Lillo Taverna Non lo nego, resto invischiato in un siffatto
ritmo "peccaminoso". Il mio smnobistico ripudio di ogni musica
"leggera" qui si arresta, indulge all'eccezione, si arroventa: le mie
gocce ataviche di sangue ispano,di sicuro ancora residuanti nelle mie vene, msi
sospingono voluttuoamente in queste trame allusive, abbrancanti, invitanti
sommergenti. La donna che mi si piega, che mi si concede, che mi accetta, che
mi si prostra, ed io maschio, forte, fiero, truce, duro, iroso, impietoso che
la faccio mia, tutta mia, ovunique comunque. Eros onirico ovvio, senza
costrutto, celestiale e demoniaco in questo connubbio inferno/paradiso tutto in
uno come un congiungimento carnale tra un un uomo e una donna, tra un maschio e
una femmina.
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