martedì 24 novembre 2015


Roma 10 febbraio 1995

 

Carissimo Arciprete Puma,

quando mi ero piccato di essere divenuto un esperto in Archivi della Matrice, ecco che il suo albero genealogico manda in frantumi le mie presunzioni. Per varie volte mi sono cimentato con i suoi antenati e costoro si vendicano di me impedendomi una corretta genealogia.

Quella ultima che le fornii va strappata perché - come le dissi questa estate - contiene un gravissimo errore: indico come genitori di suo nonno Salvatore Puma (sposatosi con Burruano Dorotea l’11/3/1882) tali:

·      PUMA  PAGLIARELLO CALOGERO e SFERRAZZA PAPA GIUSEPPA (sposatisi il 25/10/1873).

Non foss’altro che per questioni anagrafiche, trattasi di dato inattendibile. Invero, risulta che suo nonno Salvatore Puma era figlio di Calogero Puma e Concetta (non Giuseppa) Sferrazza (Registro matrimoni della Matrice 1877-1891, n.° 180). Ed è proprio questo Calogero Puma che costituisce un ostacolo insormontabile per le mie ricerche.

Nato, presumibilmente, attorno al 1815, dovette sposarsi con Sferrazza Concetta subito dopo il 1853. Sino a questa data, le mie indagini - che credo attendibili - non appurano alcun matrimonio a tal riguardo: quindi deve essere avvenuto dopo e non reputo che possa essere stato celebrato dopo il 1862. In questi dieci anni - tra il 1853 ed il 1862 - sicuramente ricade quel matrimonio, ma sinora non sono riuscito a rintracciarlo. Sarà per effetto degli sconvolgimenti dell’epoca che portano alla distruzione delle carte municipali, sarà perché mi pare che manchino gli atti matrimoniali dal 1854 al 1856, fatto sta che non trovo quell’atto che è basilare per la esatta individuazione di quel Calogero Puma (solo negli atti di matrimonio infatti sono reperibili le generalità dei genitori). Purtroppo non trovo neppure presso la Matrice l’atto di morte, che se non porta le generalità dei genitori, reca almeno l’età che agevola la ricerca dell’atto di battesimo, dove sono ovviamente indicati i genitori.

Calogero Puma, sposato con Concetta Sferrazza, è sicuramente ancora vivo alla data del matrimonio del proprio figlio Salvatore (11.3.1882). Il suo decesso non dovrebbe cadere troppo dopo questa data. Forse quell’atto di morte è reperibile presso il Municipio. Ove forse - ma l’escluderei - potrebbe rinvenirsi anche l’atto di matrimonio allo stato civile. Questo atto di matrimonio ai fini civili potrebbe però trovarsi ad Agrigento, presso l’Archivio di Stato (atti similari li abbiamo già trovati il prof. Nalbone ed io). Quando sarò a Racalmuto, mi industrierò in tal senso. Frattanto, lei - se interessato e se ne ha voglia e piacere - potrebbe effettuare qualche ricerca presso il Municipio di Racalmuto (e naturalmente presso i suoi archivi della Matrice, se pensa di avere maggior fortuna di me).

Ho fatto questo lungo sproloquio, perché senza precise generalità del menzionato Calogero Puma sposato con Concetta Sferrazza, le ricerche si arenano e naufragano.

Pensi che la Numerazione delle Anime del 1822 (ultima esistente presso la Matrice) registra ben quattro fanciulli a nome “Calogero Puma” ed uno qualsiasi di quei quattro potrebbe essere il Calogero che ci interessa. Certo una analisi critica restringe il campo ad una sola alternativa, comunque sono sempre due diversi alberi genealogici. E vediamo perché. Questi sono i quattro fanciulli di nome “Calogero Puma”  nella predetta Numerazione delle Anime:

N.° pr.     Cognome                          nome                        parentela    anni

·      A)

6565
PUMA (DI)
CARLO
 
 
6566
PUMA (DI)
ANNA
MOGLIE
 
6567
PUMA (DI)
ANTONIA
F.A
10
6568
PUMA (DI)
CALOGERO
F.O
7
6569
PUMA (DI)
M. GIUSEPPA
F.A
4
6570
PUMA (DI)
FRANCESCO
F.O
1

 

·      B)

6516
PUMA (DI)
GIOVANNI DI PASQUALE
capo famiglia
 
6517
PUMA (DI)
GRAZIA
MOGLIE
 
6518
PUMA (DI)
GIUSEPPE
figlio
19
6519
PUMA (DI)
CALOGERO MAG.
figlio
11
6520
PUMA (DI)
CALOGERO MIN.
figlio
2

 

