domenica 27 dicembre 2015

Le persone con carattere combattono per se stessi, i docenti contrastivi per gli altri
Pubblicato da Barbara Floridia
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Barbara Floridia
BUONE FESTE DA UNA
INSEGNANTE ITALIANA
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Commenti
Michele Giansiracusa Ostregheta, che Donna !!!!!!!! più che in gamba, mi piace ciò che ha scritto
Lillo Taverna ove si trova quest'araba fenice?
Riccardo Bresciani Per fortuna non è un araba fenice! Ma complimenti per lo stile! Vorrei tornare alunno...
Jerry Russo è una lavoratrice, sfruttata dal potere costituito, basta battutine e torniamo seri
Massimo Giovannini intanto si prende 2 settimane di ferie
Jerry Russo Massimo Giovannini, quando lei lavora fino a mezzanotte (non retribuito) per scrutini o altro ti crei il problema?
Massimo Giovannini non retribuiti una sega. te hai fantasie. vai a lavorare in fabbrica poi mi racconti. ripeto 4 mesi di ferie 4 4 4 4 4 4 4
Massimo Giovannini io mi vergognerei a lamentarmi fossi un insegnante. ma pensi che gli altri non sanno niente? ma pensi che tutti gli altri dipendenti abbiano gli straordinari pagati??? uno insegna 18\ 20 ore vorra fare qualcos'altro a casa???? va via va via va via va via
Lillo Taverna io tre o quattro li conosco che son certo "arabe fenicie", bravi, colti, lettori assidui e facondi: ma non stanno dentro le scuole dal crocifisso dominante. Un decreto renziamo pro moglie sua ha reso 'perenni' tantissimi inccolti e obseleti "precari". ...Altro...
Danila Celant Signor Lillo Taverna, i bravi insegnanti non sono "arabe fenici". Ce ne sono tanti, che si sono formati seriamente, che continuano ad aggiornarsi a LORO spese, che spesso devono anticipare i soldi per attività necessarie alla scuola (come è accaduto a me quest' anno per le attività di orientamento) perché negli ultimi 15 anni i finanziamenti alla scuola pubblica sono calati del 60%, e quelli per le scuole private (spesso diplomifici in cui la dignità dei docenti viene calpestata e L'EVASIONE FISCALE è la regola) sono aumentati costantemente. Su una cosa le do ragione: l'ennesima "sanatoria", di marca "renzina". Adesso nella nostra scuola, ad esempio, abbiamo 7 docenti in più a cui non sappiamo attualmente che cosa far fare, perché abbiamo un organico stabile e completo. Siamo al paradosso: dovremo cercare di inventarci qualcosa per "impegnare" i suddetti immessi in ruolo. Non è così che si rende migliore la scuola, mi creda.
Chiarisco inoltre un paio di cose, tanto per dissipare le tenebre dell' ignoranza. Le ore di lavoro "frontale" - cioè in classe - in Italia sono nella media europea. In Finlandia - paese che in Europa ha gli studenti che ottengono le migliori "performances" nell' acquisizione delle competenze fondamentali - i docenti fanno 16 ore di lezione frontale e altre quattro ore di attività progettuale. Non sono costretti a pagare il loro aggiornamento di tasca propria (come ho sempre fatto io), poiché la formazione continua è obbligatoria, e svolgono lo stesso numero di giorni di lavoro dei docenti italiani. Sono anche pagati quasi il doppio dei docenti nostrani e nessuno ha niente da ridire. E badate bene: parlo per conoscenza DIRETTA dei fatti, avendo partecipato a un progetto europeo che poneva a confronto i diversi sistemi scolastici. Su un aspetto si sarebbe dovuti intervenire in Italia (e NON si è fatto): la possibilità di licenziare per GIUSTA CAUSA (e NON a capriccio del Dirigente) chi non fa il proprio dovere. Ovvero: la possibilità c'è da tempo, ma pochi si sono presi la responsabilità di applicarla. Inoltre: credo che la selezione dei Dirigenti Scolastici dovrebbe essere ben più accurata e accorta. In trent'anni di lavoro, di Presidi veramente capaci, intelligenti, competenti, concreti, dediti alla scuola, ne ho incontrati quattro. Ho conosciuto molti mediocri, qualche incompetente, due disonesti (uno di loro voleva farmi falsificare un verbale del Consiglio di Istituto ed è giunto a minacciarmi), alcuni "carrieristi" che, invece di fare il bene della propria scuola, hanno lasciato i loro istituti in condizioni drammatiche e se ne sono andati al Ministero (ovviamente perché godevano di solidi appoggi PARTITICI). Ecco, cari Signori: se vogliamo una scuola di qualità, forse dovremmo cominciare a selezionare meglio (ma MOLTO meglio) i Dirigenti. E magari non lesinare i FONDI PER IL FUNZIONAMENTO - senza i quali, siamo costretti a razionare perfino il riscaldamento.
Riccardo Bresciani Aggiungerei a quanto detto da Danila che uno dei problemi degli insegnanti italiani sta nella scarsa considerazione da parte della società. Scarsa considerazione di cui Massimo Giovannini esemplifica alcuni argomenti. Il berlusconismo, il renzismo, il salvinismo sono le becere conseguenza di una mancanza di senso critico che la scuola non ha mai saputo o potuto correggere. Per questo investire in quel settore è strategico! Quindi il problema non è quello che la scuola sottovaluta altri mestieri, ma che tutto il mondo economico e politico snobba la scuola.
Lillo Taverna Signora Daniela lungi l'idea di polemizzare con Lei. Lei difende il suo posto di lavoro e fa bene. Io vedo una scuola in precariato assoluto, incolta, acefala, senza spina dorsale, senza idee, deformante le giovani generazioni ed ho il diritto di strillare di richiamare l’attenzione di chi di dovere, di rendere edotti chi ignora e magari piange e fa le geremiadi mimate.
La scuola italiana pubblica sembra che abbia un solo problema: conservare - anche forte di una folle sentenza anticostituzionale del Consiglio di Stato – un incrocio ligneo appeso al muro.
Un orda di meridionale approda nel Nord per strani ripescaggi del Presidente del Consiglio; vi sta un giorno e torna in Sicilia, a Licata perché ha il figlio gli infelice, ad Agrigento perché deve tornare a far casino come consigliere comunale di M5S, o altrove perché si ha il doppio lavoro e non ne vuol abbandonare nessuno.
I vari presidi (io li chiamo ancora così) non sanno che pesci prendere e si avvalgono dei primi negli elenchi residuali dei "precari". Ma questi son quasi tutti meridionali: arrivano, firmano e se ne tornano anche loro a casa per tutte quelle esenzioni permessi distaccamenti d ìi cui ad una "smorfia" di oltre 800 pagine (mi dice mio fratello che fu preside come si deve ma ora ha 72 anni e sono anni che non preside più MA SA).

