Spero che la signora Boschi quereli anche meche giornalista non sono.(rectius usi la furbizia della "azione civile di risarcimento danni" che lascia il tempo che trova e magari si evita di incorre nelle sanzioni pee lite temeraria). Perché imbrogliare il prossimo? Nè lei né RENZI Né IL GOVERNO ha commissariato alcunché. Mi pare che c'è ancora una legge bancaria sia pure rabberciata che stabilisce procedure rigide dalle quali è esckluso il potere esecutivo. L'organo tecnico, oggi sempre più ridotto ad organo deputato al semplice 'avvalimento' come ai tempo del Duce, fa le sue valutazioni tecniche e nel caso sfascio bancario chiede a chi di dovere di procedere ai debiti atti di rigore. Un tempo si operava in forza dell'art. 57 L.B. ed era il Ministro del Tesoro, su proposta della Banca d'Italia, che poteva disporre 'lo scioglimento degli organi amministrativi di aziende di credito'. Oggo vi è tale confusione legislativa dovuta anche a frettolose riforme costituzionali ed istituzionali, ragion per cui ben arduo è navigare in siffatto pelago. Ma dite quel che volete, una cosa è certa che a commissariare l'Etruria non è stato di certo il duo Renzi-Boschi. La quale Boschi se si è indotta a cercare di trovare un ente bancario di alto profilo patrimonile e reddituale con liquidità conforme a Basilea 3 per evitare lo scioglimento degli organi ammonistrativi non ha commesso nulla di anomalo o di legalmente riprovevole. Rientra nella logica del sistema. Che anche potesse considerare la Banca di Zonin idonea in quei tempi era più che ragionevole. Se non ha saputo barcamenarsi tra gli aculei giornalistici pianga se stessa. Ben altro è il caso del suo amto papà: ha gestisto fallimentarmente una banca e non può davvero credere che non sia colpevole sol perchè l'amico giudice è stato folgorato dal fatto che non partecipava nelle istruttorie del fidi sconsiderati. Ma penso che già il CSM sta per ravvedersi e opererà di conseguenza. Sullo sfondo il dubbio, per me certezza, che i rottamatori toscani abbiano attinto alle casse etruriane per il loro affermarsi politico. E ciò ci turba tutti, al di là delle schermaglie di più o meno impatto formalistico e logico. Calogero Taverna
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