·      C)

6592
PUMA (DI)
PLACIDO
capo fam.
 
diviso
6593
PUMA (DI)
SALVADORE DI PLACIDO
capofamiglia
 
 
6594
PUMA (DI)
ANTONINA
MOGLIE
 
 
6595
PUMA (DI)
CALOGERO
figlio
5
 
6596
PUMA (DI)
CALOGERA
figlia
3
 

 

1.    Quanto al “Calogero” del gruppo familiare sub A) - che invero è quello che io reputo essere il vero suo ascendente - la Numerazione ci dice che ha nel 1822  sette anni: è nato quindi attorno al 1815.

2.    Se dovesse trattarsi invece di uno dei due “Calogero” del gruppo familiare sub B), ai fini delle ascendenze genealogiche questo sarebbe indifferente: sono infatti entrambi figli di  PUMA GIOVANNI di PASQUALE  e GRAZIA.

3.    Credo che vada, invece escluso quello del gruppo familiare sub C): i PUMA PAGLIARELLO sono una famiglia tra le più antiche di Racalmuto ed il gruppo sub C) appare invece un nucleo familiare forestiero, provvisoriamente insediatosi qui a Racalmuto. Si pensi che il capostipite porta il nome - del tutto singolare nel nostro paese - di Placido. Prima e dopo, non mi è stato dare di incontrare nessuno dei ceppi dei Puma - e ancor meno dei Puma Pagliarello - chiamarsi con quel nome.

Dando per buono che Calogero Puma sia proprio il figlio di Carlo Puma Pagliarello, riabbozzo il suo (presunto) albero genealogico, salvo a rettificarlo quando e se  in possesso di elementi diversi.

Ad ogni buon conto, i suoi antenati, carissimo padre Puma, non sono nuovi nel dare filo da torcere agli archivisti della Matrice. Ecco quel che trovo annotato in esordio del libro degli Sponsali della Matrice 1803-1812:

«Dopo una esatta, e lunga ricerca non si è potuto trovare nei libri Parrocchiali annotato il matrimonio di Carlo di Puma Pagliarello con raggione, dapoichè non si sposò in questa Parrocchia di Racalmuto, e quindi avendo passato a ricercare i libri dei Proclami, sembra vero quanto si dice di sopra, perché non si trova denunziato col nome di Carlo, ma come siegue, cioè “Sponsali tra Giuseppe Puma Pagliarello figlio di Francesco, e Maria Chiodo con Calogera Picone Piccionella figlia di Pietro, e Veneranda Zaffuto della Comune di Grotte”, quindi il matrimonio, se sarà pel nome di Carlo Giuseppe si può vedere nei libri parrocchiali di Grotte. Li detti sponsali furono proclamati nel mese di dicembre 1804, ed è perciò che il matrimonio sia stato celebrato nella parrocchia di Grotte nel mese gennaro 1805 opure nello stesso mese dicembre 1804. Non si può dare altra cognizione. - Sac. Alf.° Santino»

 

«Fatta una più accurata perquisizione del suddetto mio predecessore, ho trovato a 21 agosto 1809 gli sponsali di Carlo Puma da questo con Anna Bellomo da Grotte. Conciocché si smentisce la dichiarazione fatta dal ridetto mio predecessore, volendo confondere gli sponsali di un certo Giuseppe Puma per il Carlo. - p. Sac. Giovanni Lancellotto»

 

Le ricerche archivistiche si erano rese necessarie per poter consentire a Carlo Puma di risposarsi, dopo la morte della prima moglie. Sposò infatti il 21.8.1809 Anna Bellomo da Grotte (l’antenata dei Puma che qui ci interessano) ed alla morte di questa, si risposò piuttosto tardi, il 21.4.1839, con Catalda Mantione, da cui ebbe altra prole. Ebbe, comunque lunga vita, morendo il 20.2.1867, alla veneranda età per quei tempi di 80 anni.  In nota all’albero genealogico, riporto alcuni dati in proposito.

Altro Puma  - anche lui ostico ai maldestri archivisti della Matrice di Racalmuto  - fu il padre di Carlo Puma, CALOGERO. Anche egli, vedovo, contrasse due matrimoni:

1.    il 12.9.1779 sposa Vincenza d’Ippolito;

2.    il 5.6.1786 , Antonina Salvo Ruggeri (la madre del predetto CARLO Puma Pagliarello).

