VENT'ANNI DOPO, per subornazione del caro Tanu Restivu si concede la cittadinanza onoraria a Nalbone. E' depresso e deve parlare. Non sa. Mi chiama a Roma per parlare al posto suo. Me la fa costare un occhio della testa. Vengo a Racalmuto appositamente. Anticipo il testo del mio dire. Il Nalbone teme che possa urtare le orecchie diffidenti dei miei non estimatori di Viale della Vittoria. Passa il testo. Organizzano una canea per sabotarmi. Mia moglie presente inorridisce. Non li potrò mai perdonare.
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