Ill.mo Signor Governatore dottor
Visco,
se Le dico che sono l'ex
ispettore di Vigilanza Calogero Taverna, colgo un sorriso: Carneade
chi era costui.
Avventuroso siciliano
bazzico di questi tempi la città di Rieti. Provo grande rammarico
nel vedere sbarrata – e mi dicono in vendita alla Fondazione Cassa
di Risparmio – la gloriosa filiale BI.
La realtà reatina è
molto complessa e nulla ha a che fare con la regione o con la stessa
provincia di Roma. Non riesco a comprendere come si proceda ad
obnubilare, per discutibili lesine sulla spesa, gloriose istituzioni.
Una sede provinciale è
centro propulsivo propugna iniziative oculate e crea cultura, lega la
periferia al centro, corregge distorsioni negli affari bancari e
finanziari al momento del loro insorgere ed altro, altro ancora.
Svolge una vigilanza a stretto contatto con il territorio; giammai è
vacuità dispersiva di fondi pubblici.
Sono legato alla vecchia
legge bancaria e per me resta ineludibile il brocardo iniziale che
voleva raccolta del risparmio ed esercizio del credito faccende di
“interesse pubblico”, espressione che non convinceva i legulei ma
che ha determinato miracoli economici ed ispirato governatori sommi.
Visto che in questo
momento forze esterne non si sono potute impossessare dello scranno
di via Nazionale 91, La prego Signor Governatore si conceda una pausa
di riflessione, si convinca che risparmi per riforme dissennate ed
“incolte” vanno dismessi. Gli “americani” che sono approdati
a palazzo Koch vanno rettificati, corretti, ripensati e i loro errori
gestionali devono essere superati ripristinando l'autoctona cultura
italiana.
E ciò glielo dico da
Sinistra.
Riapra Rieti ed altre
provvidenziali strutture della periferia. Il Paese gliene sarebbe
grato.
Mi scusi l'ardire e
voglia accettare il mio augurio a che Ella imiti e superi Guido
Carli. Riprenda la gloriosa strada del Governatore guida dello
sviluppo del Paese.
Calogero Taverna
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