[Per maggiori dettagli, cfr. l’apposita nota in calce all’Albero Genealogico allegato.]

 

Ribadisco che, dato l’intralcio delle generalità di Calogero Puma - quello sposatosi a metà dell’Ottocento con Concetta Sferrazza, si veleggia solo sulla base di una congettura; ma tale navigazione a ritroso nel tempo si arena alla fine del Seicento: si giunge ai coniugi Francesco e Santa Puma Pagliarello ma di loro non riesco a trovare la registrazione del matrimonio (anche perché per quell’epoca non sono disponibili gli sponsali ed il registro dei matrimoni è lacunoso o mancante).

Santa e Francesco Puma abitavano sicuramente a Racalmuto negli anni ‘90 del XVII secolo: lo attestano questi due atti di morte di due loro bambini:

 

n.°        data          nome          padre                  madre       COGNOME                      età

1.     

319
11.8.1697
ANTONIO
FRANCESCO
SANTA
PUMO PAGLIARELLO
2

2.

369
12.10.1697
VINCENZO
FRANCESCO
SANTA
PUMA PAGLIARELLO
 

 

Ma codesto Francesco Puma Pagliarello della fine del Seicento di chi era figlio? E’ qui che le mie ricerche s’incagliano del tutto. Costui ebbe a nascere verso il 1670, credo che si sia sposato poco dopo il 1685 (emerge che il figlio Giovanni di cui all’Albero Genealogico fu battezzato il 3 dicembre 1688 [1]); è certo che era ancora vivo al tempo del matrimonio del figlio Giovanni (l’ascendente dei Puma) e cioè nel 1717; risulta defunto già nel 1722[2] e, naturalmente, al tempo del matrimonio dei figli Giuseppe e Francesco (1731 e 1734), come dai prospetti seguenti:

38
5
8
1731
Puma
Gioseppe
Francesco q.am
Collura Santina
con
Agro'
Anna
Ferdinando
Bucculeri Campanella Francesca

 

10
3
10
1734
Puma
Francesco
Francesco q.am
Santa
 
Giglia
Gerlanda
Ignatio q.am
Libertina
 
Grillo cl. Gaspar Busuito Joseph
Torretta Francesco
 

 

Da tutta questa serie di dati emerge l’eventualità che questo Francesco Puma Pagliarello (sposato con Santa che aliunde sappiamo essere una Collura) possa essere il figlio di Leonardo e Vincenza Puma Pagliarello. Un riscontro - invero labile - ce lo fornisce la numerazione delle anime del 1660 che reca queste indicazioni:

46
PUMA (DI)
LEONARDU C.TO VICENZA M. C.TA FRANCISCU F
2
3

 

Cotesto Francesco Puma viene battezzato il 21 agosto 1659; padrini furono Carlo e Rosalia Torretta (cfr. Matrice di Racalmuto, Registro dei battesimi 1657-1664). Il padre, Leonardo Puma, dovette essere persona pia se lo troviamo spesso come padrino nei battesimi di quel torno di tempo.

Muore nel 1689, presente l’intero clero a testimonianza del risalto sociale del defunto, come da questo atto della Matrice:

n.°             data           anno      nome               generalità                                 cognome  età  

357
 25 4
1689
LEONARDO
1
VIR VINCENTIE
PUMO
63
 
 
sac.assistente:
CIRAME GAETANO
sepolto al MONTE
PRESENTE CLERO
 

 

Possiamo affermare dunque che Leonardo Puma nasce nel 1626 (in piena peste) in quel di Racalmuto. E qui gli elementi di ricerca si diradano o sono talmente vaghi da non permettere di risalire ancora ritroso.

E’ sicuramente un atto temerario quello di ritenere che i genitori di Leonardo Puma possano essere quelli del seguente atto di matrimonio, ma non ho altre scelte:

n.°             data      anno       sposo      nome       padre       madre      sposa      nome          padre       madre  teste.       teste               sacerdote

194
20
8
1618
Puma
Giovanantoni
Antonino q.am
Angela
Di Stefano
Giovanna
Francesco m.o
Betta q.am
Sanfilippo don Gioseppi
La Lattuca Deco
Macaluso Giovanne
 

 

