Arte, oscenità, allusioni omo, depravazione, poesia, arcano, orgia, libertà , scostumatezza, irrefrenabile esplosione dei sensi, eros oltre il bene e il male, ritegno, momdo pudico, impudico? Vorrò vedere chi interverrà. Per giustificare, per condannare, per spiegare. Come fa un docente a presentare simili arcani ad una terza liceo mista. Il mio parere? Latino: omnia munda mundis ma non saprei che dire ad una terza liceo mista. Sarei schietto ed esplicito. Finirei sotto processo per corruzione di minori (peggio se donne). Ma come poi fa a spiegare il divino Omero tale docente quando davvero vuol far comprendere l'amore (insano?) tra Achille e Patroclo? Dirà che era un caldo e castissimo affetto tra due non diversi. Achille infatti amava Briseide. "Disse così, Patroclo obbedì al suo amico,/fuor dalla tenda condusse Bisreide guanca gaziosa;/ la diede da condur via, e i due se ne andarono lungo e navi;/ ma essa mal volntieri andava con loro, la donna; e Achille/ scoppiando in pianto sedette lontano dai compagni, in disparte,/ in riva al mare canuto, guardando l'interminata distesa,/e molto implorava la madre .....-Diceva così versando lacrime." Sublime! Come spiegherebbe questi versi un precario dai pochi euro in tasca? Direbbe dell'omosessualità di Patroclo che credo qui gioisce a toglier di mezzo un ostacolo al suo vizietto come ora si dice? E Achille non ebbe forse a consolarsi eroticamente con il maschio amore di sempre, memore delle oscene e gradite carezze di Chirone? Cosa volete che sappia un precario, una precaria poi! Con tutto questo francescanesimo puritano falso bugiardo e moralistico?
Mi capita che in via del tutto riservata venga censurato per l mia scarsa conoscenza dell’insegnamento del erotismo del mondo antico nelle scuole. Mi scrive un validissimo professore, giovane ma già autore di belle e acclamate pubblicazioni. Ho avuto però l’impressione che si volesse più difendere la categoria dei “precari” da me pervicacemente insolentita che non la rettifica di mie molto labili digressioni scientifiche sull’erotismo dei greci e ormai sulla libertà assoluta di linguaggio nelle nostre scuole. Riporto ANONIMAMENTE quello che mi si obietta e quello che maldestramente cerco di rimbeccare. Mi piacerebbe che si aprisse un dibattito su chi ha ragione. Magari per addottrinarmi senza improba fatica di leggere ponderosi e noiosi volumi che disdegno con tutte le mie forze. Non se ne abbia il giovane professore. Del resto lo tengo occulto come suo desiderio. Io ho dismesso da mezzo secolo il culto del segreto bancario. Certe mie ormai inflessibili nemiche lo sanno.
Buonasera, ho letto il suo post sulla sessualità nel mondo antico. Vorrei sommessamente farle notare che il punto di vista che lei ha assunto è quello cattolico, che forse era presente anche nelle scuole statali molti anni fa. Le posso dire che già quando ero studente liceale (negli anni 90) i docenti di latino e greco non avevano remore nel descrivere la verità, ormai descritta dettagliatamente anche nei libri di testo. Mi creda, precari o non precari, parliamo tutti a scuola della sessualità nel mondo antico e non è più un segreto che Achille e Patroclo si amassero. Preciserei, però, che nell'antichità non esisteva l'omosessualità (il concetto intendo, ovviamente la pratica esisteva), semmai si distingueva tra attività e passività sessuale,a prescindere dal proprio oggetto d'amore (maschio, femmina, maggiorenne o minorenne che fosse). Le suggerisco sommessamente la lettura dell'ottimo saggio di Eva Cantarella, "Secondo natura", ed. Rizzoli. Buonanotte
Non ho difficoltà ad ammettere che tu abbia ragione ed io torto. Non mi intendo di scuola. La mia certo è la visione di chi crede che la scuola italiana va tutta chiusa e riformata dalle radici. Comunque non ho alcuna visione cattolica, anzi direi ferocemente anticattolica. La chiusa delle mie frecciate dovrebbe avere un senso inequivocabile. Ma la filosofia dell'incomunicabilità la dice lunga. Pensa che non so se ho ben capito il tuo pensiero. Che a scuola si dica che uscita Briseide dal letto di Achille sia entrato Patroclo senza ormai concorrenti femminili mi torna ostico crederlo. Che a scuola ci si possa permettere che il significato del quadro di Achille e Chirone è che il giovinetto Achille veniva sodomizzato con sommo suo piacere stento proprio a crederIo. Poi non leggo libri per principio, Preferisco scriverli (se ne ho voglia).
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