Anche questo Venerdì è passato. Per me è l'ultimo che trascorro in questo ampio lembo di paradiso che declina da Villa Nalbone. Il prossimo Venerdì notte cercherò di dormire in quel crinale romano ove ebbe a riposare il cavallo di Garibaldi, in una stalla di un casaletto e così si chiama ora quell'aprica collina. Mi conosco: due o tre notti ancora e la mia demente memoria cancellerà il dolce borgo natio, le surreali contese per la corsa a quell'ex convento secentesco che ospitò per secoli monache nobili locali falsamente chiamate clarisse. Mi picco di avere disturbato sogni pretese astuzie complotti intese. Ora potranno respirare. La voce non ascoltata ma fastidiosa di chi ride ed irride si dissolve lontano, oltre i sette colli di Roma.
Forse il podestà di Buttafuoco potrà cimentarsi per assidersi egemone in quel convento di vergini oranti. Pare, se bene ho sbirciato, che il primario abbia ceduto lo scettro sindacale al prediletto del novello arciprete. Potrebbe quindi contrastarlo il podestà, pesce marino. Il fratello medico non dovrebbe più essere d'ostacolo.
Balordo quale sono, leggo e vi leggo un giovannineo passo apocalittico. Mi pare vi si attagli.
"Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dai cieli, avvolto in una nube, la fronte cinta di arcobaleno; aveva in faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. Nella mano aveva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, gridò a gran voice come leone che ruggisce. E quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce."
Chi sono questi sette tuoni in questi prossimi comizi elettorali? Un biennio fa vi era la tre S. Stasera ritorna profetizzando la data dell'8 giugno. Non mi sembra voce tonante. Raccogliere solo due echi di chi tra L'AGORA' e il BS bighellona da mane a sera è come perdersi nelle brume del nulla. Se dannazione si vuole a Racalmuto si faccia unionismo politico. Sarebbe un passato infetto che ingigantito sospingerebbe al tracollo finale di questo paese che il passato deve solo seppellire non rilanciare per il fulgido avvenire. Occorrono liste ferocemente avverse per consentire alla sana comunità degli elettori attivi di scegliere di affrancarsi di seppellire il vecchio che protervo ritorna fingendosi persino il nuovo il sano il morale addirittura il castigatore direi di se stesso.
Certo piccoli falsi profeti prosperano al momento. Fascisti in disuso, falliti in euforica spinta, missi ANGELICI, etici in nuova cattolica critica della ragion pura, arcigni in minaccioso berretto, gigliate fanciulle come la nigra sum del cantico biblico, e donne novelle di grinta impetuosa sembrano le apocalittiche voci tonanti. Per il crescente concerto ciarlante strombettano già queruli pifferi.
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