Spulciando dal censimento del 1593 (e cioè tra i dati dell’importante documento rinvenuto dal prof. Giuseppe Nalbone presso l’Archivio di Stato di Palermo), siamo a questo punto in grado di congetturare che Giovanni Antonio Puma sia da collocare in questo nucleo familiare:

n.°     Capo famiglia                               età e composizione della famiglia o “fuoco”

101
PUMA (DI) ANTONINO
28 - ANGILUCIA SUA MUGLERI

 

Sappiamo, così, che abitava nel quartiere della “Fontana”, ed era il 101° dei ‘fuochi’ della zona; era un vicino del magnifico Adario Piamontesi, la cui pallazina era ubicata nei pressi della chiesa di S. Agata, tra il Collegio e la Matrice. Antonino Puma nasce nel 1565, il figlio Giovanni Antonio l’11 agosto del 1594 (vedi atti di Battesimo della Matrice).

 

In un quinterno molto liso della Matrice si legge, stentatamente, questa preziosa annotazione:

N.ro 29 - adi 4 di agusto - lu f. di Jo. Ant. di Puma ..

 

Questo Jo. Ant. [Giovanni Antonio] può essere dunque il nonno del Giovanni Antonio Puma di cui si è detto. Siamo nel 1564. Se le nostre congetture sono tutte valide, siamo arrivati al capolinea: invero il percorso dimostrerebbe che  il ceppo dei Puma sarebbe uno tra i più antichi nuclei familiari che le carte della Matrice ci consentono di documentare. Possiamo parlare del 1535-1540.

 

 

*  *  *

 

In quattro secoli, dal 1535 data della nascita di Jo.Antonio Puma al 21.11.1926 data di nascita del nostro arciprete Puma, intercorrono ben 13 generazioni. Dagli esordi dell’era moderna ai nostri giorni, la storia di Racalmuto viene scandita, in certo senso,  dalle vicende familiari del ceppo dei ‘Puma’, senza soluzioni di continuità.

A questo patronimico si rifanno almeno quattro gruppi di famiglie racalmutesi:

1.    i PUMA PAGLIARELLO;

2.    i PUMA CINCORANA;

3.    i PUMA semplicemente;

4.    ed i POMO.

A dire il vero, nella seconda metà del sedicesimo secolo il nucleo sembra unico: solo a partire dal 1597 comincia a distinguersi un ramo che si denomina Puma-Cincograna. Nelle carte della Matrice sono riuscito a trovare questa numerosa sfilza di registrazioni degli atti religiosi dei Puma:

25
30
7
1596
Puma
Angela
Giulio
Giovanna
85
 
 
1595
Puma
Antonella
Gioseppe
Margarita
332
 
 
1596
Puma
Antonino
Paulo m.o
Giovanna
404
 
 
1596
Puma
Antonuzza
Lisi m.o
Betta
33
26
4
1554
Puma
Basilio
Giuliano
 
35
30
4
1554
Puma
Bernardo
?
 
2297
30
8
1593
Puma
Diana
Antonino
Angila
212
7
7
1580
Puma
Dominica
Scursio
Cuntissa
1907
22
11
1591
Puma
Elisabetta
Laurenzo
Joannella
938
11
8
1599
Puma
Francesco
Petro
Gerlanda
173
18
4
1580
Puma
Gerlanda
Lisi
Betta
1245
27
6
1589
Puma
Jacuba
Lisi m.o
Betta
2608
14
7
1594
Puma
Jacuba
Lisi
Petruzza
2626
11
8
1594
Puma
Joani Antoni
Antonino
Angiluzza
1242
20
6
1589
Puma
Jo:Antoni
Laurentio
Joannella
397
 
 
1596
Puma
Margherita
Jacopo
Francesca
337
1
1
1581
Puma
Potenciana
Petro
Juannella
690
25
11
1598
Puma
Sancto
Giacomo
Francesca
170
7
4
1580
Puma
Santo
Filippo m.o
Andrianella
259
28
3
1597
Puma
Vincenza
Lorenzo
Gioanna
898
2
6
1599
Puma
Vincenza
Giulio
Gioanna
612
1
4
1587
Puma
Vincenzo
Lisi m.o
Bettuzza
86
7
5
1584
Puma
Francischella
Giseppi (magnifico)
Betruzza
93
10
2
1571
Puma (di)
Antonino
Micheli
 
6
4
10
1570
Puma (di)
Francesca
Gerlando
 
118
23
2
1576
Puma (di)
Rocco
Pietro
Juannella
172
9
7
1571
Puma (di) alias Zarraglia
Margaritella
Valerio
 
