Certo la prima EFFE ad Emilio è riuscita alla grande. Applausi gli arrivano sino dagli USA. Tamburi luci e danze, un salvifico tripudio. I grandi problemi dunque, dissolti. Le bollette delle luminarie in eterno accese smunte ed archiviate. Le precorse tarsu e simili ad aliquote stratosferiche contra legem (art, 1 di un certo regolamento) finite (per ora) nel dimenticatoio. Patto di stabilità reso instabile, I grandi veri evasori (non quelli di Lauricella ma quelli delle mie segnalazioni) potentissimi o coltissimi o referenziatissimi accantonati. I debiti precorsi indebiti si onorano per ordine dei magistrati amministrativi di Palemo colleghi di certi nostri commissari romani; mentre i quindici milioni di euro di crediti certi liquidi ed esigibili di cui parlo da anni non si riscuotono o non si cartolarizzano: Dio non voglia l'economia paesana a dire di popo' e di un certo innominabile ragioniere andrebbe chissà perché in rovina. L'IMU sulle terre dell'anno scorso evasa (per il 70% in percentuale, di modesto importo, meno di 300.000 euro, in cifra assoluta) non si riscuote strafottendosi dei conflitti d'interesse in seno a lor signori e soprattutto alle loro signore che pur ci amministrano. Intanto una iniziativa per dar lavoro ai giovani (quale ad esmpio lo sfruttamento dell'alabastro o la coltivazione delle neglette terre della Forestale o lo sfruttamento delle acque sorgive delle terre dello Zaccanello e delle adiencenze sino ad arrivare all'ormai desueto sacrario della Noce), manco a parlarne. Ma che importa: la festa è riuscita, le luminarie acciecanti, i tamburi assordanti, le danze lissureggianti. Viva la Beddra Matri di lu Munti.
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