Lillo Taverna Voglio i tre vasi originali, non quelli fasulli che avrebbe voluto il belante pastorello. Tre vasi di pietra ma di quella con cui chiese e colonne di chiese racalmutesi sono state edificate, la pietra estratta nell'ex convento di san Benedetto (territorio di Favara ma dal Pirri assegnato a Racalmuto). Estrarre il masso è agevole. Scolpirne i vasi, come quelli genuini che mostrano alcune foto, è possibile. La lavorazione marmi dei Conti, quelli bravi, quelli che lavorano nel quartiere del Carmine è in grado di farne riproduzioni fedelissime. Li ho visti all'opera, posso assicurare. I soldi? ma il Comune invece di prestarsi a questa speculazione di immobiliaristi politicizzati volta a far locupletare somme esorbitanti inventando speciosamente una invereconda casa Sciascia, potrebbe attingere agli eccessi delle rese tributarie che con il sistema (non criticabile) di tassazione TARI 2014 inonderanno le casse comunali. Con questo nuovo sistema impositivo, gravissimo per i cittadini racalmutesi, tra gli introiti dell'anno scorso e l'applicazione di quest'anno, quale surplus si è verificato?. Bene. Ristoriamo la liquidità racalmutese con lavori e iniziative produttive, quella liquidità prosciugata da tasse giuste ma tanto dissolutrici dell'economia locale. Mica vogliono supertartassarci per ripianare i debiti del triennio commissariale solo per obbedire alla Corte dei Conti, e quindi dirottare fuori di Racalmuto i nostri magri risparmi magari per andare a foraggiare quegli appaltanti di cui agli attacchi del buon Petrotto?
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