Confesso: ho pasticciato molte volte sulle ascendenze di Ettore Messana. Vedo di fare un po' d'ordine. Inizio consultando il ponderoso tomo autoesaltante di Eugenio Napoleone Messana. Mi soffermo a pag. 202. Per il maestro prima democristiano e poi comunista all'acqua di rose di Racalmuto, le glorie della sua schiatta sarebbero rinverdite con Giuseppe Messana un poeta elegiaco a soli 18 anni, nato il 3 maggio del 1816.
Ma a dire il vero, il capostipite della svolta economica dei Messana di Racalmuto sarebbe stato mastro Luigi Messana, un "borghese arricchitosi nell'ultimo '700 attraverso il commercio degli zolfi, l'amministrazione del Conte, che tenne per molti anni, e l'esazione, più tardi, della tassa del macinato". Come dire, mercante solfifero, campiere d'alto bordo, e infine esattore dell'odiata tassa sul macinato.
Ma i figli, tanti non lo seguirono. Calogero si fa speziale, sposa donna Lucia Nalbone, si nobilita, fa l'intellettuale, fa politica irredentista, accede in giunta negli anni venti e spalleggiando i suoi figli acquista meriti a futura memoria nei moti del '48 siciliano.
Lo speziale racalmutese fu abile nel recepire la grande ricchezza del padre Luigi e così sposa "con lauta dote" l'unica figlia "Maria Angela al barone Giuseppe Tulumello" e fa laureare gli altri cinque figli maschi.
Biagio Messana nacque il 3 febbraio 1812, studiò legge a Palermo, fu giudice supplente a Racalmuto fino al 1848. Con i fratelli Luigi e Serafino promosse i moti e divenne il primo presidente del comitato rivoluzionario del paese. Dopo l'unità d'Italia, segnalato da Michele Amari, ebbe l'incarico di costituire il corpo di polizia in Emilia. Biaggio Messana dall'Emilia tornò a Racalmuto dopo pochi anni e fu consigliere comunale e in testa ai concittadini nelle battaglie politiche. Morì il 13 gennaio 1882, "dopo avere dilapidato gran parte del patrimonio paterno, lasciando molti figli che vendettero tutto e si sparsero per il mondo".
Naturalmente non son tipo da accontentarmi di quel che mi dicono. Sono ispettore. Vado a cercare il pelo nell'uovo e di peli nell'uovo di E.N. Messana ne trovo a iosa.
Questa storia di un Luigi Messana 'borghese arricchito dell'ultimo '700' con fortunato commercio degli zolfi, mentre procedeva ad amministrare le fortune del conte, e dedito infine all'esazione della 'tassa del macinato' mi puzza alquanto. C'è del vero ma non tutto. Precisiamo subito che molto più sicilianamente si chiamava MISSANA e non Messana. Questa italianizzazione in Messana è roba ottocentesca, da arricchiti, con il famoso cuocciu di la littra.
Speziale, il figlio di codesto Luigi Missana, non vuol dire che fosse proprio laureato; i figli sì. Cinque maschi e tutti pomposamente 'dottori': Luigi in medicina (e questo è il bisnonno del mio ammirato questore Ettore Giuseppe Tancredi Messana, nato a Racalmuto nel 1884 in quel caseggiato pretenzioso cui oggi si accede da via Messana, tanto per non sbagliare); Biaggio (sic) Giuseppe ed Arcangelo in legge e Serafino in 'chimica filosofia medica'. E il cronista di famiglia ci tiene ad annotare che 'fu il primo dottore in chimica di Racalmuto'.
Il mercante zolfifero Luigi Missana nacque a Racalmuto da Michelangelo Missana e Pietra Lombardo. Codesto Michelangelo comunque l'ho smarrito nelle mie ricerche a ritroso fra gli austeri e spesso lisi registri parrocchiali. Ho il dubbio, se non la certezza che non sia proprio di Racalmuto. Non è manco 'mastro' men che meno lo gratificano i preti con il distintivo di 'don'. Un immigrato dunque di scarso valore. Il figlio sarebbe invece riuscito a far fortuna ma non certo con il commercio dello zolfo che a Racalmuto nel Settecento era cosa da poco e dubito pure che potesse avere incarichi amministrativi da quegli epigoni dei Del Carretto che tanto lucidi non erano. Decadenza persino araldica: Giuseppe Del Carretto viene investito dal padre Girolamo Del Carretto e Branciforte nella successione della contea di Racalmuto ma gli premuore e così non si hanno più successioni canoniche come mi diverto a punzecchiare nei miei aurei testi sulla signoria racalmutese dei Del Carretto.
