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“Siamo a meno di 60 giorni dal termine perché il Consiglio
Comunale approvi una delibera, che permetta il ritorno all’acqua pubblica.
Naturalmente nulla è semplice, poiché tutto potrebbe perdersi nei meandri di
una legge irta di ostacoli, di recente approvata dall’ARS.
Bisogna, quindi,
vigilare perché tutti i passaggi vengano consumati in maniera corretta e non si
perda l’opportunità di riavere l’acqua pubblica per tutti, in particolar modo
in un paese come Racalmuto che ha ceduto le proprie reti a Girgenti Acque.
Noi cittadini siamo
invitati ad esprimerci, perché i nostri amministratori facciano il massimo per
liberarci dal mercantilismo di un bene necessario e prezioso come l’acqua.
All’Assemblea
Cittadina... Altro...
Lillo Taverna
Nelle campagne di Racalmuto scorre acqua nelle
"robbe" dispensata da consorzietti locali. Solo qualcuno, molto
piccolo di recente costituzione, paga all'Ente gestore l'acqua pubblica. Mi ha
divertito una volta dare uno sguardo ispettivo ad una bolletta bimestrale.
Bolletta molto salata ma la voce del compeno all'allora Acqua delle tre
sorgenti solo pro forma. Tutto per diritti di segreteria e rjmborso di non
specificate spese- Il più grosso di quei consorzietti (oltre duecento soci
serviti) faceva lucrare a quei locali gestori o amministratori o segretarie
qualche centinaio di migliaia di vecchie lire all'anno- Ovvio: tutto esentasse
e si poteva anche mostrarsi nullatenente e acquisire titolo per entrare tra gli
LSU del Comune. . Era stata una vecchia munificenza di un sindaco della
democrazia racalmutese post-fascista- Pare che Girgenti Acque voglia far luce.
Apriti cielo. Scendono in campo i moralisti dell'undicesima ora per strapparsi
le vesti. L'acqua delle "robbe" non si tocca.
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