Ed io so con lui anche se non ho fatto mai un'ora di insegnamento. Mi ripugna. Prima di insegnare agli altri dovrei sapere io. E che sa questo corpo docente italiano del millennio scorso, desuete frattaglie dell'incultura docente?
Tornando a quel che dicevo prima, a Milano il povero Preside dopo aver subito la vincitrice o il vincitore di un concorso del millennio scorso, cercato di supplire con il primo degli eterni supplenti, disperato va a prendere il primo che gli capita a Corso Monte Napoleone e gli dà l’incarico d'insegnamento di Storia e Filosofia alla derelitta terza liceo Z. Oddio, quanto costa in un anno quel corso al liceo sezione Z? Tre volte lo stipendio di un docente di ruolo: tra stipendio oneri riflessi (ammesso che ora li pagate) ed altro ed anche lei mi dice 500 euro a cranio per aggiornamento sul corriere dello sport, faccio i conti per come fatto per una vita e calcolo quasi 100.000 euro per un anno di vacuo insegnamento di storia e filosofia.
Vogliamo fare un rapporto costi/benefici come ora deve fare persino la Banca d'Italia di Visco. Spero che la corte dei conti, mettendo da parte le proprie manchevolezze, vi metta tutti sotto controllo e chi sbaglia paga dice la ministra Borghi all'indicativo.
Per poi contraddirla (senza polemica) sul grado d’incultura del corpo docenti italiano, facciamo un esame. Tema in classe: il mio paese come alle elementari (o la mia città) obbligo di scrivere quattro facciate. Chi fa sino a 10 strafalcioni grammaticali, abilitato, da 10 a cinquanta: sopseto; oltre a casa. Oddio risolveremmo subito il problema della scuola in Italia
[Signor Riccardo: no! non ho voglia di ben considerare ciò che profondamente disistimo. Introduciamo almeno il metodo americano e forse inizierò a ricredermi.] Attenzione i non sono della lega: soni racalmutese (AG) e me ne vanto.

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