Certo è che, in periodi di tassi zero come l'attuale, i volumi della raccolta a mezzo PCT per CSR siano di molto
aumentati (+94% a 220 mln) con la diretta conseguenza che il rosso della gestione caratteristica si è
ulteriormente allargato.
Non proprio una "sana e prudente gestione" verrebbe da commentare.
Eppure così è...
Ma tale sbilancio fino a ieri era coperto dall'assenza di costi operativi riconducibili alla sede ed al personale, in
quanto la Cassa di Sovvenzioni e Risparmio opera negli uffici e con il personale messi a disposizione
gratuitamente dalla Banca d'Italia !
Ma nel 2015 i modestissimi costi operativi non sono stati sufficienti a controbilanciare gli effetti della gestione
caratteristica, al punto che i vertici della CSR sono stati costretti a realizzare parte dei titoli in proprietà
portando a conto economico plusvalenze per 38 milioni di euro, garantendo così il perdurare del periodo d'oro
proprio della campagna dividendi e rivalutazione quote azionarie da anni garantita ai propri soci, il tutto
peraltro al riparo dalla volatilità dei mercati.
Un meccanismo molto particolare che nessuna banca può mettere in atto, perché il personale non opera
gratuitamente e le sedi operative costano.
Sarà per questo che da anni il sistema bancario sta dismettendo filiali ed affrontando il nodo esuberi di
personale ...
Ma questi problemi non esistono a Palazzo Koch, i cui dipendenti tuttora stanno percependo interessi fuori
mercato e dividendi interessanti, con le loro azioni che costantemente si rivalutano senza subire alcun effetto
dalla volatilità dei mercati come ogni azione bancaria quotata a Piazza Affari ha obtorto collo subito in questi
ultimi anni.
Ennesimo esempio dei due pesi e due misure di Banca d'Italia...
Ed i giornali non ne parlano, ad esclusione di pochissime eccezioni ...
Ma fino a quanto proseguirà questa omertà nei confronti di una Vigilanza che si è dimostrata non all'altezza della
situazione ma di contro molta attenta a garantire la continuità dei benefici al proprio personale?
Grazie dell'attenzione
Francesco Bedino, ex Presidente di Bene Banca
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