Posso assicurare che il grand’ufficiale Ettore Messana, onore di Racalmuto,
non ha ombre.
Ho setacciato la sua vita. Immacolata. L'unica colpa di Ettore Messana:
attaccato al dovere non si è curato
molto dei disagi che cosi ricadevano sulla sua famiglia. E' capitato pure a me
e quindi lo capisco. Finché Ettore Messana fu vivo nessuno si permetteva di
dargli addosso. L'on. Montalbano ci provò due volte e ne uscì malconcio. Li
Causi fu da Togliatti messo da canto e al suo posto venne l'avvinazzato
Bufalini ma in definitiva il
giovanissimo rampante Emanuele Macaluso. A Viterbo Pisciotta diede ulteriore prova
di essere un fanfarone manovrato da certi giudici istruttori (allora come ora)
per fandonie non provabili. IL presidente, in relazione a Messana, lo liquidò
in malo modo. Vi fu la faccenda della RSI. La Cernigoi manco sapeva che Senise
ne aveva parlato e aveva dichiarato che Messana "non aveva l'anima del
fascista”. In tempo di democrazia un attestato di grande merito. Messana a
Bolzano fa scappare un perseguitato dall'OVRA il compaesano Picone Chiodo (v.
E.N. Messana, Racalmuto nella storia di Sicilia). Altro che agente dell'OVRA! Dopo
Bolzano Messana era già destinato ad andare a fare il questore a Palermo. Non
ci va perché si oppone tale gerarca Giuseppe Mormino, senatore del Regno,
Costui fu "bersagliato anche attraverso lettere anonime indirizzate a
Mussolini. Una di queste ne tratteggiava un aspetto alquanto controverso [si fa
per dire, altro che controverso! ndr] seppure rispondente a quello che si era
venuto delineando [in Sicilia specie se di acuto intelletto sappiamo essere più
gesuiti dei gesuiti, ndr]
nell'immaginario collettivo dei suteresi".
Estrapolo da quella lettera che credo
bene informata e compilata da alto personaggio dell'epoca: " “Eppure
quando il Mormino fu chiamato da voi [Mussolini] come capo di gabinetto il
questore di Palermo era già stato
nominato nella persona di Giuseppe
Messana, funzionario di valore sacrificato
dal Mormino per dar posto al Lauricella suo fiduciario e milionario che
è tuttora e rimarrà Questore di Palermo ed esponente della cricca Mormino
separatista ed accaparratrice".
A darmi siffatti lumi insperati nientemeno è il prof. Difrancesco nel suo libro STORIE SCORDATE pagg. 127 e 128,
il quale professore invero non si vuole piegare alla verità di un Messana
illibato e di suoi paesani marciti da interessi che qui son ben descritti. A
prescindere dai gesuitici giri di parole.
Quanto a quel Giuseppe, nessuna topica. Il grand’ufficiale Messana, ha
per suo primo nome Ettore per una non commendevole faccenda della importante ma
intricante famiglia Messana di Racalmuto. Ma il suo secondo nome è Giuseppe.
L'ho dovuto apprendere per i felici risultati delle ricerche genealogici dell'impareggiabile
architetto favarese Carmelo Antinoro. Costui sulla base di una esordio processuale può correggere il domma
infondato del Casarrubea di far nascere nel 1888 il Messana mentre la data
esatta era il 1884. Così abbiamo sottomano e l'atto di battesimo del Messana a
Racalmuto e il rivelo al Municipio. Si chiarisce
pertanto chi veramente era Messana figlio di don Clemente Antonio Messana e di
donna Rosalia Mirabella, nato in una strada
che ora non c'è più.
Riuscirò però a individuarla e vi apporrò una lapide a mie e spese
visto che il consanguineo avv. Messana
attuale sindaco fa orecchie da mercanti per una faccenda che si collega allo
zio Everardo. Bene! Così sappiamo che il secondo nome del gran. Uff. Ettore Giuseppe Tancredi Messana è Giuseppe e
che per una quarantina di anni l'Ispettore Generale di PS preferiva farsi
chiamare appunto Giuseppe. Familiarmente il grande 'Peppino Messana’ di cui ai
ricordi di qualche vecchio ancora residuante al Circolo Unione.
Mi rivolgo pertanto pubblicamente a donna Giovanna Messana unica vera
nipote del celebre capo della Polizia Siciliana Ettore Messana e la invito
ad essere ospite mia nella mia non
indegna villetta di Bovo e presenziare al convegno in onore di questo grande figlio racalmutese che
dovrà concludersi con il disvelamento della lapide sul muro della vecchia casa dove
nacque Ettore Giuseppe Tancredi (ECTOR
JOSEPH THANCREDUS per i preti).
Comprendo reticenze dispetti e forse sospetti avverso la mia persona.
No! Non son io che ho destato dal sonno dei giusti Ettore Giuseppe Tancredi
Messana; molto tempo prima che io mi interessassi al caso vi fu un giovanissimo
Giuseppe del tiaso maschile di Danilo Dolci a fingere di credere alla triplice calunnia di Li Causi e farne
oggetto di dissacrante blasfemia. E poi l’ANPI
di Palermo e quindi l’Amministrazione Comunale di Riesi rei di infamie calunnie
stravolgimenti storici denigranti Ettore Giuseppe Tancredi Messana. Quanti soldi lucrarono? E soldi e soldi UE e
sezioni speciali di sovvenzioni bancarie cinematografiche lì a turlupinare la
gente con false sparatorie ordinate dal Messana nella piazza di Riesi. E quindi il Casarrubea che le spara grosse
che più grosse non si può come in un processo intentato da Gianlombardo viene
stigmatizzato da un giudice togato di questa Repubblica. Ci si era messo poi anche
Totò Petrotto; invece di pensare alle calunnie che gli scaraventavano contro. E
per mettere la ciliegina sulla torta ecco il protervo Malgrado Tutto così insolente
anche nei confronti della sublime donna Giovanna Messana.
Che venga Giovanna Messana a Racalmuto a dirci quale soave nonno fu
Ettore Giuseppe Tancredi Messana e
tagliare il nastro del velario sulla lapide a memoria di questo grandissimo figlio
di Racalmuto Ettore Giuseppe Tancredi.
[Calogero Taverna]
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