Se Virgilio osanna il nersino Ufente irrorandolo però di non fulgida luce, mentre lo immerge tra glebe adusa al ratto a e alle prede, e se Dionisio di Alicarnasso celebra gli Aikiklos , se il mio Diodoro Siculo vi chiama Eciculi, finita l'epoca romana. sono i monaci di Farfa che far rivivere i le vestigia di uno dei quattro borghi del Vaticano in Cicoli. Siamo nell'anno 878 e l'abate del monastero di Farfa fa scambi con i fratelli Giovanni Leoniamo e Lupo: sono tra le più antiche personalità del Cicolano di cui si abbia memoria in quanto indubitabili "habitatores de Massa Ciculana et villa quae vocatur Petronianum". (cfr. Domenico Lugini. Memorie storiche... pag. 20.)
Dovette però Petrignano alquanto oscurarsi se il Visitatore Apostolico mons. Pietro Camaiani. ispezionando con molta diligenza quei luoghi, non vi fa cenno
Era il marzo del 1574-
Il Camaiani parte da Torre di Taglio. Inizia con il beneficio semplice S. Antonini intus castrum Turris Tutalie. (Questo il bel nome latino). Feudatario Giovanni Giorgio Cesarini. Beneficio comunque connesso alla chiesa di S. Elpidio. Chiesetta non idonea a celebrarvi la santa messa. Andava per lo meno riparato il tetto entro un anno come doveva vigilare l'arciprete don Filippo Lentulo. di Fiamignano; viene però giudicato del tutto inesperto, impreparato. (repertus est ineptus- Ignarus: inetto e ignorante dunque).
Un altro beneficio intitolato a San Giovanni, risulta ancora più scalcinato. Istruzioni minuziose per riparazione e assetti vari. Ne è cappellano don Bernardino Calvo di Petrella. A Torre di Taglio maggiorenti appaiono Marco Antonio Speranza, don Giovanni Cola Vulpiano e Giovanni Pietro Lancia.-
[continua]
Dovette però Petrignano alquanto oscurarsi se il Visitatore Apostolico mons. Pietro Camaiani. ispezionando con molta diligenza quei luoghi, non vi fa cenno
Era il marzo del 1574-
Il Camaiani parte da Torre di Taglio. Inizia con il beneficio semplice S. Antonini intus castrum Turris Tutalie. (Questo il bel nome latino). Feudatario Giovanni Giorgio Cesarini. Beneficio comunque connesso alla chiesa di S. Elpidio. Chiesetta non idonea a celebrarvi la santa messa. Andava per lo meno riparato il tetto entro un anno come doveva vigilare l'arciprete don Filippo Lentulo. di Fiamignano; viene però giudicato del tutto inesperto, impreparato. (repertus est ineptus- Ignarus: inetto e ignorante dunque).
Un altro beneficio intitolato a San Giovanni, risulta ancora più scalcinato. Istruzioni minuziose per riparazione e assetti vari. Ne è cappellano don Bernardino Calvo di Petrella. A Torre di Taglio maggiorenti appaiono Marco Antonio Speranza, don Giovanni Cola Vulpiano e Giovanni Pietro Lancia.-
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