Sciascia è sublime,
perfetto, inattingibile, irraggiungibile, genio di incomparabile
intelligenza, sapidissimo prosatore: solo che è inestricabilmente
schiacciato al suo tempo. Non è neppure profeta: cosa ha previsto in
ordine al fenomeno Berlusconi; e cosa sull'attuale congiuntura del
tecnocrate Monti (che è cosa seria molto più seria e complessa di
quello che certi miei amici di FB vogliono talora accreditare); e
cosa poi sulle contemporanee vicende di quella che lui chiamava
Regalpetra, a partire dal ruolo di un Petrotto a quello
dell'interludio di mio cugino Restivo Pantalone, per non parlare del
succedersi di poco gloriose triadi, di cripto sindacalesse al
Tramonto e di tanti loro repentiti laudatores); e che dire
dei novelli poetastri di casa nostra o dei loro cugini scrittorelli
che anonimamente si mettono a insolentire calunniando con la
compiacenza di susssiegosi blog di paesana scrittura? Lasciamo
Sciascia al suo tempo; gloriamocene (sempreché ci guadagniamo). Lui
ci ha descritto come un paese di folli, di facinorosi, di gente
iniqua: noi invece lo esaltiamo come la nostra più grande gloria,
come il genio dei geni, come l'inventore di una fondazione cui nulla
ha fornito oltre al nome e carte stracce e qualche acquatinta,
acquaforte o che so io. Se il vangelo mi dice: lascia che i morti
seppelliscano i morti, divento ultraevangelico. Ai miei stimati
amici della locale intllighenzia dico: affidiamo Racalmuto alle nuove
leve, aiutiamoli a far risorgere questa strana araba fenice che è
Racalmuto a proiettarsi in un nuovo ciclo di glorie non solo
letterarie, ma culturali, di grande avvedutezza, di sapienza nelle
cosiddette professioni liberali. Ne sono certo, fra qualche anno si
avrà una meravigliosa cittadina gelosa del suo storico nome:
RACALMUTO, senza orpelli di sorta, senza pseudonimi letterari, non
più insulsa pietra regale ma civilissima STATIO
pluriculturale: araba, normanna, bizantina, greco-romana, sicana e
soprattutto pre-sicana. L'archeologia ci aiuta; la storia va
corretta; i microstorici redurguiti. I blog ossequienti, negletti.
martedì 30 settembre 2014
Sciascia è sublime, perfetto, inattingibile, irraggiungibile, genio di incomparabile intelligenza, sapidissimo prosatore: solo che è inestricabilmente schiacciato al suo tempo. Non è neppure profeta: cosa ha previsto in ordine al fenomeno Berlusconi; e cosa sull'attuale congiuntura del tecnocrate Monti (che è cosa seria molto più seria e complessa di quello che certi miei amici di FB vogliono talora accreditare); e cosa poi sulle contemporanee vicende di quella che lui chiamava Regalpetra, a partire dal ruolo di un Petrotto a quello dell'interludio di mio cugino Restivo Pantalone, per non parlare del succedersi di poco gloriose triadi, di cripto sindacalesse al Tramonto e di tanti loro repentiti laudatores); e che dire dei novelli poetastri di casa nostra o dei loro cugini scrittorelli che anonimamente si mettono a insolentire calunniando con la compiacenza di susssiegosi blog di paesana scrittura? Lasciamo Sciascia al suo tempo; gloriamocene (sempreché ci guadagniamo). Lui ci ha descritto come un paese di folli, di facinorosi, di gente iniqua: noi invece lo esaltiamo come la nostra più grande gloria, come il genio dei geni, come l'inventore di una fondazione cui nulla ha fornito oltre al nome e carte stracce e qualche acquatinta, acquaforte o che so io. Se il vangelo mi dice: lascia che i morti seppelliscano i morti, divento ultraevangelico. Ai miei stimati amici della locale intllighenzia dico: affidiamo Racalmuto alle nuove leve, aiutiamoli a far risorgere questa strana araba fenice che è Racalmuto a proiettarsi in un nuovo ciclo di glorie non solo letterarie, ma culturali, di grande avvedutezza, di sapienza nelle cosiddette professioni liberali. Ne sono certo, fra qualche anno si avrà una meravigliosa cittadina gelosa del suo storico nome: RACALMUTO, senza orpelli di sorta, senza pseudonimi letterari, non più insulsa pietra regale ma civilissima STATIO pluriculturale: araba, normanna, bizantina, greco-romana, sicana e soprattutto pre-sicana. L'archeologia ci aiuta; la storia va corretta; i microstorici redurguiti. I blog ossequienti, negletti.
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