Calogero Taverna
Ad una disinformata e petulante signora che osa offendermi e addirittura incolparmi di appropriazione indebita rispondo a modo mio. Tutto qui sotto.
Mara Corcione Sono d'accordo. È auto esaltazione e appropriazione indeb...ita. Il libro è stato scritto da Romano Gattoni. Lui non è più con noi. Ma ci sono testimoni la moglie, i figli e tutta Lotta Continua e Carlo Feltrinelli. La percentuale delle vendite a lui spettante sono andate a finanziare LC.
Calogero Taverna Questa signora non so chi sia, ma mi pare affetta da satiriasi. Romano Gattoni, mio carissimo amico e collega e compagno, non poteva sapere nulla di un certo Sindona che da Messina arriva a Racalmuto, non poteva sapere nulla delle operazioni speculative in cambi presso la Privata finanziaria. Presso la Privata finanziaria qualcuno aveva fatto l'ispezione, non il caro amico Gattoni. Romano nel IV trimestre del 1979 scrisse una serie di articoli in Lotta Continua, ma le foto dei fissati bollati chi gliel'ha date e chi gli ha spiegato i collegamenti che lui stando ai Rapporti col Tesoro non poteva sapere? Romano Gattoni non venne a casa mia a prendersi quella quintalata di fotocopie che si dice in fondo al libro depositata presso la Fondazione Feltrinelli. Vennero De Aglio, Boato, Mimmo Pinto e qualche ragazzotto che poi divenne qualcuno ma presso Berlusconi. Vuole che continuo signora? La famiglia credo che abbia il mio manoscritto, tutta calligrafia mia signora. Romano, l'avrà battuto a macchina, questo sì. Romano rischiava brutto stando in Banca d'Italia, ma più brutto poteva capitare a me perché più elevato in grado e perché ispettore. Ne faccio accenni in La Donna del Mossad. Certo, Lombard (alis Romano Gattoni, qualche pagina la scrisse, ma fu De Aglio a scrivere la maggior parte di quanto non scrissi io che però ne scrissi la maggior parte (i 4/5 appunto). Forse mi hanno corretto l'italiano, ma entrambi non potevano sapere quello che determinò lo tsunami bancario. Lei parla di un Feltrinelli. Mi dica allora perché non pubblicò più la riedizione del libro (il cui titolo si deve a De Aglio) che in pochi giorni era andato esaurito. Quando alla signora Gattoni (l'occasione mi è propizia per salutarla con tantissimo affetto, memore delle serate passate assieme a mia moglie in casa sua, magari al tremore di terremoti spaventosi e tra qualche scoppio di fucile. Romano Gattoni si espose andando a firmare un contratto che poteva costargli il licenziamento della Banca d'Italia d'accordo che i soldi dovevano (erano già andati) andare a LOTTA CONTINUA per farla sopravvivere. Io ci ho rimesso pure un milione di lire in titoli di stato datimi in pagamento di certi aumenti BI. Signora bella, se vuole, continuo all'infinito. Sarò tutto ma non un autoesaltato. Mi sa però che lei essendo donna ha certe vampe fisiologiche e quindi finisce che qualche volta sproloquia. Se poi, giustamente, non mi crede, si rivolga ad Enrico Deaglio - ammesso che lo trovi in Italia - e forse le dirà la verità. Mi creda confermerebbe quanto dico.
Ad una disinformata e petulante signora che osa offendermi e addirittura incolparmi di appropriazione indebita rispondo a modo mio. Tutto qui sotto.
Mara Corcione Sono d'accordo. È auto esaltazione e appropriazione indeb...ita. Il libro è stato scritto da Romano Gattoni. Lui non è più con noi. Ma ci sono testimoni la moglie, i figli e tutta Lotta Continua e Carlo Feltrinelli. La percentuale delle vendite a lui spettante sono andate a finanziare LC.
Calogero Taverna Questa signora non so chi sia, ma mi pare affetta da satiriasi. Romano Gattoni, mio carissimo amico e collega e compagno, non poteva sapere nulla di un certo Sindona che da Messina arriva a Racalmuto, non poteva sapere nulla delle operazioni speculative in cambi presso la Privata finanziaria. Presso la Privata finanziaria qualcuno aveva fatto l'ispezione, non il caro amico Gattoni. Romano nel IV trimestre del 1979 scrisse una serie di articoli in Lotta Continua, ma le foto dei fissati bollati chi gliel'ha date e chi gli ha spiegato i collegamenti che lui stando ai Rapporti col Tesoro non poteva sapere? Romano Gattoni non venne a casa mia a prendersi quella quintalata di fotocopie che si dice in fondo al libro depositata presso la Fondazione Feltrinelli. Vennero De Aglio, Boato, Mimmo Pinto e qualche ragazzotto che poi divenne qualcuno ma presso Berlusconi. Vuole che continuo signora? La famiglia credo che abbia il mio manoscritto, tutta calligrafia mia signora. Romano, l'avrà battuto a macchina, questo sì. Romano rischiava brutto stando in Banca d'Italia, ma più brutto poteva capitare a me perché più elevato in grado e perché ispettore. Ne faccio accenni in La Donna del Mossad. Certo, Lombard (alis Romano Gattoni, qualche pagina la scrisse, ma fu De Aglio a scrivere la maggior parte di quanto non scrissi io che però ne scrissi la maggior parte (i 4/5 appunto). Forse mi hanno corretto l'italiano, ma entrambi non potevano sapere quello che determinò lo tsunami bancario. Lei parla di un Feltrinelli. Mi dica allora perché non pubblicò più la riedizione del libro (il cui titolo si deve a De Aglio) che in pochi giorni era andato esaurito. Quando alla signora Gattoni (l'occasione mi è propizia per salutarla con tantissimo affetto, memore delle serate passate assieme a mia moglie in casa sua, magari al tremore di terremoti spaventosi e tra qualche scoppio di fucile. Romano Gattoni si espose andando a firmare un contratto che poteva costargli il licenziamento della Banca d'Italia d'accordo che i soldi dovevano (erano già andati) andare a LOTTA CONTINUA per farla sopravvivere. Io ci ho rimesso pure un milione di lire in titoli di stato datimi in pagamento di certi aumenti BI. Signora bella, se vuole, continuo all'infinito. Sarò tutto ma non un autoesaltato. Mi sa però che lei essendo donna ha certe vampe fisiologiche e quindi finisce che qualche volta sproloquia. Se poi, giustamente, non mi crede, si rivolga ad Enrico Deaglio - ammesso che lo trovi in Italia - e forse le dirà la verità. Mi creda confermerebbe quanto dico.
Nessun commento:
Posta un commento