Il mio carissimo amico Alfredo Sole risponde a due mie
lettere. Si vorrebbe sforzare a scrivere con calligrafia un po' più decente.Lo
sforzo c'è ma il risultato non è apprezzabile. Io però sono riuscito a leggere
quella lettera, quelle tre facciate le propongo anche a voi. Sforzatevi e
comportatevi di conseguenza. Un pensiero ci dovrebbe angosciare tutti quanti, o
almeno quelli che stiamo seguendo questo caso, il caso di Alfredo Sole,
ergastolano ostativo a giudizio non si sa più di chi e per che cosa, dato che è
trascorso un quarto di secolo. Tanto rumore da parte di Camilleri, di Adragna,
di bravi giornalisti alla Tano Savatteri e Felice Cavallaro. Ad un certo punto
anche l'ex radicale Della Vedova si strappò le vesti. (Ma sì, il recapito
informatico lo mostra, ho cercato un contatto; tutto vano; manco mi ha palesato
se magari ne ha preso visione). Ebbene sembrò che almeno il suo vecchio e
obsoleto computer al buon Alfredo glielo restituivano. Niente di niente. Se
vuole scrivermi qualcosa lo faccia ma con la sua pessima calligrafia e
rendendomi davvero ostica la lettura.
Ossessionato mi sono
messo la volta scorsa ad elemosinare pietà e aiuto a quegli avvocati di buona
volontà che non fossero preda della mania di arricchimento. Quella su cui tanto
contavo, si fece sì viva, ma in modo così pilatesco che non ne potei trarre
vantaggio alcuno. Invece, molto sensibile è stato l'avvocato Russello di
Favara. Mi ha offerto persino un pranzo a Castrofilippo pur di ascoltare la mia
versione dei fatti. Potei essere di poco aiuto. Ne scrissi ad Alfredo: ed ecco
cosa in fin dei conti mi dice. E' attanagliato da una ragnatela di trappole
formali da far girare la testa. Si vede lontano un miglio che lo coglionano. Un
po' si carica il mio amico Alfredo. Ha bisogno di illudersi. Io ora giro tutto
all'avvocato Russello e vedrò se riesce lui, che è formidabilmente, abile a
trovare una qualche scappatoia giuridica che dia un po' di speranza al caro
Alfredo.
Caro avvocato
Russello, dammi una mano di aiuto. Ti ho visto quanto sei preparato e poi sei
di gran cuore e meriti gratitudine. Non sei venale come tanti che fanno i
filantropi e poi si muovono solo se ci scappa qualcosa per loro. Molti e molte
di loro mi hanno profondamente deluso, disgustato e mi spingono ad essere pessimista
io che per convinzione politica devo ostentare ottimismo comune e dovunque. Di
solito lo faccio: ma stavolta non ci riesco- E poi dicono che non c'è giustizia
a questo mondo.
Carissimo Alfredo
questa lettera è diretta a te. Il tuo blog l'hanno spento. La posta è lenta.
Noi che viviamo fuori borbottiamo per inezie e per le poche volte che i
consiglieri comunali potrebbero prendere un lauto gettone di 75 euro. Tu che
stai perennemente entro in una stanzetta tre per tre ti sforzi persino ad
apparire sereno. Così va il mondo. Ti abbraccio Lillo Taverna
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