Complimenti e complimenti. Se Pietro D'Asaro ebbe a dipingere Santa Rosalia per Racalmuto (e su questo non ci sono dubbi anche se il quadro andò smarrito) non potè che dipingengerla similmente: viso di fanciulla sbocciata sotto il Monte Castelluccio; rotondetto e agrestamente sognante. Spero, mi auguro, sollecito che qualche comitato locale racalmutese acquisisca un quadro così radicato nelle nostre radici storiche, nelle nostre genuine ascendenze religiose e pure mistiche, nella nostra più autentica fede e lo esponga in una recuperata chiesetta all'incrocio della discesa di Marco Antonio Alaimo dalla parte del quartiere di San Giuliano come sanciscono le autentiche carte in Matrice e presso l'Archivio Arcivescovile di Agrigento. Si onori anche con feste adeguate la nostra unica e sola Santa Protettrice, nostra esclusiva Patrona celeste. Tanto affermano documenti intangibili. Tutto il resto è mistificazione, imbroglio, famelici pasticci di preti voraci, ma anche di fanatiche beghine e non vanno assolti neppure abili poeti. Che la loro mirabile fantasia la rivolgano alle cose della letteratura, dell'amena immaginazione più o meno paratattica.
Nessun commento:
Posta un commento