domenica 26 giugno 2016

Io e Renzi

Maria Pia Calapà SI PUO' APPROVARE O DISAPPROVARE, PIACERE O NO, CONDIVIDERE O MENO MA NON SI PUO' NON CAPIRE. PENA DIFETTO DI INTELLIGENZA.


Lillo Taverna Non so che ci azzecca..ma insomma meglio di niente!
Maria Pia Calapà VOCI DI CORRIDOIO.
Lillo Taverna Non occupo palazzi, non ho corridoi e quelli di casa mia non ospitano estranei e quindi non vi possono essere voci di sorta.

Ho scritto adesso una pagina di microstoria riesina. Non mi sono concessa alcuna letteratura. Ho cose serie a cui pensare, IO.






Le mie visioni collidono talora con le profonde e tragiche valutazioni di carissime amiche mie, mie compagne di lotta comunista negli anni di piombo.


Mi dispiace se spesso tocco la loro sensibilità.




Ma io non desisto dalle originali mie introspezioni.
 

Ho dalla mia parte esperienze uniche ed esclusive; e contra factum non valet argumentum


 Nacqui nel 1934 in un paesotto di cui Mussolini era orgoglioso affermando che il fascismo ci era entrato dentro sino al midollo.

Ma a Racalmuto manco il ventennio si consumò. Il 16 luglio del 1943 gli americani della OSS ci "liberarono".
 


Dopo vissi i tempi dell'Amgot delinquenziali anche se post fascisti. Forse anch'io pregai nella Peregrinatio Mariae su cui blasfema il Leonardo Sciascia delle Parrocchie di Regalpetra.

Seguii piuttosto consenziente quella coincidentia oppositorum di un De Gaspperi che in apparente contrasto con Togliattti mise mano ad un medievale Stato Assistenziale (in fondo cattolicissimo), pensioni piccole ma a tutti.

Si iniziò il tempo dei fannulloni e del precariato scolastico come grande ammortizzatore sociale. Ma ciò permise ad un grande tecnocrate Guido Carli di inventarsi il miracolo economico con due geniali ingegnerie economiche: i "prestiti compensativi" da ripartirli con il c.d. "risconto sotto fascia", semplici strumenti finanziari che oggi occorre ripristinare se si vuole risolvere la traumatizzante "illiquidità" del sistema bancario nazionale.

E vedo solo il D'Alema in grado di effettuare tale ingegneria finanziaria.


Dal 1960 in poi in quell'abbandono della Italietta per l'affermazione dell'Italia quale settima potenza mondiale sono vissuto non certo da protagonista ma in qualche rilevante ruolo effettuale insieme magari, sia pure con opposte visioni, con la mia carissima amica Assunta Russo.

Che dire degli anni di piombo? me ne stavo a Lotta Continua a fare la guerra alla stessa Banca d'Italia che si era permessa di farmi "commodo". Diversamente solo l'aiuto barbiere dei Punieddru di Racalmuto potevo fare.

Ma da un miglioramento all'altro sono ora finito sotto Renzi nel punto per adesso massimo della spirale vichiana del progresso civile politico etico e religioso di questa Italia (che non mi appartiene essendo io manco siciliano; solo sicano stanziale in Villa Merycal, e per questo sentendomi davvero cittadino del mondo e sapendo che l'aria il cielo e il mare sono patrimonio dell'umanità, mentre la terra purtroppo viene violentata da strani bipedi che sol perché esprimono parole si sentono i padroni del mondo). 

 Calogero Taverna

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