Lettera aperta ai banchieri di buona volontà.
Esistono? No! Solo vi è i Italia un banchiere dei banchieri che vi si può iscrivere.
Ma, Tremonti e la BCE gli hanno tagliato non solo gli alberi del prestito di
ultima istanza (un certo risconto “sottofascia” che era una delizia e consentì
all’Italia contadinella, quella bonomiana, di divenire la settima potenza
industriale del mondo), ma anche i praticelli della vigilanza propulsiva (si
chiamava controllo quantitativo dell’ordinamento sezionale del credito e pure il sottosuolo
tuberoso da cui fiorivano moral suasion,
misure di ristoro, riserve obbligatorie assistenziali, anticipazioni al tesoro
(almeno prima del divorzio) e via discorrendo.
Il povero banchiere dei banchieri oggi è così malridotto che
manco conto economico più riesce a fare, tanto da privarci a noi frotte di dipendenti
in servizio e in quiescenza anche della agenda
quasi coreacea che tenevamo ih bella mostra nelle credenze di casa nel
suo succedersi annuo. E di questo passo comincio davvero a temere che prima o
poi anche l’integrazione pensionistica se ne vada in fumo.
Al signor governatore ho già scritto e pur eretico
irredimibile mi ha risposto e persino con toni gentili. Ma si guarda bene dal
chiamare queste cariatidi che il Padre Eterno lascia ancora su questa terra per
una consultazione riservata e cauta come peraltro siamo stati educati a fare in
decenni di affinamento morale e culturale sotto l’egida di palazzo Koch.
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C’è da fare conto economico, facendo banca: articolo 19 o
non articolo 19, i compiti istituzionali quelli sono: se non stampare (più) almeno
prestare i soldi. Dove prenderli: mi ricordo Carli con i cosiddetti prestiti
compensativi appoggiati alle enormi, neghittose riserve. La Markel non
permette? Mandiamola a quel paese.
Ora che anche il papa tedesco lascia, reagiamo.
A proposito, avevo scritto già qua l’altro giorno sulla vicenda
MPS come la vedo io e l’IOR vi è gravemente coinvolto tanto da far temere oltre
Tevere qualche sparata giudiziaria. Dopo le elezioni qualcosina i giudici anche
lì dovranno mandarla. Meglio che questo canutissimo vecchietto vada in convento. Come in qualche tragedia
inglese: nobile Ofelia, vai in convento!
perché vuoi generare altri peccatori?
Così la mia autocandidatura a consigliere di Visco è bella e
frantumata. Non per nulla mi sento un eretico iconoclasta, manco l abedda matri
li dlu nonti di racalmuto rispetto. Andrò all’inferno!. A mia moglie la
corteggiavo cos^ e’ il giorno del giudizio, i morti rirgono all’eterna gioia o
all’eterno dolore, ma abbracciati insoeme non ci curiamo di nulla: né di
INFERNO n* di PARADIS (Heine)-
Ho sghignazzato l’altro giorno per i condoni di Berlusconi. Aggiungo
oggi una chicca: ieri uno di questi professionisti poligrotta dell’alta
finanza, mi ragguagliava su come si svolse il condono del 5 per cento. I
capitali stavano in Italia, quei capitali per gran parte dei politici erano.
Avevano inventato l’anonimato per evitare i guai di cui dissi ieri. Bastava un
attestato di banca estera. Lussemburgo, Vaduz, Banche olandesi fecero i soldi
(extra 5%) per attestare i desiderata.
Tutto falso dunque, o quasi. Perché i signori magistrati invece di
perdere tempo con i prescritti accordi di trent’anni fa con la mafia di Brusca
e Provenzano, non acclarano? Potremmo
evitare che qualche colpevole anche ex biancofiore acceda persnoi al colle più
prestigioso di Roma.
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