12 febbraio
20.40.40
Caro Lillo,
non storco il muso ma nutro qualche perplessita'. I documenti che ho letto su
Messana, sul web ce ne stanno parecchi, gettano forti ombre sui suoi trascorsi
di Questore a Lubiana e sulla successiva esperienza siciliana ai tempi di
Giuliano, sino a considerarlo un criminale di guerra. Certamente non sono
Vangelo e lo Stato italiano lo ha lasciato al suo posto sino al suo
pensionamento nei primi anni '70 quale Dirigente generale di Pubblica sicurezza
del Ministero. Ben vengano le tue ricerche: io non ne so abbastanza da poter
esprimere un giudizio.
Lillo Taverna Carissimo Gigi, quelle cazzate
che hai letto tu le ho lette pure io; non c'è niente di documentato- Dico che
una qualche colpa ce l'hanno i familiari a non reagire a colpi di querele e
denunce. Voglio vedere cosa potrebbero eccepire questi signori calunniatori e malevoli
dicitori di sospetti ipotesi. Cioè il nulla.
Ho già un mare di documenti per smentire tutti e tutto.
Compreso Li Causi, ma siccome Li Causi è del mio vecchio partito comunista sarò
lieve con lui anche perché lui fu sì dispettoso con Messana ma con arguzia e
abilità stilistica tutta rossa. Io e Li Causi siamo della stessa scuola e
sappiamo quando una battaglia la
dobbiamo fare per scopi propagandistici. I nostri nemici di classe sono
agguerriti e noi dobbiamo vincere se occorre anche con la menzogna se giova al
partito- Sto scrivendo in fretta e furia proprio per essere il più schietto
possibile. Questo pomeriggio l'ho passato con Guglielmo Schillaci Ventura la
lingua tagliente del Circolo Unione che di tutti parla male fuorché di se stesso scusandosi col dire: mica posso
denigrare persino me stesso. Mi ha parlato a lungo dei grandi meriti del
questore Messana, del grandissimo bene che ha fatto a Racalmuto, mi citava
fatti, persone, uomini, luoghi e cose. Gli ho detto: consentimi di registrare.
Non ho memoria così titanica. Ma mi difendo.
Se Malgrado
Tutto a suo tempo sbagliò. costa tanto oggi fare atto di resipiscenza?
Gentilissima
signora Giovanna, credo che Le debba chiedere scusa. Mi perdonerà ma quando ho
iniziato la mia battaglia per fare intestare una strada di Racalmuto al suo
degno grandissimo figlio ETTORE MESSANA (e non è detto che a prescindere dalla
rispettabile volontà della famiglia non ci riesca) non pensavo minimamente che
certi ceffi racalmutesi si erano permessi talune imperdonabili infamie. Debbo
anche stigmatizzare che un certo Messana per adozione abbia dato suggello a
quelle infamie. Confesso che se avessi saputo non sarei stato così imprudente.
Mi perdoni per questa imprudenza.
Il Messana
acquisito ha cercato in modo maldestro di difendere il nome e non l'uomo, la
cosa mi ha infastidito non poco ma data la fonte gli ho dato il giusto peso
LILLO: Sì,
ma finiva con l'avallare quello che stava scritto sopra, ammesso che l'abbia
letto. Il meno che io possa dire è che se l'ha letto non ci ha capito un tubo.
Quelle di sopra - mi consenta il mio linguaggio scurrile - è tutta una accolta
di stronzate. Sono "superfetazioni" disinformate, malevoli,
imbecilli. Che ci mettiamo a dar corda e spago alle veemenze di un certo TITO
dell'epoca? Questa è faccenda che trascende il giusto ritegno della famiglia, anche
l'imbarazzo del Min. Interni di Alfano per certe cattiverie di poliziotti
invidiosi e meschini. Questa è una faccenda che dovrebbe impegnare le autorità
massime nella difesa del buon nome dell'Italia. Certe cose senza fondamento non
offendono il Messana ma l'ITALIA. Noi non siamo stati mai crudeli colonialisti.
Forse solo Graziani. Ma si difese bene con il celebre libro: HO DIFESO LA
PATRIA. Messana doveva scrivere un libro: ho servito e onorato l'Italia. Io non
sono patriota, sa! Ma la verità soprattutto!. Le chiassate del 2012 a Riesi
sanno di putridume propagandistico, di cerca di contributi per manifestazioni
pseudo culturali. La Repubblica, non so che le ha preso. Di solito è giornale
serio. Ma se nessuno contesta!
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