Signora Daniela lungi l'idea di polemizzare con Lei. Lei
difende il suo posto di lavoro e fa bene. Io vedo una scuola in precariato
assoluto, incolta, acefala, senza spina dorsale, senza idee, deformante le giovani
generazioni ed ho il diritto di strillare di richiamare l’attenzione di chi di
dovere, di rendere edotti chi ignora e magari piange e fa le geremiadi mimate.
La scuola italiana
pubblica sembra che abbia un solo problema: conservare - anche forte di una
folle sentenza anticostituzionale del Consiglio di Stato – un incrocio ligneo
appeso al muro.
Un orda di meridionale approda nel Nord per strani
ripescaggi del Presidente del Consiglio; vi sta un giorno e torna in Sicilia, a
Licata perché ha il figlio gli infelice, ad Agrigento perché deve tornare a far
casino come consigliere comunale di M5S, o altrove perché si ha il doppio lavoro e non
ne vuol abbandonare nessuno.
I vari presidi (io li chiamo ancora così) non sanno che
pesci prendere e si avvalgono dei primi negli elenchi residuali dei "precari".
Ma questi son quasi tutti meridionali: arrivano, firmano e se ne tornano anche
loro a casa per tutte quelle esenzioni permessi distaccamenti d ìi cui ad una
"smorfia" di oltre 800 pagine (mi dice mio fratello che fu preside come
si deve ma ora ha 72 anni e sono anni che non preside più MA SA).
Ed io so con lui anche se non ho fatto mai un'ora di
insegnamento. Mi ripugna. Prima di insegnare agli altri dovrei sapere io. E che
sa questo corpo docente italiano del millennio scorso, desuete frattaglie dell'incultura
docente?
Tornando a quel che
dicevo prima, a Milano il povero Preside dopo aver subito la vincitrice o il vincitore
di un concorso del millennio scorso, cercato di supplire con il primo degli
eterni supplenti, disperato va a prendere il primo che gli capita a Corso Monte
Napoleone e gli dà l’incarico d'insegnamento di Storia e Filosofia alla derelitta terza liceo Z. Oddio, quanto costa in un anno quel corso al liceo sezione Z? Tre
volte lo stipendio di un docente di ruolo: tra stipendio oneri riflessi
(ammesso che ora li pagate) ed altro ed anche lei mi dice 500 euro a cranio per
aggiornamento sul corriere dello sport, faccio i conti per come fatto per una
vita e calcolo quasi 100.000 euro per un anno di vacuo insegnamento di storia e
filosofia.
Vogliamo fare un rapporto cost/benefici come ora deve fare persino
la Banca d'Italia di Visco. Spero che la corte dei conti, mettendo da parte le proprie
manchevolezze, vi metta tutti sotto controllo e chi sbaglia paga dice la
ministra Borghi all'indicativo.
Per poi contraddirla (senza polemica) sul grado d’incultura
del corpo docenti italiano, facciamo un esame. Tema in classe: il mio paese
come alle elementari (o la mia città) obbligo di scrivere quattro facciate. Chi
fa sino a 10 strafalcioni grammaticali, abilitato, da 10 a cinquanta: sopseto;
oltre a casa. Oddio risolveremmo subito il problema della scuola in Italia.
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