375
19
9
1597
Puma-Cincograna
Gioseppe
Petro
Gerlanda

 

Emerge che sono sicuramente antecedenti al 1550 i seguenti quattro capifamiglia:

1. Giuliano PUMA
2. Gerlando PUMA
3. Micheli PUMA
4. Valerio PUMA

 

Dal censimento del 1593 possiamo ricavare i seguenti dati, ma va tenuto presente che non è reperibile, forse perché sottratto, il fascicolo relativo all’importante quartiere del Monte (con almeno 300 fuochi):

101
PUMA (DI) ANTONINO
28 - ANGILUCIA SUA MUGLERI
373
PUMA (DI) BASTIANO
CAPO DI CASA DI ANNI 60; ANGILA MIA MOGLIE; GRACIO MIO FIGLIO DI ANNI 14; MICHELI MIO FIGLIO DI ANNI 4; LUCIA MIA FIGLIA; ANTONA MIA FIGLIA
72
PUMA (DI) GIULIO
CAPO DI CASA DI ANNI 20; JO: MOGLIE
8
PUMA (DI) JURLANDO
CAPO DI CASA DI ANNI 50; JUANNELLA SUA MOGLIE
222
PUMA (DI) LAURENTIO
30 - JUANNELLA M. - JO:ANTONI F. 4 - BETTA SUA FIGLIA
210
PUMA (DI) M° FILIPPO
45 - ANDRIANELLA M - JAC.° SUO FIGLIO DI ANNI 18 - LUCIANELLA F.
257
PUMA (DI) M° LISI
40 - BETTA M. - SANTO F. 15 - GIORL:lla F - FRANC.lla -JACOPELLA FIGLIA
20
PUMA (DI) NUCIO
ANNI 60; ANTONELLA MOGLIE
234
PUMA (DI) PAULO
52 - ANTONINELLA M. -
39
PUMA (DI) PAULUZZA
DONNA VIDUA BLANCUZZA di NUAGLA ? SUA MATRI VIDUA
135
PUMA (DI) SCURSIU
50 - CONTISSA M. - FRANCESCO F. 17 - ANTONINO FIGLIO ANNI 12  [maschi di età 5 - maschi 5 - femmine 16 - totale 28] MINICA e MAR.za

 

Va aggiunto Giovanni Antonio Puma, che ricaviamo da altre fonti.

Nell’ultimo quarto del secolo XVI Racalmuto che conta in media 4500 abitanti[3] registra tredici “fuochi” a nome PUMA, che comportano almeno 50 abitanti così chiamati (1% della popolazione). Ecco i capifamiglia di fine secolo XVI elencati per ordine alfabetico:

1
PUMA
Antonino
2
PUMA
Filippo m.o
3
PUMA
Giacomo
4
PUMA
Gioseppe
5
PUMA
Giseppi (magnifico)
6
PUMA
Giulio
7
PUMA
Jacopo
8
PUMA
Laurentio
9
PUMA
Lisi m.o
10
PUMA
Lorenzo
11
PUMA
Paulo m.o
12
PUMA
Petro
13
PUMA
Scursio

 

Tra loro emerge Giuseppe Puma, designato con l’emblematico titolo di magnifico, che sta a significare la sua preminenza sociale (forse un giurato del luogo). Vi sono poi due mastri (Lisi e Paolo): il resto apparteneva al popolo minuto  ed è da presumere che si dedicasse all’agricoltura. E’ di un secolo dopo questo transunto che traggo da una pregevole ricerca del prof. Nalbone[4], ma che - secondo me - attesta antiche radici contadine del ceppo ‘Puma’ che qui interessa:

«A 19 Novembre 7^ ind. 1713

Relaxatione fatta da Santa vidua del quondam Francesco de Puma e Gio: figlio al clerico Paulo Morreale di tt.na 3.2 di terra posta nel fego di questa e contrata della Fico confinante con detto di Morreale e altri. Sugetta in tt. 8 per ragione di proprietà all'Ill.e conte di questa  tt. 7.10 alla capella di S. Giuseppe d'entro la Matrice Chiesa. La posessione la diede la medesima giornata quale fatta per il medesimo gravio e come meglio in detta relaxatione il di di sopra.»

