lunedì 28 dicembre 2015


Signora Daniela lungi l'idea di polemizzare con Lei. Lei difende il suo posto di lavoro e fa bene. Io vedo una scuola in precariato assoluto, incolta, acefala, senza spina dorsale, senza idee, deformante le giovani generazioni ed ho il diritto di strillare di richiamare l’attenzione di chi di dovere, di rendere edotti chi ignora e magari piange e fa le geremiadi mimate.

 La scuola italiana pubblica sembra che abbia un solo problema: conservare - anche forte di una folle sentenza anticostituzionale del Consiglio di Stato – un incrocio ligneo appeso al muro.

Un orda di meridionale approda nel Nord per strani ripescaggi del Presidente del Consiglio; vi sta un giorno e torna in Sicilia, a Licata perché ha il figlio gli infelice, ad Agrigento perché deve tornare a far casino come consigliere comunale di M5S,  o altrove perché si ha il doppio lavoro e non ne vuol abbandonare nessuno.

I vari presidi (io li chiamo ancora così) non sanno che pesci prendere e si avvalgono dei primi negli elenchi residuali dei "precari". Ma questi son quasi tutti meridionali: arrivano, firmano e se ne tornano anche loro a casa per tutte quelle esenzioni permessi distaccamenti d ìi cui ad una "smorfia" di oltre 800 pagine (mi dice mio fratello che fu preside come si deve  ma ora ha 72 anni e  sono anni che non preside più MA SA).

 

Ed io so con lui anche se non ho fatto mai un'ora di insegnamento. Mi ripugna. Prima di insegnare agli altri dovrei sapere io. E che sa questo corpo docente italiano del millennio scorso, desuete frattaglie dell'incultura docente?

 Tornando a quel che dicevo prima, a Milano il povero Preside dopo aver subito la vincitrice o il vincitore di un concorso del millennio scorso, cercato di supplire con il primo degli eterni supplenti, disperato va a prendere il primo che gli capita a Corso Monte Napoleone e gli dà l’incarico d'insegnamento di Storia e Filosofia alla  derelitta terza liceo Z. Oddio, quanto costa  in un anno quel corso al liceo sezione Z? Tre volte lo stipendio di un docente di ruolo: tra stipendio oneri riflessi (ammesso che ora li pagate) ed altro ed anche lei mi dice 500 euro a cranio per aggiornamento sul corriere dello sport, faccio i conti per come fatto per una vita e calcolo quasi 100.000 euro per un anno di vacuo insegnamento di storia e filosofia.

Vogliamo fare un rapporto cost/benefici come ora deve fare persino la Banca d'Italia di Visco. Spero che la corte dei conti, mettendo da parte le proprie manchevolezze, vi metta tutti sotto controllo e chi sbaglia paga dice la ministra Borghi all'indicativo.

Per poi contraddirla (senza polemica) sul grado d’incultura del corpo docenti italiano, facciamo un esame. Tema in classe: il mio paese come alle elementari (o la mia città) obbligo di scrivere quattro facciate. Chi fa sino a 10 strafalcioni grammaticali, abilitato, da 10 a cinquanta: sopseto; oltre a casa. Oddio risolveremmo subito il problema della scuola in Italia.

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