sabato 2 giugno 2018

Mi hanno aggredito certe superiori menti giudicanti un tempo paludate con pretenziose toghe perché ai loro miserevoli piagnistei autolesionisti ho contrapposto l'ostatività che di dipartiva dalle misurazioni statistiche. La loro era l'appagante documentazione, la mia solo una insignificante ridda numerica. Certo pensano solo al pollo di Trilussa. E di rincalzo io: sutor ne ultra crepidam! Aprite cielo: il Re Nudo si è corrucciato: tutti dovevamo inchinarci al suo imposto vestiario.

Mi va di fare qui una esercitazione statistica che mi sono negato di fare in quella risibile corte ossequiente.

Sono nato a Racalmuto che tutti dicono patria dell'anarchico non violento Leonardo Sciascia. Ma vivo da semisecolare data a Roma.

Mi vanto di avere dileggiato sia la grande banca sia la supponente toga dell'ambrosiana latitudine di terra e di fiume.

Racalmuto non mi è ignota. Sottoposta alle mie misurazioni statistiche mi trovo a dovermi spaventare rispetto ad una locale spesa annuale di 98 milioni di euro.

Le entrate ufficiali stagnano sui 40 milioni di euro. All'ISTAT registrano una entrata legale non esondabile dal bacino di una settenaria milionata di euro.

Da qui, ovvio, quasi l'intera popolazione non ce la fa ad arrivare a fine mese.

Il fatto: macchine nuove anche da ventimila euro, vettovaglie supersofisticate, vestiario à la page, mutandine sexy delle baby donnine ultra costose, pranzi luculliani ad ogni prima comunione delle fanciulline vestite da reginette e dei fanciulletti ridicolizzati con cravattini improbabili, insomma un tenore di vita da 98 milioni di euro annui.

Tra i 98 che si spendono e i sette milioni che si dichiarano con F24 un abisso. basterebbe al tremendo Centro Elettronico della romana Guardia di Finanza, segretissimo ma che io ho potuto visitare quando maggiordomo al Secit di Reviglio, battere i maligni tasti e tutti i racalmutesi finirebbero in certi grossi guai con l'Agenzia delle Entrate prima e con l'Equitalia dopo, quando non in manette alla Formica.

Questa statistica è davvero il nulla dell'ex magistrato che mi ha insolentito? O è più che documentazione accusatoria?

Calogero Taverna


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