Insomma questi signori Messana di Racalmuto iniziano ad avere 'nobili lombi' da questo Don Calogero Messana, speziale, esile in gioventù, in carne nella maturità, calvo e incurvato nella senescenza come traspare da un trittico di interessanti ritratti che il 'civile' don Calogero Messana si può permettere.
Ma i figli, tanti non lo seguirono. Calogero si fa speziale, sposa donna Lucia Nalbone, si nobilita, fa l'intellettuale, fa politica irredentista, accede in giunta negli anni venti e spalleggiando i suoi figli acquista meriti a futura memoria nei moti del '48 siciliano.
Lo speziale racalmutese fu abile nel recepire la grande ricchezza del padre Luigi e così sposa "con lauta dote" l'unica figlia "Maria Angela al barone Giuseppe Tulumello" e fa laureare gli altri cinque figli maschi.
Biagio Messana nacque il 3 febbraio 1812, studiò legge a Palermo, fu giudice supplente a Racalmuto fino al 1848. Con i fratelli Luigi e Serafino promosse i moti e divenne il primo presidente del comitato rivoluzionario del paese. Dopo l'unità d'Italia, segnalato da Michele Amari, ebbe l'incarico di costituire il corpo di polizia in Emilia. Biaggio Messana dall'Emilia tornò a Racalmuto dopo pochi anni e fu consigliere comunale e in testa ai concittadini nelle battaglie politiche. Morì il 13 gennaio 1882, "dopo avere dilapidato gran parte del patrimonio paterno, lasciando molti figli che vendettero tutto e si sparsero per il mondo".
Naturalmente non son tipo da accontentarmi di quel che mi dicono. Sono ispettore. Vado a cercare il pelo nell'uovo e di peli nell'uovo di E.N. Messana ne trovo a iosa.
Questa storia di un Luigi Messana 'borghese arricchito dell'ultimo '700' con fortunato commercio degli zolfi, mentre procedeva ad amministrare le fortune del conte, e dedito infine all'esazione della 'tassa del macinato' mi puzza alquanto. C'è del vero ma non tutto. Precisiamo subito che molto più sicilianamente si chiamava MISSANA e non Messana. Questa italianizzazione in Messana è roba ottocentesca, da arricchiti, con il famoso cuocciu di la littra.
Speziale, il figlio di codesto Luigi Missana, non vuol dire che fosse proprio laureato; i figli sì. Cinque maschi e tutti pomposamente 'dottori': Luigi in medicina (e questo è il bisnonno del mio ammirato questore Ettore Giuseppe Tancredi Messana, nato a Racalmuto nel 1884 in quel caseggiato pretenzioso cui oggi si accede da via Messana, tanto per non sbagliare); Biaggio (sic) Giuseppe ed Arcangelo in legge e Serafino in 'chimica filosofia medica'. E il cronista di famiglia ci tiene ad annotare che 'fu il primo dottore in chimica di Racalmuto'.
Il mercante zolfifero Luigi Missana nacque a Racalmuto da Michelangelo Missana e Pietra Lombardo. Codesto Michelangelo comunque l'ho smarrito nelle mie ricerche a ritroso fra gli austeri e spesso lisi registri parrocchiali. Ho il dubbio, se non la certezza che non sia proprio di Racalmuto. Non è manco 'mastro' men che meno lo gratificano i preti con il distintivo di 'don'. Un immigrato dunque di scarso valore. Il figlio sarebbe invece riuscito a far fortuna ma non certo con il commercio dello zolfo che a Racalmuto nel Settecento era cosa da poco e dubito pure che potesse avere incarichi amministrativi da quegli epigoni dei Del Carretto che tanto lucidi non erano. Decadenza persino araldica: Giuseppe Del Carretto viene investito dal padre Girolamo Del Carretto e Branciforte nella successione della contea di Racalmuto ma gli premuore e così non si hanno più successioni canoniche come mi diverto a punzecchiare nei miei aurei testi sulla signoria racalmutese dei Del Carretto.
Insomma questi signori Messana di Racalmuto iniziano ad avere 'nobili lombi' da questo Don Calogero Messana, speziale, esile in gioventù, in carne nella maturità, calvo e incurvato nella senescenza come traspare da un trittico di interessanti ritratti che il 'civile' don Calogero Messana si può permettere.
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