Avendo picchiato e picchiato forte questo pomeriggio alla fondazione, mi va qui di sintetizzare quella già notevolissima sintesi.
1) obbligo di essere sintetico visto che dopo sei meno uno candidati a sindaco che mi avevano preceduto, io mi sentivo fuori luogo dato che Il Giornale di Sicilia non mi accredita come candidato;
2) Reputo che la faccenda politica di Racalmuto oggi si snoda su tre aspetti più uno:
3) Il passato, il presente e il futuro: l'aspetto ulteriore riguarda la tematica elettorale relativa alla scelta della nuova amministrazione.
4) IL PASSATO: siamo tutti colpevoli. 40 anni di mala gestio sono stati passati al vaglio di veri pubblici ufficiali. Politicamente il passato va seppellito altrimenti ci appesta tutti. Le responsabilità vanno giudicate dagli organiil sindaco ma addirittura il Nostro sgraditissimo PODESTA' (questo vuole il fascista Buttafuoco).
EPILOGO: quale rudere dei cinque o sei residuati bellici del Circolo Unione, stomacato dall'odierno spettacolo di deteriore politica comunale, ho chiesto ufficialmente le dimissioni della Deputazione di quel circolo là per il decoro del sodalizio che mi appartiene per un assiduo pagamento semisecolare. Escludo dalle dimissioni il Presidente perché lo sapevo contrario a questa ripugnante speculazione. statali competenti (magistratura, Corte dei Conti, organi amministrativi). Altrimenti di passato si muore. Questo punto è stato molto applaudito.
5) Il presente si chiama gestione commissariale. I viminaleschi (perché nominati dal Viminale) hanno il merito di avere attenuato la mala gestio; hanno però tre colpe: a) sono incompetenti. Il comune oggi è una impresa. Non può venire gestito come se fosse una sine cura che ti permette di ostentare la fascia tricolore il 4 novembre; B) SONO ASSENTI INGIUSTIFICATI. C) abbandonano troppo i l'amministrazione a gente a dir poco più incompetente di loro. Ho additato il caso tragicamente emblematico del Regolamento della Monnezza messo all'ultimo momento nell'ALBO PRETORIO ON LINE. Se vale, tutta la riscossione è contra legem, contro quel regolamento cioè; se non vale (come credo). non si può tassare selvaggiamente la gente senza REGOLAMENTO. Se ce n'è uno nascosto, siamo alla criminalità pubblica totale.
6) IL FUTURO: Racalmuto è ad una scelta: o continua come sempre e defluisce verso un villaggetto dormitorio per lavoratori fuori sede e per pensionati nostalgici (tipo il sottoscritto) o si decide a diventare centro propulsore di sviluppo economico impiantando o facendo impiantare industrie minerarie come quella dell'alabastro e della lavorazione del melograno o dello sfruttamento elle immense falde idriche o degli allevamenti e culture intensive alla FORESTALE e via discorrendo. Problema finanziario? Il comune di Racalmuto ha occulti (non figurano in bilancio) oltre 15 milioni di crediti liquidi ed esigibili; basta farli emergere e mi offro di farli subito monetizzare (scontare) presso una banca estera (Lussemburbo, Vaduz ) ove sono banche che solo formalmente sono comunitarie, in realtà cinesi. Quindi lavoro ben retribuito per giovani, impulso economico, tassazione equilibrata. futuro MIGLIORE.
7) Il corollario finale: come e chi eleggere ad amministrarci. Se il Comune è un'azienda (credo Racalmuto la settima o ottava azienda dell'agrigentino col suo fatturato di almeno 25/30 milioni di euro all'anno) è una impresa dissestata. (Nessuno si rende conto di quanto sia deleterio avere credo 10 milioni di euro di debiti spalmati in dieci anni). Non ho cifre esatte ma il fenomeno è grosso modo quello. Quindi non serve né una persona onesta (ma incapace) né un letterato, né un funzionario delle imposte, né un commerciante che non ha dato commercialmente buona prova di sé e neppure un altro falso commerciante che ha dato molta buona prova di sé, né chi mi risulta nullafacente, e neppure un urologo in disuso. Occorrerebbe un Marchione in sedicesima. Non c'è. Come supplire? con una squadra: un sindaco simbolo e tre o quattro ultraspecialisti che l'assistano: un manager che sa di conti economici e di situazioni patrimoniali, un dirigente d'azienda vero insomma, un giurista che possa seppellire senza assolvere nessuno il tremendo passato fallimentare prima segnalato, un abile direttore contabile che il vero bilancio comunale lo sa redigere senza farselo suggerire da catanesi che pensano di mettere a posto tutto caricando in modo non INERENTE la voce del costo della monneza che poi si scarica automaticamente sui già tartassati contribuenti della nostra Racalmuto. Certo che questa campagna elettorale, partita indecorosamente sul Fioglio del gran Panìzone due estati fa, si trascina sempre peggio. Ora Felice, connivente un giovane direttorio del Circolo Unione, da Ivan e Antonello vuol farsi imporre un atto di resipiscenza per sacrificarsi per il bene del paese e fare lui non il sindaco ma addirittura il Nostro sgraditissimo PODESTA' (questo vuole il fascista Buttafuoco).
EPILOGO: quale rudere dei cinque o sei residuati bellici del Circolo Unione, stomacato dall'odierno spettacolo di deteriore politica comunale, ho chiesto ufficialmente le dimissioni della Deputazione di quel circolo là per il decoro del sodalizio che mi appartiene per un assiduo pagamento semisecolare. Escludo dalle dimissioni il Presidente perché lo sapevo contrario a questa ripugnante speculazione.
