore sociale di madri di famiglia o di figli di papà che crescono di
età e di statura ma non di mente o peggio di capacità assimilatrice del cibo
della mente. E beate o beati loro, si fan chiamare “precari” e tira a campa’.
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