...per
mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo.
giovedì 14
febbraio 2013
Grazie
alla facilità di contatto offerti dal World Wide Web, è possibile, per chi è
lontano dalla propria terra di origine, conoscere e partecipare agli eventi che
attanagliano o fanno gioire una comunità a cui ti senti profondamente legato.
Grazie
alla Rete hai la possibilità di rivedere ed interagire con vecchi amici
dimenticati, conoscerne di nuovi ed apprezzare come le generazioni precedenti
alla tua continuano ad amare, in maniera disinteressata,le vicende del paese e
come le nuove generazioni interagiscono con il resto del mondo.
Inevitabilmente
, nel quotidiano “collegarsi “ , resti coinvolto dalle problematiche che vi si
sviluppano ed il dibattito conseguente alla loro risoluzione.
Racalmuto , per certi versi è legato indissolubilmente con il
paese limitrofo Grotte ed al di là dei reciproci sfottò calcistici e di
confronto amministrativo entrambi sono oggetto di monitoraggio dal giornale
locale Malgrado
Tutto il cui Direttore editoriale è originario di Grotte e
dai blog locali che ne alimentano il dibattito culturale e politico
amministrativo. Si è sempre parlato di riunire i due paesi per l’estrema vicinanza
dei territori ma vuoi per motivi campanilistici vuoi per la contrastante
valutazione di costi/ benefici rimangono realtà amministrative a sé stanti
anche se v’è una continua osmosi con una forte compenetrazione di idee,
atteggiamenti, esperienze fra gli abitanti.
Nel
blog che mi ospita, Contra
Omnia Racalmuto , sono stati sviscerati i problemi che dal 2010 hanno
contraddistinto la vita politica e amministrativa del paese. Il fatto più
eclatante,che ha avuto una certa rilevanza nazionale ,per essere il paese di
origine dello scrittore Leonardo Sciascia ed anche per gli effetti che ha
prodotto successivamente, è stato il poco soppesato scioglimento del
consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
Non
che Racalmuto sia stato esente degli effetti perversi della violenza mafiosa,
negli anni 90, come tanti paesi dell’agrigentino, è stato coinvolto nella
guerra di mafia con una sanguinosa faida tra i cosiddetti “stiddari” ed
i “pungiuti” da Cosa Nostra ed a farne le spese sono state anche delle
vittime innocenti.
Forse
in quel periodo sarebbe stato più giustificata una più determinata azione per
far “sentire” la presenza dello Stato .
Il
commissariamento del Comune di Racalmuto,alla luce delle risultanze successive,
sembrerebbe fatto più per motivi di buona condotta amministrativa ,con
l’equilibrio dei conti , che per “ripulirlo” da elementi mafiosi. Il risultato
è stato un continuo inasprimento di tasse e tributi locali e con esso gli animi
dei suoi abitanti già stressati e stremati dalla crisi in generale e proseguiti
con gli interventi riparatori di bilancio .
L’aumento
dell’ICI /IMU al massimo della tariffa consentita, è stato giustificato dai
commissari con la necessità di mantenere i posti di lavoro,a tempo determinato
ma nei fatti rinnovato alla scadenza, sull’esuberante organico comunale
formatosi ,come spesso accade in Italia ,più dal ricorso a logiche clientelari
che da necessità di pianta organica del personale.
Giocoforza,
per non far restare senza mezzi di sostentamento svariate famiglie, lu’
racarmutisi ha acconsentito,suo malgrado, all’aumento.
Successivamente
con l’innalzamento della tassa sull’immondizia “esternalizzata” come servizio
di raccolta e riscossione della stessa ad una società mista formata da un consorzio di comuni della provincia .
Tutto
ciò è stato sviscerato nel dibattito della classe politica locale e l’opinione
pubblica sempre più presente attraverso gli svariati strumenti di comunicazione
tecnologica quali i vari blog e social media cittadini e giornale on line.
Quello
che più preme far notare è come le novità o meglio “l’innovazione” possa creare
problemi non di poco conto nel quieto vivere dei cittadini.
Mentre
a Racalmuto la fonte di tante preoccupazioni proviene , per così
dire ,da una innovazione di tipo legislativo, quale l’esternalizzazione
di un servizio, gestito in economia fino ad un certo momento con
relativa soddisfazione e costi contenuti, al subentro della novità
invece si verifica l’aggravio sproporzionato di costi cui non corrisponde un
servizio adeguato.
A
Grotte parimenti, la fonte di preoccupazione dei suoi abitanti ,
sembrerebbe provenire da un’innovazione di tipo finanziario,ovvero da un “contratto di
finanza derivata “ ed
è su questa che vorrei porre l’attenzione.
Nel
giornale on line delle due comunità, Malgrado Tutto,
mi colpisce un titolo :
Essendo
per esperienza personale e professionale non proprio a digiuno di cose
finanziarie, il primo pensiero che mi sovviene è :– guarda un po’ che
differenza mentre il Comune di Racalmuto è in sofferenza, il cugino Comune di
Grotte “gioca”-
Immagino
i suoi impiegati comunali concentrati sui “monitor” ad aprire e chiudere
posizioni in azioni, obbligazioni ,valute ed a fine giornata tirare le somme
della forsennata movimentazione finanziaria.
E’
solo un momento, la lettura dell’articolo vanifica l’immagine, Grotte “precipita
nel buco dei derivati” ..nel 2005 il Comune si impegnò ad acquistare dalla
Banca Nazionale del Lavoro derivati per due milioni di euro. Ma quello che
allora sembrava un “investimento”(il virgolettato è mio ) redditizio - anche se
vietato dal regolamento del ministero dell’Economia – si è rivelato un
disastro.
Caspita
vuoi vedere che se Racalmuto piange, Grotte non ride.
Ironia
a parte dopo tutta una serie di luoghi comuni sui derivati, per la verità
amplificate dai media per i vari scandali internazionali di banche e
finanziarie che stanno caratterizzando i nostri giorni,anche un piccolo paese
come Grotte incappa nella sottoscrizione di un prodotto strutturato di finanza
derivata.
In
una recente intervista televisiva Alessandro Profumo ,Presidente del
Monte dei Paschi di Siena,alla domanda della conduttrice cosa ne pensasse dei
derivati li ha paragonati ad un medicinale: può far bene e può far male
, quindi da prendere sotto... prescrizione medica .
Il
famoso “manager” già amministratore delegato di Unicredit credo abbia ripreso
la definizione dalla prof.ssa Nicole
El karoui matematico famosa per aver ideato un
master dove si formano gli analisti quantitativi cosiddetti “Quants” che gestiscono
a Londra e New York tali prodotti :- sono come un farmaco, a piccole dosi è
efficace, un uso eccessivo può essere catastrofico – ebbe a dire in una
recente intervista.
I
derivati ultimamente sono diventati il capro espiatorio della crisi finanziaria
,mentre sono solo dei prodotti capaci di assicurare una copertura contro i
rischi di un investimento finanziario, i problemi sorgono nel momento in cui si
utilizzano quale strumento di speculazione.
Ma
chi è stato il medico che l’ha prescritto? E per combattere quale malattia?
Segue....
Lillo
Mendola
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