Bando alle ciarle. La storia si fa riscoprendo fatti veri
e non rimartellando calunniosi giudizi di valore.
Basta sfogliare
gli archivi avalutativamente, senza pregiudizi, senza tesi preconcette sia pure
a fine di impellente lotta politica.
Come per il
diritto: da mihi factum, tibi dabo ….
iudicium historicum
Ettore Messana a
31 anni da semplice vice commissario di Mussomeli nessuna strage di stato compi
nell'Ottobre del 1919 a Riesi, ove ferveva il caos postbellico del Combattivismo
e dei Reduci; l'occupazione delle terre incolte un pretesto per sediziosi alla
Angeletti che neppure siciliano era o per le frenesie del ribelle Ambrosini di
Favara.
Un tenente dell'esercito
di Acquaviva ucciso in disparte con un colpo di pistola alla gola: esecuzione
agghiacciante ancora rimasta oscura ed impunita.
Una relazione del prefetto
di Caltanissetta del successivo dicembre è consultabile all'Archivio Centrale
di Stato di Roma.
L'abbiamo
reperita, la signora Giovanna Messana, diretta nipote del 'questore' Messana,
ed io, appena abbiamo iniziato anni fa le ricerche sul suo grande NONNO: ETTORE
MESSANA.
Messana vi appare incontaminato.
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Fare di ETTORE MESSANA un criminale di guerra per la vicenda della
risibile provincia di Lubiana è atto infame che parte da Li Causi e trova
enfasi in una sedicente giornalista triestina e purtroppo interessata eco nel
compianto Casarrubea.
Estraneo alle
ignominie di Li Causi, storici paludati palermitani e l’avventuriera giornalista
ebbero a dar peso alle fandonie titine del 1946 che volevano incriminare il
Messana in forza di loro leggi penali postume del 1946, quando Ettore Messana
era stato allontanato nel maggio del 1942 da Lubiana per caparbio rispetto
delle civili leggi italiane tradizionali, disattendendo normativa fascista di
guerra che non condivideva. Trattasi di scelus giornalistico cui ancora si
tenta di correre dietro. Il SIM di Roma ne aveva fatta inconfutabile
archiviazione nel 1945.
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Dire con il gusto
della retorica reboante di Li Causi che Ettore Messana fu il "capo del
banditismo politico siciliano" all'epoca del bandito Giuliano è oltraggio
alla storia. Gli archivi americani NARA messi in luce da Tranfaglia portano
altrove e seppelliscono questo tentativo elettorale comunista di criminalizzare
ligi servitori del neo Stato Repubblicano.
Portella della Ginestra
fu esecrando crimine delle OSS americane e della X-MAS del fascistissimo
Valerio Borghese Junio, quello del colpo di Stato fallito ai tempi di Segni e della
fallita banchetta di via Veneto, salvata da Sindona per ordine di Carli.
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