Lillo Taverna
Gentilissimo professore Curcuruto, apprezzo sempre di più i suoi exucursus
nelle miniere di Sicilia. Opzioni solfifere le sue predlezioni, mi pare. Mi
piacerebbe fare una Terrazza al mio paese a Bovo questa estate per incontrarci
(e in taluni punti scontrarci) su questo allettante tema. Molto gradirei che
Lei desse una valutazione su tre aspetti minerari che mi stanno tanto a cuore :
cosa fu davvero la vicenda del suicidio in un miniera mi pare dell'ennese del
fratello di Leonardo Sciascia, vicenda che determiò lo stravolgimento mentale
del nostro Nanà facendone uno scrittore impegnato mentre prima si dilettava di
sapida prosa rondista. La strana storia politica della nostra miniera di
Gibillini, dal capo mafia Vizzini, alla restaurazione democrstiana, all'omicidio
Centoedieci (cfr. il romanzo di Tano Savatteri: la congiura dei loquaci) la
svolta fascista dell'ing. Vinciguerra nel Dopoguerra democristiano . Lo
sviluppo minerario di Racalmuto con le prime aggregazioni industriali
prefasciste e le lotte degli zolfatai negli anni Venti. A disposizione per
tutti quei chiarimenti che potessi darLe.
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