domenica 27 marzo 2016


Posso assicurare che il grand’ufficiale Ettore Messana, onore di Racalmuto, non ha ombre.

Ho setacciato la sua vita. Immacolata. L'unica colpa di Ettore Messana: attaccato al dovere  non si è curato molto dei disagi che cosi ricadevano sulla sua famiglia. E' capitato pure a me e quindi lo capisco. Finché Ettore Messana fu vivo nessuno si permetteva di dargli addosso. L'on. Montalbano ci provò due volte e ne uscì malconcio. Li Causi fu da Togliatti messo da canto e al suo posto venne l'avvinazzato Bufalini  ma in definitiva il giovanissimo rampante Emanuele Macaluso. A Viterbo Pisciotta diede ulteriore prova di essere un fanfarone manovrato da certi giudici istruttori (allora come ora) per fandonie non provabili. IL presidente, in relazione a Messana, lo liquidò in malo modo. Vi fu la faccenda della RSI. La Cernigoi manco sapeva che Senise ne aveva parlato e aveva dichiarato che Messana "non aveva l'anima del fascista”. In tempo di democrazia un attestato di grande merito. Messana a Bolzano fa scappare un perseguitato dall'OVRA il compaesano Picone Chiodo (v. E.N. Messana, Racalmuto nella storia di Sicilia). Altro che agente dell'OVRA! Dopo Bolzano Messana era già destinato ad andare a fare il questore a Palermo. Non ci va perché si oppone tale gerarca Giuseppe Mormino, senatore del Regno, Costui fu "bersagliato anche attraverso lettere anonime indirizzate a Mussolini. Una di queste ne tratteggiava un aspetto alquanto controverso [si fa per dire, altro che controverso! ndr] seppure rispondente a quello che si era venuto delineando [in Sicilia specie se di acuto intelletto sappiamo essere più gesuiti dei gesuiti, ndr]  nell'immaginario collettivo dei suteresi".

Estrapolo da quella lettera che credo  bene informata e compilata da alto personaggio dell'epoca: " “Eppure quando il Mormino fu chiamato da voi [Mussolini] come capo di gabinetto il questore  di Palermo era già stato nominato  nella persona di Giuseppe Messana, funzionario di valore sacrificato  dal Mormino per dar posto al Lauricella suo fiduciario e milionario che è tuttora e rimarrà Questore di Palermo ed esponente della cricca Mormino separatista ed accaparratrice". 

A darmi siffatti lumi insperati nientemeno è il prof. Difrancesco  nel suo libro STORIE SCORDATE pagg. 127 e 128, il quale professore invero non si vuole piegare alla verità di un Messana illibato e di suoi paesani marciti da interessi che qui son ben descritti. A prescindere dai gesuitici giri di parole.

Quanto a quel Giuseppe, nessuna topica. Il grand’ufficiale Messana, ha per suo primo nome Ettore per una non commendevole faccenda della importante ma intricante famiglia Messana di Racalmuto. Ma il suo secondo nome è Giuseppe. L'ho dovuto apprendere per i felici risultati delle ricerche genealogici dell'impareggiabile architetto favarese Carmelo Antinoro. Costui sulla base di una  esordio processuale può correggere il domma infondato del Casarrubea di far nascere nel 1888 il Messana mentre la data esatta era il 1884. Così abbiamo sottomano e l'atto di battesimo del Messana a Racalmuto e il rivelo al Municipio.  Si chiarisce pertanto chi veramente era Messana figlio di don Clemente Antonio Messana e di donna Rosalia Mirabella,  nato in una strada che ora non c'è più.

Riuscirò però a individuarla e vi apporrò una lapide a mie e spese visto che il consanguineo  avv. Messana attuale sindaco fa orecchie da mercanti per una faccenda che si collega allo zio Everardo. Bene! Così sappiamo che il secondo nome del gran. Uff.  Ettore Giuseppe Tancredi Messana è Giuseppe e che per una quarantina di anni l'Ispettore Generale di PS preferiva farsi chiamare appunto Giuseppe. Familiarmente il grande 'Peppino Messana’ di cui ai ricordi di qualche vecchio ancora residuante al Circolo Unione.

Mi rivolgo pertanto pubblicamente a donna Giovanna Messana unica vera nipote del  celebre capo della  Polizia Siciliana Ettore Messana e la invito ad essere ospite mia  nella mia non indegna villetta di Bovo e presenziare al convegno  in onore di questo grande figlio racalmutese che dovrà concludersi con il disvelamento della lapide sul muro della vecchia casa dove nacque Ettore Giuseppe  Tancredi (ECTOR JOSEPH THANCREDUS  per i preti).

 

Comprendo reticenze dispetti e forse sospetti avverso la mia persona. No! Non son io che ho destato dal sonno dei giusti Ettore Giuseppe Tancredi Messana; molto tempo prima che io mi interessassi al caso vi fu un giovanissimo Giuseppe del tiaso maschile di Danilo Dolci a fingere di credere  alla triplice calunnia di Li Causi e farne oggetto di  dissacrante blasfemia. E poi l’ANPI di Palermo e quindi l’Amministrazione Comunale di Riesi rei di infamie calunnie stravolgimenti storici denigranti Ettore Giuseppe Tancredi Messana.  Quanti soldi lucrarono? E soldi e soldi UE e sezioni speciali di sovvenzioni bancarie cinematografiche lì a turlupinare la gente con false sparatorie ordinate dal Messana nella piazza di Riesi.  E quindi il Casarrubea che le spara grosse che più grosse non si può come in un processo intentato da Gianlombardo viene stigmatizzato da un giudice togato di questa Repubblica. Ci si era messo poi anche Totò Petrotto; invece di pensare alle calunnie che gli scaraventavano contro. E per mettere la ciliegina sulla torta ecco il protervo Malgrado Tutto così insolente anche nei confronti della sublime donna Giovanna Messana.

 

Che venga Giovanna Messana a Racalmuto a dirci quale soave nonno fu Ettore Giuseppe Tancredi  Messana e tagliare il nastro del velario sulla lapide a memoria di questo grandissimo figlio di Racalmuto Ettore Giuseppe Tancredi.

 

[Calogero Taverna]

Nessun commento: