ARRINANZATO
CAMILLERI in Il cane di
terracotta 1996 [= Sellerio 2001]: "Solo un arrinanzato, un parvenu, un
semianalfabeta e mezza calzetta come questo ministro può pensare una cosa
simile" (p. 152).
Enregistré par Piccitto I 264
arrinanzatu "arricchito, rifatto .Cfr. arrinausari 2 e
arrinusatu", cf. I 265 arrinausari "...2. innalzarsi, di persona
che dalla povertà abbia raggiunto l'agiatezza. V. anche arrinasari", I
266 arrinusatu "rifatto, di persona venuta su dal nulla...". Sic.
arrinanzatu, variante de sic. arrinausatu < sic. ausari,
auzari < lat. tardif ALTIARE < lat.
ALTU(M) 'haut'.
ƒ nouveau riche.
Leggendo lo splendido poetare in dialetto di GIOVANNI SALVO mi sono arenato dinanzi alla sapidissima invettiva a danno degli ARRINANZATI. La mia scarsa consuetudine con la lingua sicula mi è apparsa una gravissima mancanza: non capivo il termine. Ricorro ad AVG e l'ambascia è superata. Il solito Camilleri storce il tradizionale senso di un epiteto dileggiante i nuovi arricchiti e lo riappioppa a suo uso e consumo addirittura ad un signor ministro ( "Solo un arrinanzato, un parvenu, un semianalfabeta e mezza calzetta come questo ministro può pensare una cosa simile"). Giovanni Salvo che è poeta fino e consumato (nel 1951 chissà cosa avrebbe scritto di lui Pasolini, altro che le scialbe favole della dittatura di tal Leonardo da Regalpetra) va oltre e cambia gli attributi da maschili a femminili. Certo le femministe se la prenderanno con me, e non con lui ... ma io ci sono abituato.
Solo che il poetare da allusivo diventa degno dello oscoteinos greco, un certo Epicuro, e non sai se gli arrinazzati sono i segretari di stato in arrivo o i cavolari nostrani in partenza. Boh!
Caro Giuva', scusami: a parari siemmu tutti buoni .. ma a fari? Il mare profondo dell'accidia del paese del caciummo tutto sopravanza e tutto affonda. C'è tempo, c'è tempo ... diceva un mio cugino oggi defunto per rinviare l'interrogazione quando frequentava il Pirandello. Non venne mai promosso|
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