 

 

Il Francesco Puma del nostro “albero” è già dunque defunto alla data del 19 Novembre 1713: lascia alla vedova Santa Collura ed al figlio Giovanni (anche costui fa parte dell’«Albero») una soggiogazione su una tenuta di tummina 3,2 posta nel feudo della Fico. Gli eredi ritengono di “relaxare”(remissione di un bene gravato da pesi) al chierico Paolo Morreale. La terra, il cui beneficiario era la cappella di S. Giuseppe entro la Matrice, era del resto soggetta ad un doppio onere: tarì otto erano dovuti agli ultimi conti  Del Carretto (Girolamo e Giuseppe); mentre si dovevano altri 7 tarì e dieci grani alla Cappella di S. Giuseppe. Quindici tarì e dieci grani all’anno dovevano essere un fardello intollerabile per una vedova e per il figlio Giovanni, allora ventenne. Giovanni Puma sposerà quattro anni dopo Rosa, la figlia del defunto Giacomo Lo Longo e della vivente Stefana Lo Longo Fiaccavilla. (vedi «Albero»).

Nel Settecento operarono a Racalmuto varie generazioni di notai che si chiamavano Pumo o Pomo. Stralciando dai documenti fotocopiati dal prof. Nalbone che abbiamo già citato, abbiamo:

1. Revelo di N.r Francesco Pumo, tanto come Conservatore dell'atti del quondam N.r Baldassare d'Amico e Notaro Carlo Pumo,  presentato a ventiotto maggio ottava ind. 1715 a folio ..

2. Revelo di Not. Francesco Pumo tanto come conservatore dell'atti quondam Notar Baldassare Biundo, e notaro Carlo Pumo quanto d'atti proprii presentati hoggi li vent'otto maggio 8^ ind. 1715--- [f. 45]

3. Nos Jurati huius Terre Status Comitatus Racalmuti indubiam fidem facimus universis et singulis Officialibus Regni et ad quas per presentem videre spectat qualiter illust. Notarius Franciscus Pumo fuit et est publicus Notarius dictumque officium exercuit, et exercet in hac predicta Terra,[ ......] subscripta nostros solitos siggillos, quos in similibus utimur  siggillata absque cera in calce munita. Datum Racalmuti die vicesimo ottavo Maij Millesimo septicentesimo decimo quinto 1715.

 

e potremmo continuare.

 

A dire il vero, però, pensiamo che questa famiglia di notai non sia neppure alla lontana legata da vincoli di  parentela con i  Puma Pagliarello (ma non è certo), e quindi lasciamo cadere l’argomento.

 

Quanto ai tanti sacerdoti Puma che si riscontrano a Racalmuto, è cosa nota e desumibile dai registri della Matrice, per dovercene qui segnatamente occupare.

 

 

Carissimo padre Puma, qui concludo questa scorribanda disordinata: credo che sia tutto quello che per il momento è registrato nel mio Computer sui Puma. Qualora disponessi di altre notizie gliele manderò. Anche suo malgrado. Mi voglia bene, come sempre e perdoni questo mio lungo sproloquio. In definitiva la riguarda e quindi spero che le torno benaccetto.

L’abbraccio affettuosissimante.

 

 

(Calogero Taverna)

 

via Lorenzo Rocci, 69



[1]) Dagli atti della Matrice: «PUMA GASPARE GIOVANNI (N.° 339) ANNI 1686-1696 -  339 - tertio eiusdem dicembris 1688 (XI ind.) Ego d. Savatteri battizzavi  infantem hodie natum ex FRANCISCO et SANTA Puma Pagliarello jugalibus cui nomen impositum “Gasparum Joannem Pumo” - PP. Hieronimus et Joannam Provenzano»
[2]) Trascrivo questo atto di morte dai registri della Matrice: «Morti 1714-1724 - Anno D.ni 1722 XV Ind. 27 Junii - NICOLAUS filius quondam FRANCISCI et viventis SANTE di Puma Pagliarello huius terre Racalmuti ann. 24 circiter in communione S. Matris Ecclesiae, et in sua propria domo animam Deo reddidit cuius corpus sepultum est in hac Matrice Ecclesia et confessus et Sacro Viatico refectus et sacro oleo roboratus per me d. Franciscum Torretta cappellanus»
[3]) L’Amico del Popolo del 22 dicembre 1991 dedica un foglio a Racalmuto. Vi viene citato il “rivelo” del 1593, ma impropriamente, visto che non viene segnalata la mancanza del censimento del quartiere del Monte.
[4]) DEPUTAZIONE REGNO INV. N. 5 - RIVELI ANNO 1714 VOL . 1682 - f.98.
 
 

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