1) obbligo di essere sintetico visto che dopo sei meno uno candidati a sindaco che mi avevano preceduto, io mi sentivo fuori luogo dato che Il Giornale di Sicilia non mi accredita come candidato;
2) Reputo che la faccenda politica di Racalmuto oggi si snoda su tre aspetti più uno:
3) Il passato, il presente e il futuro: l'aspetto ulteriore riguarda la tematica elettorale relativa alla scelta della nuova amministrazione.
4) IL PASSATO: siamo tutti colpevoli. 40 anni di mala gestio sono stati passati al vaglio di veri pubblici ufficiali. Politicamente il passato va seppellito altrimenti ci appesta tutti. Le responsabilità vanno giudicate dagli organiil sindaco ma addirittura il Nostro sgraditissimo PODESTA' (questo vuole il fascista Buttafuoco).
EPILOGO: quale rudere dei cinque o sei residuati bellici del Circolo Unione, stomacato dall'odierno spettacolo di deteriore politica comunale, ho chiesto ufficialmente le dimissioni della Deputazione di quel circolo là per il decoro del sodalizio che mi appartiene per un assiduo pagamento semisecolare. Escludo dalle dimissioni il Presidente perché lo sapevo contrario a questa ripugnante speculazione. statali competenti (magistratura, Corte dei Conti, organi amministrativi). Altrimenti di passato si muore. Questo punto è stato molto applaudito.
5) Il presente si chiama gestione commissariale. I viminaleschi (perché nominati dal Viminale) hanno il merito di avere attenuato la mala gestio; hanno però tre colpe: a) sono incompetenti. Il comune oggi è una impresa. Non può venire gestito come se fosse una sine cura che ti permette di ostentare la fascia tricolore il 4 novembre; B) SONO ASSENTI INGIUSTIFICATI. C) abbandonano troppo i l'amministrazione a gente a dir poco più incompetente di loro. Ho additato il caso tragicamente emblematico del Regolamento della Monnezza messo all'ultimo momento nell'ALBO PRETORIO ON LINE. Se vale, tutta la riscossione è contra legem, contro quel regolamento cioè; se non vale (come credo). non si può tassare selvaggiamente la gente senza REGOLAMENTO. Se ce n'è uno nascosto, siamo alla criminalità pubblica totale.
6) IL FUTURO: Racalmuto è ad una scelta: o continua come sempre e defluisce verso un villaggetto dormitorio per lavoratori fuori sede e per pensionati nostalgici (tipo il sottoscritto) o si decide a diventare centro propulsore di sviluppo economico impiantando o facendo impiantare industrie minerarie come quella dell'alabastro e della lavorazione del melograno o dello sfruttamento elle immense falde idriche o degli allevamenti e culture intensive alla FORESTALE e via discorrendo. Problema finanziario? Il comune di Racalmuto ha occulti (non figurano in bilancio) oltre 15 milioni di crediti liquidi ed esigibili; basta farli emergere e mi offro di farli subito monetizzare (scontare) presso una banca estera (Lussemburbo, Vaduz ) ove sono banche che solo formalmente sono comunitarie, in realtà cinesi. Quindi lavoro ben retribuito per giovani, impulso economico, tassazione equilibrata. futuro MIGLIORE.
7) Il corollario finale: come e chi eleggere ad amministrarci. Se il Comune è un'azienda (credo Racalmuto la settima o ottava azienda dell'agrigentino col suo fatturato di almeno 25/30 milioni di euro all'anno) è una impresa dissestata. (Nessuno si rende conto di quanto sia deleterio avere credo 10 milioni di euro di debiti spalmati in dieci anni). Non ho cifre esatte ma il fenomeno è grosso modo quello. Quindi non serve né una persona onesta (ma incapace) né un letterato, né un funzionario delle imposte, né un commerciante che non ha dato commercialmente buona prova di sé e neppure un altro falso commerciante che ha dato molta buona prova di sé, né chi mi risulta nullafacente, e neppure un urologo in disuso. Occorrerebbe un Marchione in sedicesima. Non c'è. Come supplire? con una squadra: un sindaco simbolo e tre o quattro ultraspecialisti che l'assistano: un manager che sa di conti economici e di situazioni patrimoniali, un dirigente d'azienda vero insomma, un giurista che possa seppellire senza assolvere nessuno il tremendo passato fallimentare prima segnalato, un abile direttore contabile che il vero bilancio comunale lo sa redigere senza farselo suggerire da catanesi che pensano di mettere a posto tutto caricando in modo non INERENTE la voce del costo della monneza che poi si scarica automaticamente sui già tartassati contribuenti della nostra Racalmuto. Certo che questa campagna elettorale, partita indecorosamente sul Fioglio del gran Panìzone due estati fa, si trascina sempre peggio. Ora Felice, connivente un giovane direttorio del Circolo Unione, da Ivan e Antonello vuol farsi imporre un atto di resipiscenza per sacrificarsi per il bene del paese e fare lui non il sindaco ma addirittura il Nostro sgraditissimo PODESTA' (questo vuole il fascista Buttafuoco).
EPILOGO: quale rudere dei cinque o sei residuati bellici del Circolo Unione, stomacato dall'odierno spettacolo di deteriore politica comunale, ho chiesto ufficialmente le dimissioni della Deputazione di quel circolo là per il decoro del sodalizio che mi appartiene per un assiduo pagamento semisecolare. Escludo dalle dimissioni il Presidente perché lo sapevo contrario a questa ripugnante speculazione.
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